c.11

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Il giorno dopo io e Luca non ci guardammo minimamente.
Eravamo appena uscite e io e Sara stavamo su una panchina a parlare.
Uno degli amici di Elia l'aveva contattata e si stavano sentendo.
Un certo Gionata.

Avevo presente chi era.
Ero davvero contenta per lei.
L'amavo tantissimo e meritava tutta la felicità del mondo.

-Cris!- mi interruppe Sara
-si?-
-Luca sta venendo qui-
Alzai gli occhi al cielo e mi girai.
Luca mi stava guardando e camminava verso di me.
Mi rigirai e pregai Sara con gli occhi di fermarlo.
Lei annuì e si alzò.

-Sara mi lasci parlare un attimo con Cris per favore è importante- sentì la voce di Luca arrabbiata.
-Luca vattene lasciala in pace.
Non ti basta quello che è successo? Tu non la conosci e non sai come è fatta quindi ascoltami e lasciala in pace per ora- Sara era stata parecchio chiara e diretta con lui.
Lo sentì sbuffare e Sara ritornò a sedersi.

-mio padre è arrivato- disse controllando il cellulare.
-se vuoi ti accompagno io oggi amo- disse dolce prendendomi la mano.
-grazie amo- mi alzai.
Andammo a salutare Elia e gli altri e lo avvisai che sarei andata con Sara.

*

Era mezzanotte ed ero stravaccata sul divano mentre i miei dormivano.
Stavo guardando Vite Al Limite e pensai che se avessi continuato a ingozzarmi di gelato ci sarei finita anche io.

Sentì il cellulare squillare,lo presi e il numero di Luca apparve sullo schermo.
Chiusi la chiamata e ributtai il telefono accanto a me sul divano.
Il telefono squillò di nuovo ma feci la stessa cosa.
Squillò una terza volta così chiusi e misi il silenzioso.

Erano passati 10 minuti e speravo si fosse arreso.
Così presi il telefono e notai 15 chiamate perse.
Pazzo.
Appena poggiai il telefono accantò a me sentì il campanello suonare.

Sussultai per lo spavento e andai vicino alla porta controllando dallo spioncino.
Luca
-porca puttana- sussurrai.
Feci finta di nulla e rimasi davanti alla porta sperando se ne andasse.
Risuonò di nuovo.

Lo ignorai e sperai con tutto il cuore che i miei genitori non si svegliassero.
Dopo qualche secondo iniziò a suonare ripetutamente.
Aprì la porta spazientita.
-si può sapere che cazzo vuoi Luca? È mezzanotte e mezza smettila!- dissi a denti stretti guardandolo negli occhi cercando di non urlare.

-dobbiamo parlare- disse non distogliendo mai lo sguardo dal mio.
-io non ho niente da dirti-
-io si. Esci-
-non mi dai ordini Luca. Non pensare di poter venire qui all'ora che ti va e fare quello che ti pare solo perché tu hai deciso che ora dobbiamo parlare- dissi mantenendo il tono basso.
Chiusi la porta e lui continuò a suonare il campanello insistentemente.

-oddio- urlai spazientita.
Aprì la porta prendendo le chiavi e uscì chiudendomela alle spalle.
-muoviti- dissi guardandolo negli occhi.
Lui abbassò lo sguardo e si leccò le labbra.

-mi dispiace tanto Cris.
Davvero.
Te lo dico col cuore in mano. Non avevo minimante intenzione di scriverti quelle cose-
-ma lo hai fatto- lo interruppi io.
-si ma non volevo credimi.
La mia vita non è mai stata facile e non voglio stare qui a raccontarti i miei problemi e a sperare in un briciolo di compassione da parte tua perche non è quello che voglio.
Non voglio farti del male Cris-

-è questo il problema Luca.
Tu non vuoi parlare. Di nulla.
Non vuoi dirmi che succede.
Prima mi baci e fai quello carino e poi mi dici che non faccio parte della tua vita e che per te non significo nulla.
Allora perché mi hai baciata eh? Perché dici che ti interesso? Perché fai il carino se non te ne frega un cazzo?
Mi hai ferita Luca. Ed era l'unica cosa che non volevo che accadesse e tu l'hai fatto.
Io non voglio sapere i cazzi tuoi e tutto.
Voglio solo esserci per te perché vederti così l'altra volta mi ha uccisa.
Io mi sto affezionando a te Luca e mi hai ferito perché pensavo che fosse lo steso per te.
Ma a quanto pare mi hai solo usata per i tuoi giochetti da cattivo ragazzo come fai con chiunque no?- senti gli occhi inumidirsi.

-no Cris no. È questo il punto.
Credimi ci conosciamo da due settimane ma mi piaci da morire.
Non volevo correre per non sembrarti uno stupido ma mi piaci tantissimo.
La verità è che io non sono tipo che si esprime così facilmente.
Io non so aprirmi Cris. Ma tu sei diversa-
Risi amaramente.
-a quante l'hai detto?-

-a nessuno credimi- mi prese le mani e le strinse nelle sue.
-io tengo a te. Davvero. E ho sbagliato.
Perché sono terribilmente incasinato e la mia vita lo è ancora di più e sbaglio di continuo.
Sono troppo orgoglioso per ammetterlo e mi dispiace Cris.
Appena ti ho mandato quel messaggio mi sono reso conto che avevo toppato alla grande perché ho pensato all'idea di perderti e ho sentito come di aver perso la mia ultima speranza. Ero totalmente in crisi e non avevo idea di quello che facevo.
Io sono troppo impulsivo a volte.
Mi dispiace veramente-
Mi accarezzò la guancia.

-non ti ho baciata perché mi andava di togliermi uno sfizio o cagate del genere.
L'ho fatto perché lo volevo.
Perché lo volevo dal primo secondo che ti ho guardata negli occhi- continuò sussurrando.
-ci tengo Cris. Veramente. E farò di tutto per dimostrartelo-

Lo guardai negli occhi attentamente.
E per quanto fossi arrabbiata le sue parole mi colpirono.
I suoi occhi mi davano sempre quel senso di calma e mi sembravano sinceri sul serio.

Pensai a ciò che diceva Francesco.
A seguire il cuore.
E il mio cuore mi diceva di rischiare.
Di buttarmi a capofitto in questa storia che sarebbe potuta diventare il mio più grande tormento .
-va bene Luca. Mi fido- sorrisi leggermente e gli diedi un bacio sulla guancia.

Mi tirò in un abbraccio e mi strinse forte.
-te lo prometto Cris- sussurrò al mio orecchio.
Mi staccai dall'abbraccio e Luca si avvicinò al mio viso.
Si abbassò leggermente e Poggiò le sue labbra sulle mie.
Sentì le gambe crollare e il cuore esplodermi nel petto.

Mi staccai dolcemente e gli accarezzai il viso guardandolo negli occhi.
-ci hai preso l'abitudine mo?-
Lui rise e poi mi diede un altro bacio veloce.
-vieni con me- mi prese la mano e uscimmo dal vialetto di casa mia.

Mi fece sedere sulla sua moto e Poggiò le mani sui miei fianchi stringendoli leggermente.
Misi le braccia intorno al suo collo e lo tirai tra le mie gambe.
Strofinai il mio naso contro il suo e poi gli diedi un dolce bacio sulle labbra.
Lui approfondì il bacio e portò le mani sotto la mia maglietta accarezzandomi la schiena.

Io continuai a baciarlo e sorrisi leggermente.
Gli accarezzai i capelli con una mano mentre con l'altra gli accarezzavo il collo.
Ci staccammo e ci guardammo negli occhi
-Dio non c'è la faccio- rise mordendosi il labbro.
-cosa?- chiesi passando un dito sul suo sopracciglio.

-non riesco a non starti attaccato.
Sei stupenda.
Vorrei baciarti costantemente- io sorrisi e lui mi baciò di nuovo.
Poi mi abbracciò stringendomi i fianchi.

-Luca- lo richiamai e lui si allontanò leggermente guardandomi.
-che hai combinato?- sussurrai accarezzandogli il labbro leggermente gonfio.
Abbassò la testa.
Gli misi due dita sotto il mento e gli tirai su il viso costringendolo a guardarmi.

-ti ricordi quando ti dissi che non vedevo mio padre da un po'?- prese una ciocca dei miei capelli e se la arrotolò tra le dita.
Io annuì e lo lasciai continuare.
-lui non...non sta molto a casa-
Rimase qualche secondo in silenzio e io continuai ad accarezzargli il collo.

-perché sta sempre fuori a farsi i cazzi suoi. Beve. Sta con i suoi amici.
Mia madre la usa praticamente come schiava-disse ridendo amaramente.
-la tratta sempre male. Io lo odio Cris.
Lo odio.- disse fissandomi negli occhi.
-lei è la donna migliore del mondo credimi.
La donna più buona dell'universo e...non merita questo-
Si fermò qualche secondo.

-L'altro giorno stava per alzarle le mani.
Erano le 3 di notte e stavo dormendo quando ho sentito le urla di mia madre e sentì il rumore di sedie che cadevano.
Mi sono alzato di corsa e sono arrivato in soggiorno appena in tempo per fermarlo.
Stava per darle uno schiaffo così l'ho fermato poco prima che la toccasse e l'ho spinto a terra.
Lui si alzata e ci siamo picchiati un po'.
Tutto qui- disse continuando a fissare il suo dito intorno ai miei capelli.

Io rimasi in silenzio e cercai di metabolizzare il tutto.
Pensai a quanto deve aver sofferto in quel momento.
Pensai che non meritava nulla di tutto ciò.
E pensai che volevo renderlo felice a tutti i costi.

Lo abbracciai forte. E lui fece lo stesso stringendomi più che poteva.
Mi sentivo così piccola tra le sue braccia.
-io ci sono Luca. Te lo giuro- sussurrai al suo orecchio.
Rimanemmo abbracciati un po' e lasciai che si tranquillizzasse.

*

-perdonami ancora Cris- mi diede un ultimo bacio sulle labbra e poi mi augurò la buonanotte sfrecciando via sulla sua moto.
Rimasi qualche secondo fuori a guardarlo finché non sparì dietro i palazzi.
Rientrai in casa e andai velocemente a dormire cercando di fare meno rumore possibile mentre mille pensieri su Luca mi inondavano la mente.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora