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-Lo so è stato adorabile- dissi con una voce sognante a Sara.
Erano le 11 di sera ed ero al telefono con lei a raccontarle ciò che era successo dato che non era venuta a scuola perché non stava tanto bene.

-quindi ti piace?- chiese tossendo.
Rimasi qualche secondo in silenzio.
-non lo so amo. Io non so se mi piace.
C'è si mi piace ma forse è ancora presto- dissi sincera.

-certo amore prenditi tutto il tempo-
-mi sei mancata oggi-
-siii ma chi vuoi prendere in giro. Eri chiusa in uno sgabuzzino con Luca.
Figuriamoci se pensavi a me-
Scoppiai a ridere e lei anche.

-mi sei mancata anche tu. Vado a Nanna ora piccolina. Sono stanca-
-certo. Riprenditi presto e torna che mi manchi. Domani vengo a trovarti.
Buonanotte amor- le mandai un bacio al telefono e riattaccai.
Poggiai il telefono sul comodino e rimasi a pensare a ciò che era successo.

La mia vita era stata parecchio scombussolata da vari eventi fino a quel momento.
E forse Luca era un altra bufera in arrivo.
O forse un arcobaleno che avrebbe illuminato l'oscurità che cercavo di eliminare.

Speravo solo che fosse qualcosa di bello.
Perché io ero pronta.
Ero pronta a cominciare da capo.
A riprendere ad amare di nuovo.





Il giorno dopo Luca non si presentò a scuola. La giornata passò tranquillamente e il pomeriggio andai da Sara per farle compagnia.
Lo stesso poi venerdì Luca non venne a scuola e tutto il weekend non ebbi sue notizie.

Parlai con Elia ma non sapeva nulla.
Diceva che non rispondeva ai messaggi e alle chiamate ed era preoccupato.

Così iniziai  a mandargli qualche messaggio anche io dato che la situazione era parecchio strana.
Ma nulla.
Lo stesso lunedì.
Ma per fortuna Sara era tornata a scuola.




Martedì mattina pioveva.
Mi sveglia con l'umore più storto del solito.
Odiavo andare a trovare Francesco con la pioggia. Rendeva tutto più cupo quindi sperai vivamente che il pomeriggio il tempo si sarebbe calmato.

Questa pioggia e questo tempo mi fecero venire un gran mal di testa e andare a scuola fu un massacro.
Mentre entravamo a scuola Elia mi disse che Luca era tornato ma sembrava triste ed era molto distratto.

Alla seconda ora uscì e al posto di andare in bagno decisi di andare sul terrazzo.
Magari Luca era lì.

Come pensavo appena spalancai la porta lo vidi seduto sul cornicione.
Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui.
Non mi guardò nemmeno negli occhi.
Rimase fermo impassibile a guardare il vuoto.

-hey?- gli poggiai una mano sulla spalla.
Ma niente rimase fermo.
-Luca tutto bene?-
Si girò e mi guardò in faccia.
Aveva un occhio nero e una parte del labbro gonfia.

Rimasi ferma a osservarlo.
-ch-he che ti è successo?- gli accarezzai la guancia e lui sussultò leggermente .
-non mi è successo niente Cris sta tranquilla- rigirò il volto e continuoa guardare altrove.
Poggiai due dita sulla sua guancia riportando il suo volto verso di me.

Ci guardammo negli occhi qualche secondo e poi li chiuse.
Una piccola lacrima scese lungo il suo viso.
Mi morsi il labbro e con l'altra mano asciugai la sua guancia.
Gli presi la mano e la intrecciai con la mia.

La avvicinai alla bocca e diedi un bacio sulle sue nocche.
Lui continuò a tenere gli occhi chiusi.
Con l'altra mano gli accarezzai i capelli.
Poi a un certo punto si abbassò poggiando la sua testa sul mio petto.

Continuai a tenergli la mano e ad accarezzargli i capelli.
Gli diedi un bacio sulla testa e restammo così.
Dopo 10 minuti alzò la testa e staccò la sua mano dalla mia.
Portò una sua mano sulla mia guancia accarezzandola.
E l'altra la mise dietro i miei capelli sul collo.

Si avvicinò al mio viso sempre di più.
-Cris- sussurrò quando i nostri nasi si sfiorarono.
Rimasi zitta aspettando che continuasse.
-sto per fare un casino- continuò sorridendo e alternando il suo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi.
-va bene- sussurrai io e sorrisi a mia volta.

In un secondo sentì qualcosa di morbido premere le mie labbra.
Le labbra di Luca stavano combaciando perfettamente con le mie.
Io e Luca ci stavamo baciando.

Ed era la cosa più pura che avessi mai provato.
Sentì il cuore smettere di battere e qualcosa iniziò a muoversi nel mio stomaco.
Era un semplicissimo bacio a stampo potrei dire.

Ma non era solo quello.
Non era solo un bacio.
Non so dire cosa era.
Ma era quella cosa perfetta al momento perfetto.

Mi staccai e ci guardammo negli occhi.
Sorridemmo entrambi e poi mi ribaciò.
Ma con più passione.
Le nostre labbra si unirono e si muovevano insieme lentamente ma con un senso di disperato bisogno l'una dell'altra.

Ci staccammo qualche secondo dopo e ci guardammo negli occhi.
Sorridemmo entrambi e lui mi diede un altro bacio a stampo.
-sei bellissima- sussurrò sulle mie labbra.
-anche tu-

Si allontanò leggermente e riunì le nostre mani.
Girò lo sguardo verso il cielo e io poggiai la testa sulla sua spalla.

La professoressa mi avrebbe uccisa dato quanto tempo stavo perdendo.
Ma non mi interessava nulla.
Stavo bene.
Ero questo l'importante.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora