c.50

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Lasciai cadere la testa all'indietro lasciando che il sole mi pungesse la pelle.

Aspirai a pieni polmoni l'aria profumata del mare.
Il suono delle onde che si infrangeva sulla sabbia era la musica più dolce che conoscessi.

Eravamo a Riccione.

Luca oggi aveva una data qui e mi aveva portata al mare dato che sapeva che lo amavo.

Adoravo la pelle che si tirava sotto la luce del sole,l'acqua cristallina e fresca,il profumo del mare,la sabbia morbida,le collanine e i braccialetti,i gelati e tutto ciò che riguardasse il mare e soprattutto l'estate.

-hey bellezza- Luca apparve dietro di me lasciando un bacio sulla mia guancia facendomi sorridere.

-piccoli Plaza?- risi girando la testa in direzione di dove Luca era arrivato.
Vidi dei ragazzi sorridere mentre continuavano a girare la testa verso di noi.

Lui annuì sorridendo e si stese accanto a me poggiando la testa sulle mie gambe.
Poggiai una mano sui suoi capelli accarezzandoli dolcemente.

Lui aprì gli occhi puntandoli nei miei.
-hai gli occhi color mondo- ridacchiò alzando un braccio per accarezzarmi la guancia.

-cosa?- domandai ridendo a mia volta.
-hai gli occhi color mondo- ripetè sorridendo come uno stupido.

-hai gli occhi verdi e poi verso il basso ci sono dei toni azzurri e poi qualche sprizzo giallo- sorrise riportano il braccio per terra.

Mi abbassai per lasciargli un bacio sulle labbra e continuai ad accarezzargli i capelli.

Chiuse gli occhi sotto il mio tocco e rimanemmo in silenzio a lasciarci cullare dal suono delle onde.

-Luca- sussurrai poco dopo.
-si?-
-me lo compri un gelato?-
Lui aprì gli occhi e mi sorrise.

-pensi sempre al gelato tu?-
-ovvio- risposi ridacchiando.
Lui alzò gli occhi al cielo e sorrise.

Mi strinse le guance con una mano e avvicinò il mio viso al suo per poi lasciare un bacio sulle mie labbra.

-te ne compro pure mille- scoppiammo a ridere entrambi e mi alzai aspettando lui.
Mi prese la mano e ci dirigemmo verso il bar.










-ti prego Luca- scongiurai il bruno seduto sul letto accanto a me.
-vai amore. Non preoccuparti okay? Io sto qua non mi muovo- gli sorrisi stringendogli la mano nella mia.

-no Cris non voglio lasciarti di sabato sera sola in un misero albergo a Milano- sbuffò lui giocando con le mie dita intrecciate alle sue.
Sorrisi e alzai gli occhi al cielo.

Mi avvicinai al lui e gli presi il viso tra le mani.
-Luca ti prego. Se non vai a questa festa io ci soffrirò per...tutta la vita- lui ridacchiò.

-davvero amo. Ci tengo da morire. Devi andarci. Potrai conoscere persone assurde che stimi da anni e ci sarà tanta gente. Non ti preoccupare per me va bene?- gli lasciai un bacio sulla fronte e lui mi attirò a se in un abbraccio.

-non so. Non voglio che tu stia qui sola con la febbre mentre io sono in discoteca a divertirmi- sbuffò di nuovo.

-amore ma te lo giuro non ti preoccupare.
Io sto apposto okay?- gli accarezzai la guancia e lui mi guardò negli occhi alzando il sopracciglio.

-amore hai 38 di febbre non puoi dirmi che stai bene- alzai gli occhi al cielo e scesi dal letto trascinando Luca verso la porta.

-adesso tu esci da questa stanza e vai a quella festa per persone fighe come te- lui scosse la testa divertito e mi diede un bacio tra i capelli.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora