c.35

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Luca ancora dormiva quando aprì gli occhi.
Massaggiai la testa sentendola pesante e dolorosa e il mio sguardo ricadde subito sul ragazzo difronte a me.

I ricordi della sera prima si proiettarono nella mia mente come una pellicola e guardai subito la benda di Luca.
Alzai lo sguardo e si.

Era tutto vero.

Ero nella stanza dell'ospedale.
Tirai fuori il telefono dalla tasca.
11:30.

Scrissi un messaggio a mia mamma che mi aveva già chiama 20 volte e riempita di messaggi preoccupata.

-la prego mi faccia entrare. I miei migliori amici sono lì dentro- sentì la voce di Elia così splancai gli occhi e mi alzai correndo verso la porta.

La aprì e ciò che mi si presentò davanti mi fece sorridere.

Elia, alto 1 metro e un grattacielo ,che litigava con l'infermiera che sembrava una bambina delle elementari accanto a lui.

Alzò lo sguardo all'improvviso e mi vide sull'uscio della porta.
Superò l'infermiera e mi corse incontro sorridendo.

Chiusi la porta alle mie spalle e mi fiondai tra le sue braccia.

-non vedevo l'ora che arrivassi- mi strinse di più e poi si staccò avvicinandosi alla porta.
-come sta?-
-sembra stia abbastanza bene per come è andata- incrociai le braccia al petto e guardai Elia.

-hai delle occhiaie pazzesche Cris. Vai a casa a riposarti.
Ti do il cambio-
Scossi la testa.
-non ti preoccupare-

Elia aprì la porta e lo seguì nella stanza nonostante le lamentela dell'infermiera che dopo un po',stufa, se ne andò.

-hey testa di cazzo- rise Elia avvicinandosi a Luca.
-bella fra- rise Luca debolmente che si era evidentemente svegliato.

Elia si sporse per abbracciare Luca dandogli una dolce pacca sulla spalla.
-che cazzo mi combini- rise Elia senza umorismo.

Luca scosse la testa e chiuse gli occhi sbuffando.

-avete avvisato Rosy?- domandai intervenendo.
-si Ava l'ha chiamata poco fa. Sta venendo- rispose Elia attirandomi a se poggiando un braccio attorno alle mie spalle.

Luca aveva richiuso gli occhi.
La porta bussò nuovamente e poi si aprì subito mostrando la mamma di Luca in preda al panico.

La donna corse in le lacrime verso il lettino.
Io e Elia la salutammo per poi uscire e lasciarla da sola con suo figlio.

Chissà come si stava sentendo.

-vado a salutare Peppe- mi disse Elia lasciandomi un bacio in fronte prima di dirigersi verso l'altro corridoio.

Mi poggiai sulla sedia e presi il telefono controllando le chiamate e i messaggi di Sara e mia mamma.








-tieni- sorrisi a Rosy passandole un bicchiere con del caffè.
-Grazie cara- sussurrò lei prendendo debolmente il bicchiere per portarlo alla bocca.

Rimanemmo entrambe in silenzio a fissare la parete difronte a noi.
Poi girai la testa guardandola e lei mi sorrise.

Aveva un sorriso dolcissimo.
Come quello di Luca.
Ed era bellissima come lui.

Con i capelli marrone scuro e qualche ciocca un po' più chiara probabilmente resa così da qualche tinta.

Osservai il suo viso dolce ora però segnato da un paio di occhiaie.
Gli occhi scuri ma più chiari di quelli di Luca e lo sguardo dolce e magnetico proprio come il figlio.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora