c.44

4.1K 137 13
                                    

-non ci credo che mi hai fatto spendere ben 17,50€ per vedere Cattivissimo me 3- Luca rise leggendo accuratamente lo scontrino del cinema.

-sei odioso- ridacchiai dandogli un pugnetto sulla spalla.
Spalancò la bocca facendo finta che il mio pugnetto gli avesse fatto malissimo e io scossi la testa diverita.

-davvero amore- circondò le mie spalle con il braccio per poi continuare a parlare.
-a volte mi chiedo se sto con una ragazza di 17 anni o con una bambina di 8-

-sei particolarmente ironico oggi eh?- risi facendogli la linguaccia.
Lui rise mentre continuavamo a camminare per le strade buie di Salerno.

-davvero non ti è piaciuto?- alzai la testa per guardarlo bene in faccia.
-l'ho adorato piccola- sorrise lasciandomi un bacio.

Abbassai lo sguardo sulle nostre mani intrecciate e sorrisi.
-guarda Luca! Un distributore! Prendiamo le caramelle?- sorrisi correndo verso la macchinetta.

-ma come amore! Ci siamo ingozzati di pop corn fino allo sfinimento e ora le caramelle?-
Lo guardai sbuffando.

-...e ora certo che le compriamo le caramelle- disse pizzicandomi il fianco.
Risi e poi mi misi accanto a lui per scrutare i vari pacchetti.

-dura eh?- chiese lui serio.
-parecchio- scossi la testa come se fosse una tragedia cercare di scegliere quale pacchetto prendere.

-vada per gli orsetti?- rivolse il viso verso di me cercando conferma nel mio sguardo.
Annuì e mi abbassai per raccogliere la bustina caduta nel contenitore.




-amore ti amo e tutto ma hai una mira di merda. È il terzo che mi lanci nell'occhio- scoppiammo a ridere entrambi.

Da circa 40 minuti stavo cercando di lanciare un orsetto verso la bocca di Luca così che lui lo prendesse al volo.
Ma effettivamente facevo un po' schifo.

Mi avvicinai a lui e gli diedi un bacetto sul naso.
Poggiò le mani sulla mia schiena per stringermi a lui e mi fece stendere su di se sulla panchina.

Sentì la sua bocca baciarmi il collo dolcemente senza lasciare nessun cm di pelle libero.

La pelle del collo che mi tirava sotto le sue labbra mi fece venire la pelle d'oca.

Quando si staccò sentivo il collo pulsare.
Poi mi guardò negli occhi e mi stampò un bacio sulle labbra.

-mi hai messo l'allarme?- risi poggiando le mani sul suo petto.
-si così quando sto a Milano posso stare tranquillo.
Tanto il codice lo so solo io- sorrise e mi sembrò di innamorarmi di nuovo.

Ogni suo sorriso,ogni sua carezza,ogni suo sguardo mi facevano innamorare di nuovo ogni giorno.

Il suo sorriso mi faceva andare in brodo di giuggiole continuamente come la prima volta.

-puoi stare tranquillo comunque- sussurrai guardandolo negli occhi.
-non mi fido dei maschi lo sai.
Sei troppo bella.
Non te ne accorgi ma i ragazzi ti sbavano dietro continuamente-

Alzai gli occhi al cielo divertita e gli strinsi le guance per poi baciargli le labbra.

-non vedo l'ora di portarti con me in giro per il mondo- disse accarezzandomi i capelli.
-anche io non vedo l'ora. Non vedo l'ora di sentire il disco e di accompagnarti ovunque-

-pensi che c'è la farò?- sussurrò intrecciando le mie mani con le sue.
-c'è l'hai già fatta Luca-

Mi guardò incerto così gli sorrisi.
-certo che ce la farai. Non ho alcun dubbio-

-tu ci credi Luca?- continuai.
-io ci ho creduto fin dal primo secondo Cris e non smetterò mai di farlo- rispose guardandomi negli occhi.

-tu ci credi?- domandò incerto.
Incurvai le labbra in un piccolo sorriso vedendo i suoi occhi brillare di speranza.
-si...ci credo in te-






-l'hai visto?- distolsi gli occhi dal cielo per portali sul viso di Luca.
-cosa?- domandò accarezzandomi i capelli.

-il fulmine- subito dopo le mie parole un altra scaglia dorata illuminò il cielo seguito da un rimbombo.

-ora si- rise.
-ma va- lo presi in giro ridendo.

-sta per piovere- continuai.
-non tirare i piedi- rise di nuovo.
-te lo giuro amo. Mi è caduta una goccia-
-non preoccuparti piccola. È solo una goccia-

Come se l'avessimo chiamata la pioggia iniziò a crollare giù dalle nuvole senza tregua.
Mi alzai velocemente dalle gambe di Luca e gli presi la mano iniziando a correre.

-te l'avevo detto- urlai ridendo cercando di farmi sentire nonostante il rumore incessante della pioggia che si scagliava sull'asfalto.
-ma vaffanculo- rise lui stringendo la mia mano.

Continuai a ridere mentre Luca mi stringeva a se.
-vieni qui- ci avvicinammo alla fermata dell'autobus per proteggerci sotto la cupola di vetro.

-hai mai dormito sulla panchina di una fermata dell'autobus?- chiese Luca sedendosi accanto a me.
-no- risi con fare ovvio.
-beh c'è una prima volta per tutto- poggiò la testa sulla mia spalla e io continuai a ridere.

-questo temporale improvviso mi ricorda un po' te- sussurrai guardando il cielo nero illuminato da quale lampo passeggero.

-perché- chiese curioso alzando la testa dalla mia spalla.
Mi guardò negli occhi aspettando una risposta.

-perché...- abbassai lo sguardo sulle nostre mani intrecciate.
-sei stato un po' come...un fulmine a cuore sereno- rialzai lo sguardo unendolo al suo.

Il suo sguardo serio si addolcì e mi rivolse uno di quei sorrisi per cui andavo pazza.
Mi abbracciò facendo combaciare il mio petto al suo come per unire i nostri cuori.

-e anche perché sei un rompicazzo- risi strofinando il mio naso sul suo.
-sei una vipera- rise rubandomi un bacio.

-smetterà mai?- si lamentò il bruno rivolgendo lo sguardo alle gocce infinite.
-no. Vivremo qui per sempre- risi facendogli la linguaccia.

-se ci sei tu va bene pure la panchina della fermata dell'autobus- sorrisi alle sue parole e mi strinsi a lui.

-vedrai che domani mattina ti risveglierai magicamente in una stanza d'hotel in qualche città di Italia in cui farò un concerto- sussurrò con gli occhi che brillavano.

-va bene amore- gli diedi un bacio sulla guancia e poggiai la testa sulla sua spalla osservando il temporale.

Sapevo che sarebbe successo veramente.

Lui ce l'avrebbe fatta.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora