c.31

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Lanciai un piccolo urletto appena vidi la testa di Luca spuntare fuori dal vagone.

Lui appena sentì l'urlo alzò il capo e mi vide.
Sorrise e io iniziai a corrergli incontro e lui si avvicinò.

Gli saltai in braccio stringendo le gambe attorno al suo bacino e le braccia intorno al suo collo.
-Cris- sussurrò dolcemente  lui tra i miei capelli.

Mi spostai di qualche millimetro e unì le mie labbra alle sue in un dolcissimo bacio.
-mi sei mancato così tanto- sorrisi e gli presi il viso tra le mani ribaciandolo.
-anche tu- sussurrò lui posandomi a terra.

Salutai i ragazzi dietro Luca.
Dopo aver chiacchierato un po' Luca salutò il gruppo e uscimmo dalla stazione.

-vieni a casa?- chiesi mentre metteva il suo braccio attorno alle mie spalle e con l'altra mano portava la valigia.
-vieni tu da me?- sorrisi. Per la prima volta Luca mi stava invitando a casa sua.
-si certo- accettai felice.

Prendemmo un autobus e arrivammo in un quartiere popolare che non avevo mai visto.
Luca camminava leggermente avanti a me mentre io osservavo i palazzi.

-eccoci- prese le chiavi e aprì il portone.
Prendemmo l'ascensore fino al terzo piano.
-c'è qualcuno?- chiesi a lui prima che aprisse la porta.

Avrei conosciuto sua madre? Padre? Sorella?
-no no tranquilla. La domenica mattina mia mamma sta fuori e mia sorella non è a Salerno ora-

Infilò la chiave nella serratura e aprì facendomi spazio per entrare.
Mi guardai attorno e vidi una casa carina.
Accogliente.
Non era uno stile moderno ma nemmeno esageratamente antico.
Era classica e mi piaceva.

-eri più bello da piccolo- lo presi in giro accarezzando una foto nel salotto.
-ah si?- chiese lui avvicinandosi a me.
-Sisi- risposi convinta.
Fece di corsa quei pochi metri che ci separavano e mi prese in braccio di peso.

Io urlai mentre lui correva portandomi non so dove.
A un certo punto caddi su qualcosa di morbido e Luca iniziò a farmi il solletico.

Cercai invano di liberarmi dalla sua presa.
Poi smise e io continuai a ridere riprendendo fiato.
-quanto sei bella- disse poi abbassandosi per baciarmi.
Lo abbracciai e lo feci cadere sul letto accanto a me.

-è camera tua?- chiesi mentre mi stringeva a se.
Annuì e la osservai bene.
Era davvero carina.
Piccola e tutta blu.
Con una scrivania è una sedia e un computer.
Con foto e trofei di calcio.

Mi alzai e mi avvicinai alle altre foto poste sulle mensole.
Poi sentì le sue braccia stringermi i fianchi e mi riportò sul letto accanto a se.

Si stese e mi fece sedere su di lui.
Mi abbassai per baciarlo e lui ricambiò.
-ci sono altre ragazze a Milano?- avevo sempre avuto questo dubbio ma non gli avevo mai chiesto niente.

-sei gelosa?- fece un piccolo sorrisetto.
-dai rispondi!- lo incitai.
-mh qualcuna-
Spalancai gli occhi e li puntai nei suoi fulminandolo con lo sguardo.

-scherzo amore però non uccidermi-
Scoppiai a ridere. Non pensavo di averlo guardato così male.
-nessuna è meglio di te- sorrise e poggiò le mani sui miei fianchi.

Poi scese ad accarezzarmi le gambe e il fondoschiena.
Mi sporsi a baciarlo e rese il bacio più passionale e poi scese al collo.
Sentì la pelle tirare e chiusi gli occhi.

-così vediamo se Davide ti invita di nuovo al cinema- sussurrò sul mio collo.
Scossi la testa ridendo e ripresi a baciarlo quando il mio telefono squillò.

-pronto?- mentre parlavo Luca continuava ad accarezzarmi la pelle sotto la maglietta.
-Cristina dove sei?- era mia mamma.
-sono alla stazione con Luca-risposi.
Se le avessi detto che ero a casa sua chiesa cosa avrebbe pensato.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora