c.42

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Entrai in cucina poggiandomi allo stipite della porta.
-è viva!- urlò Sara attirando l'attenzione dei miei amici intorno al tavolo.

Tutti si girarono verso di me ridendo.
Scossi la testa divertita e mi sedetti vicino alla mia amica.

-come ti senti?-
-un po' morta- risi sentendo la testa girare.

-ti sei diverta ieri Cris- rise Gionata dall'alto capo del tavolo.
Gli feci la linguaccia e lui rise.

-cos'è successo?- chiesi portando le gambe al petto.
-tu e Davide avete iniziato a sbronzarvi di brutto- rise Elia sedendosi accanto a Gionata.

Girai lo sguardo per tutto il tavolo e vidi anche Luca intento a smanettare col cellulare ignorandomi completamente.

-mi accompagni a casa Sa?- mi girai verso la mia amica.
-si amo tra un po'- mi fece l'occhiolino.

Mi alzai avvicinandomi al frigo per prendere qualcosa da bere.
-hey buongiorno- la voce di Davide attirò la mia attenzione.

Salutò gli altri e poi si avvicinò a me sorridendomi.
-tutto bene?- mi scompigliò dolcemente i capelli.

-più o meno- risi con lui.
-tu?-
-sono stato meglio-

-vuoi un po' di succo?-
Lui annuì e poi gli chiesi qualcosa della serata precedente e più mi raccontava più i ricordi affioravano nella mia testa.

Inizia a ridere immaginando me, Elia e Davide a ballare sul tavolo del salone circondati da persone che applaudivano mezze ubriache.
-non ci posso credere- continuai a ridere vicino a lui.

-ti giuro è stato esilarante- si aggiunse Elia.
-hai bisogno di un passaggio per tornare a casa?- chiese Davide poggiandomi una mano sulla spalla.

-no grazie vado con Sara- gli sorrisi.
-okay se hai bisogno sai dove trovarmi- mi schioccò un bacio sulla guancia e appena staccato sentì lo strascico di una sedia risuonare fastidioso sul pavimento.

Girai lo sguardo verso Luca che si era alzato e nervosamente era corso sul piccolo spiazzo che si apriva dalla cucina e dava sul mare.

Guardai tutti e poi lo seguì fuori.

-si può sapere che hai?- chiesi avvicinandomi a lui.
Mi ignorò continuando a sbuffare fumo dalle labbra.

Allora mi innervosì.
Gli presi la sigaretta dalle mani e la buttai a terra.
-ma che cazzo fai?- si girò sbalordito verso di me.

-se non si passa alle cattive maniere con te non va mai bene- dissi acida.
-senti Cris cosa vuoi da me?- era incazzato ma nei suoi occhi vedevo un velo di tristezza.

Lui non voleva questo io lo sapevo bene.
-voglio parlare Luca. Non ti capisco.
Davvero ci provo ma non riesco. Prima vieni a dirmi che non possiamo stare insieme perché hai paura di mettere a rischio la mia vita e poi fai il geloso se sto con un amico.
Non funziona così.
Dato che non vuoi più stare con me dovrei essere libera di fare ciò che voglio-

Mi fermai cercando di non piangere.
Ci guardammo negli occhi qualche secondo.
Poi mi girai e guardai il mare mosso di gennaio.

Il rumore delle onde mi calmò un po'.
Ma l'aria era pesante.
Sentivo solo i nostri respiri
E il vento freddo che mi si scagliava addosso.

Starnutì.

Mi sarei sicuramente raffreddata a stare fuori a maniche corte con questo freddo.
-entra Cris. Ti ammalerai- disse Luca guardandomi.

Ma rimasi ferma aspettando che mi desse una risposta seria.
Starnutì di nuovo.

Senti il rumore di una zip e poco dopo le mani calde di Luca vennero a contatto con la mia pelle.
Poggiò la sua felpa sulle mie spalle.

-ti prego guardami- sussurrò.
Così feci.

-cris io sono fottutamene geloso va bene?-
-io...-sbuffò.
-io odio a morte la sola idea che tu possa stare con Davide o che qualcun'altro possa stare con te...amico o no-

-mi viene da vomitare solo a pensarci- più continuava a parlare più sentivo che dentro di me io avevo uno sfrenato bisogno di lui.
Di averlo accanto costantemente.

Più lo guardavo negli occhi più mi sembrava che lui fosse ciò che di più bello potesse esistere al mondo.
Mi morsi il labbro e abbassai la testa.

-eh allora perché dobbiamo stare lontani Luca? È una decisione sbagliata per entrambi- sussurrai.
Si avvicinò e mi tirò su il viso con un l'indice.

-tu sei roba mia- sussurrò.
-io non voglio condividerti con nessuno- continuò a 1 cm dalle mie labbra.
In mezzo secondo la distanza si annientò e le sue labbra entrarono a contatto con le mie.

E cosa posso dire.
Mi sembrò quasi di volare.

Luca aveva questo potere di farmi perdere la testa ogni volta.
Lui era capace di controllarmi senza che io me ne rendessi conto.

Le sue labbra continuarono a muoversi con le mie come se entrambi fossimo in astinenza dell'altro.

Si staccò e Poggio la sua fronte sulla mia.
-mi manchi un sacco- sussurrò guardandomi negli occhi.

Mi sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e poi portò le sue mani sui miei fianchi stringendomi dolcemente.

-anche tu mi manchi da morire.
Io non riesco a stare senza di te- gli accarezzai il viso e lui chiuse gli occhi.

-ho veramente paura di farti del male di nuovo.
Tu meriti l'amore migliore del mondo e ho davvero paura di non essere capace di dartelo-
Gli feci segno di no con la testa.

-no Luca non capisci. Io non voglio l'amore di nessun altro. Io voglio te. Voglio solo te. Te e basta te lo giuro.
Non mi interessa di niente e nessuno perché a me interessa solo di te.
C'è la faremo insieme. Te lo giuro.
Qualsiasi cosa sia la supereremo.
insieme-

Sorride dolcemente e posso giurare di aver sentito il mio cuore esplodere
-sei la mia salvezza- disse continuando a sorridere.

Gli diedi un bacio a stampo e lo abbracciai forte.
Poi mi allontanai leggermente e gli sorrisi.

-non sorridermi così che vado fuori di testa- rise a sua volta.
Gli presi la mano e lo riportai dentro con me.

-oddio finalmente! Non vi sopportavo più!-  rise Sara guardando me e Luca che ci tenevamo per mano.
Alzai gli occhi al cielo ridendo.

Guardai il mio ragazzo e mi sentii immensamente felice al pensiero che si fosse tutto risolto.

Non avrei potuto reggere l'idea di perderlo per sempre.

Qualsiasi cosa....ma non lui.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora