c.57

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Come fai a impedirti di amare qualcuno?

È come mettere la testa sott'acqua e costringersi a respirare.

Non puoi farlo.
Perché morirai.

Non puoi costringerti a non amare qualcuno sapendo che non puoi farlo.
Morirai.

Continuavo a ripensare a questa cosa.
È effettivamente era così.

Durante questo periodo mi ero quasi imposta di non amare più Luca.
Ma come si fa?

È come costringersi a fare qualcosa che sai già che non potrai fare.
Hai già perso in partenza.

Io non potevo non amare Luca.
Non avrei mai potuto.

Sorrisi guardando la rosa tra le mie mani.
Accarezzai i petali vellutati e la avvicinai al naso lasciando che l'odore di fresco mi inondasse.

Alzai il busto sedendomi a gambe incrociate sul letto e,ancora sbadigliando, presi il bigliettino che aveva lasciato tra le lenzuola.

"Troppo sdolcinato?
Ti amo"

E sotto c'era disegnato il cuore più brutto che avessi mai visto.
Scoppiai a ridere.

Lasciai il bigliettino sul comodino e mi alzai dal letto prendendo un bicchiere d'acqua che avevo sempre accanto durante la notte per poi metterci la rosa dentro.

Scesi le scale con il bicchiere in mano e il ciuffo rosso di Gionata apparve davanti i miei occhi appena entrata in cucina.

-giorno Rockstar- sorrisi avvicinandomi a lui per poi lasciargli un bacio sulla guancia.

Poggiai il bicchiere con la rosa vicino alla finestra così che avesse la giusta luce.

-vedo che tu e Luca avete chiarito- sorrise attirandomi in un piccolo abbraccio.
-si...si sono molto felice- sorrisi sincera passandomi una mano tra i capelli disordinati.

-divertita ieri?-
-da morire- gli feci l'occhiolino sedendomi su una delle sedie attorno al tavolo.
-come sempre- rispose facendo lo sgargiante.
Mi passò i cereali e iniziai a mangiare.

-ma cos'è sta cosa che vi prendete il lusso di accamparvi in casa mia e mi svuotate pure il frigo- rise Elia entrando in cucina.
Eravamo a casa di Dref a Milano per qualche giorno.

Sorrisi e gli feci la linguaccia mentre Gionata fece spallucce continuando a mangiare.

Scoppiai a ridere quando Elia gli passò accanto dandogli una piccola sberla sulla testa che gli fece sputare il caffè dalla bocca.

I due iniziarono a ridere e a rincorrersi in cucina mentre io ridevo come una pazza sulla sedia.

-ohhh ma che è uno zoo qui?- la voce di Luca mi fece smettere di ridere e lo guarda subito.
Mi sorrise e venne verso di me.

-buongiorno amò- mi diede un bacio sulla fronte facendomi sorridere e gli accarezzai la guancia.

-dove eri?- chiesi alzandomi dalla sedia avvicinandomi a lui mentre Gion e Elia si erano calmati e stavano mangiando.

-avevo lasciato il cellulare in macchina ieri e giù ho incontrato un paio di ragazzi quindi mi sono trattenuto a fare qualche foto e a parlare un po'- rispose con un sorrisino stampato sulle labbra mentre cercava qualcosa da mangiare nella dispensa.

-capito- sorrisi stringendomi a lui da dietro.
Allacciai le braccia attorno ai suoi fianchi poggiando la testa sulla sua schiena.

-devi dirmi qualcosa- rise lui facendo un cenno alla rosa illuminata dal sole.
-mh...- sorrisi facendo finta di pensare attentamente.

-non mi sembra di aver tralasciato nulla- risposi vaga.
Rise e si girò iniziando a farmi il solletico.

-okay okay...in effetti una cosa te la devo dire- dissi tra le lacrime e le risate mentre mi teneva ancora per i fianchi.
-ti ascolto- rise rubandomi un bacio.

-che non sai disegnare i cuori- scoppiai a ridere e gli diedi un bacio sul naso mentre mi rivolgeva un finto sguardo arrabbiato.

-non ti sopporto giuro- lasciò un altro casto bacio sulle mie labbra mentre cercava di trattenere inutilmente un sorriso.

-beh allora me ne vado- gli feci la linguaccia allontanandomi dalle sue braccia.
-ma dove vai scema- afferrò il mio polso ritirandomi a lui.

Unì le nostre labbra nel bacio più dolce che avessi mai assaporato.
Mi lasciai trasportare dai sentimenti e dal calore delle nostre labbra che si muovevano insieme.

-scusate ma se abbiamo delle stanze ci sarà un motivo- sbuffò Gionata facendo una finta faccia disgustata.
-io starei mangiando- rise Elia con la bocca che traboccava di biscotti.

-tutto questo romanticissimo mi farà venire il diabete cazzo- sussurrò Gionata scuotendo la testa divertito.

Alzai gli occhi al cielo ridendo e diedi un ultimo bacio a Luca che mi fece l'occhiolino.
-vado a svegliare Sara- sorrisi uscendo dalla cucina.

Spalancai la porta della stanza della mia amica e risi vedendola aggrovigliata nelle coperta.
-svegliaaaa- urlai saltandole addosso.
-ohh ma si scem- bofonchiò lei, ancora immersa nei suoi sogni.

Le diedi un bacio sulla guancia.
-ti preferivo quando eri depressa e non rompevi il cazzo- rise dandomi un cuscino in testa.
-stronza- risi abbracciandola.

-che vuoi fare oggi?- le chiesi accarezzandole i capelli.
-nulla amò- sorrise stiracchiandosi.
-tu?-
-shopping- sorrisi furba.

-con quali soldi?- rise lei.
-quelli del tuo ragazzo- scoppiammo a ridere entrambe.
Sarebbe stata una bella giornata.



-solo a guardarvi mi sta salendo la febbre- rise Luca appena io,Giulia e Sara varcammo la soglia delle porta.

-amo giuro ho speso pochissimo- sorrisi cercando di nascondere le buste dietro di me.
-uh attenta Cris ti sta cadendo la dignità- rise Elia.

Gli feci una smorfia e Sara e Giulia accanto a me risero.
-dai ragazzi direi che dopo che vi sopportiamo ogni giorno,spetta anche a noi un po' di svago- rise Giulia facendo l'occhiolino a me e Sara.

Mentre i ragazzi continuavano a scherzare lo osservai divertita.

Mi era mancato tutto questo.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora