c.56

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-credevo l'avessi buttato- rise qualcuno alle mie spalle.
Girai la testa e Luca apparve nella mia visuale.

Fece un cenno con la testa indicando il braccialetto al mio polso con cui stavo giocando.

Era il braccialetto che mi regalò a Milano.
Come potrei buttarlo?

-non lo farei mai- sorrisi mentre si avvicinava posizionandosi accanto a me.
-dopo quello che ho fatto sarebbe il minimo- rise amaramente e bevve un sorso del liquido nel suo bicchiere.

Guardai lui e poi riposai lo sguardo sul braccialetto chiuso al mio polso.
Di impulso appena litigammo presi il bracciale e lo buttai a terra.

Ma poi lo ripresi subito.
Non avrei mai potuto lasciarlo.
Era un segno fondamentale di me e lui.

Ci tenevo da impazzire e anche solo l'idea di perderlo per sbaglio mi faceva venire da piangere.

Era incredibile come uno stupido cerchio di metallo potesse contenere tanto significato.

Si,Luca mi aveva uccisa.
Ma io avevo riflettuto tanto e per quanto lo amavo non riuscivo a dirmi che l'avevo perso.
Non potevo perderlo...anche se aveva fatto una cosa del genere.

-Luca- sussurrai mantenendo lo sguardo fisso sul mio polso.
-si Cris- rispose lui girando la testa verso di me.

-io ti perdono- lo guardai negli occhi.

Mi guardò fisso.
Non muoveva ciglio.
Fin quando un piccolo sorriso apparve sulle sue labbra.

Sorrisi e lo guardai mentre i suoi occhi brillavano come se fossero stelle.
-io ti perdono- ripetei sorridendo.

Si.
"Ti perdono"

Perché ci credevo.
Ci credevo che,anche se poteva evitarlo,era stato un errore.

Perché nonostante tutto...sentivo che avrei potuto ricominciare a fidarmi di lui.
Perché non riuscivo a stare senza di lui e forse...forse si...stavo rischiando troppo a perdonarlo.
Forse mi stavo solo condannando da sola.

Ma io senza lui non potevo stare e se c'era da rischiare,avrei rischiato fino alla fine.

-io...davvero? C'è...wow...io sono...- balbettò lui muovendo le mani in modo nervoso.
Ridacchiai e lui si fermò sorridendo.

-scusami solo che...ho aspettato questo momento da così tanto Cris.
Non hai idea in questi mesi come mi sono sentito.
Io mi sono odiati così tanto- disse sorridendo amaramente.

-ho odiato me stesso perché avevo perso te.
Che sei la parte migliore di me- sussurrò.

-ogni giorno speravo di incontrarti per sbaglio e riuscire a riprendere i rapporti.
Ogni giorno pregavo perché questo fosse solo un brutto sogno.
E mi chiedevo...quando? Quand'è che tornerà?! Quand'è che le cose torneranno come prima? Quand'è che potrò riabbracciarla di nuovo...guardarla di nuovo negli occhi sapendo che è roba mia...quand'è che potrò ribaciarla?- mentre parlava la distanza tra di noi si era ridotta a un centimetro.

-ora- sorrisi.

Sentii lo stomaco vibrare mentre mille farfalle ci svolazzavano dentro.
Le labbra di Luca toccarono le mie e dopo 1 anno e 4 mesi mi sembrava di volare come la prima volta.

Il mondo riprese a girare,le stelle ricominciarono a brillare,le onde ripresero il loro movimento bagnando la sabbia che da tempo era rimasta troppo asciutta,i tramonti ripresero colore e io ripresi a vivere.

Ci staccammo e lo guardai col cuore a mille.
Poggiò la fronte sulla mia dandomi un altro bacio.

-quindi ora...- iniziò a parlare accarezzandomi i capelli.
-ora prova a ubriacarti di nuovo e sarà l'ultima cosa che farai nella tua vita- lui rise e mi attirò a se riempiendomi la faccia di baci.
Risi insieme a lui.

Il mio mondo aveva ripreso colore.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora