c.30

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-1,30 grazie- la cameriera del bar mi sorrise e appena stavo per lasciare i soldi vidi una mano pagare al posto mio.

Alzai lo sguardo e Davide era accanto a me.
-pago io- disse alla cameriera che pressi soldi e ci salutò sorridendo.

-ma che fai?- chiesi ridendo mentre uscivamo dal bar.
-ti ho offerto un caffè- rispose tranquillo.
-e perché?- continuai.

-perché volevo essere carino-
-va bene grazie mille- sorrisi aggiustando lo zaino in spalla.

-che fai oggi pomeriggio- chiese mentre camminavamo verso scuola.
-nulla- feci spallucce.

Oggi era venerdì e domenica Luca sarebbe tornato.
-ti va di andare al cinema?-
Panico.
Come faccio a scaricarlo?

-da amici eh- aggiunse probabilmente vedendomi un po' contraria.

-non so Davide. Non vorrei che qualcuno fraintendesse o...-
-non vai mai al cinema con amici?- mi interruppe lui.

-certo che sì- riposi leggermente infastidita.
-però non so. Ti faccio sapere va bene?-
Lui annuì e poi arrivati davanti a scuola ci salutammo e raggiunsi il mio gruppo.




-cazzo Cris appena lo sa Luca lo ammazza- rise Elia in macchina.
-grazie Elia sei molto di aiuto-

Incrociai le braccia al petto e guardai fuori dal finestrino.
-dai amooo. Te lo dico solo perché conosco Luca e so che è parecchio geloso- fece spallucce e sorrise.

Io continuai a guardare fuori.
-pensi che devo dirglielo?- chiesi interrompendo il silenzio.

-si. Infondo è il tuo ragazzo ed è meglio che sappia queste cose- mi sorrise.
Lo salutai e scesi dall'auto.






-Dio Cris quando torno lo picchio- disse Luca digrignando i denti.
-ecco perché non volevo dirtelo.
Sapevo che avresti reagito male-mi buttai sul letto tenendo la fotocamera davanti al viso.

-no Cris hai fatto benissimo a dirmelo.
Lo fa apposta.
Sa che stiamo insieme e quindi ti stuzzica perché gli piaci e vuole farmi incazzare-
Alzai gli occhi al cielo.

-che stronzo- sussurrò.
-dai Luca basta ora- dissi seria.
-basta cosa Cris?uno ci prova e io sto zitto a guardare?-
Non risposi ma abbassai lo sguardo sulle mie unghie.

Poi lui sbuffò e rimanemmo in silenzio per un po'.
-come va lì?- chiesi poi.
-tutto apposto-

-a che ora arrivi domani?- venerdì poi non gli avevo raccontato di Davide ma avevo lasciato passare un po' di tempo per decidere se dirglielo o no.
-alle 10- sorrise.

-okay allora vengo a prenderti- gli sorrisi di rimando.
-con l'autobus?- chiese lui.
-si-

-e ti sveglierai apposta di domenica così presto solo per vedermi?-
-ovvio. Avevi dubbi?-

-io per te non lo farei- disse scherzosamente.
-ah si?- feci la finta offesa e lui annuì.

-va bene allora ci vediamo direttamente lunedì a scuola. Sempre se mi andrà di parlarti- feci per chiedere ma la sua voce mi bloccò.
-dai amore scherzo- rise e io scossi la testa divertita.

Sbadigliai stanca.
-hai sonno?- chiese lui dolcemente.
-si ma non ti preoccupare preferisco stare al telefono con te-sorrise.

-dai dormi amore tranquilla.
Tanto ci vediamo tra poche ore- mi fece l'occhiolino e annuì.

Ci salutammo e appena chiuso il telefono crollai sul letto mantenendo un piccolo sorriso fisso sulle mie labbra sapendo che tra poche ore l'avrei rivisto.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora