2.Un Negroni, per favore

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《Sab, io stacco cinque minuti. Vieni con me?》mi avvicino alla mia migliore amica.
《No Anto, rimango dentro. Vai tranquilla.》Sabrina si mette dietro al bancone, al posto mio, mentre io mi faccio spazio tra la folla per uscire all'esterno.
Quando finalmente arrivo a respirare dell'aria pulita, sospiro sollevata e mi siedo su un muretto, cominciando a fissare il cielo stellato di Boston.
Semmai ti sentirai sola, guarda il cielo: io sarò tra quelle stelle che vedrai.
Quante notti, il cielo di Boston è stato privo di stelle ... dov'eri allora? Se ora sei tra le stelle, quando queste non c'erano, tu dov'eri?
《Dov'eri?》sussurro abbassando lo sguardo.
《Dici a me?》una voce maschile mi fa alzare di scatto gli occhi, portandoli sulla figura alla mia destra, seduta anch'essa sul muretto.
《No.》non gli presto molta attenzione e torno a fissare il cielo.
《È quello che credevo anch'io.》l'odore di fumo di sigaretta mi avvolge 《Come ti chiami?》sento il suo sguardo fisso su di me.
《Non penso possa interessarti.》scendo dal muretto. Odio gli impiccioni.
《Ti ho vista al bancone.》la sua voce tranquilla mi ferma 《Sembri brava con gli alcolici.》
《Non te ne offro uno gratis se mi fai i complimenti.》mi volto a guardarlo, esaminandolo con attenzione alla luce fioca dei lampioni. Due grandi occhi marroni come il cioccolato fondente, un ciuffo castano che ricade sulla fronte in modo ribelle, delle labbra rosee e carnose, una mascella pronunciata e delle grandi mani dalle lunghe dita affusolate.
《Cazzo, mi hai sgamato!》sbuffa facendo alzare il ciuffo ribelle 《Sai, anch'io lavoro al Blanco.》scende dal muretto ed io mi accorgo che è molto più alto di me, quasi sul metro e novanta a occhio e croce.
《Non mi pare di avertelo chiesto.》gli do nuovamente le spalle, cominciando ad incamminarmi verso l'entrata del Blanco.
Chica, hai conosciuto il nuovo dj?》Jorge si avvicina a me.
《Lui?》indico il ragazzo alle mie spalle 《Sì, ho avuto l'onore.》
《Offrigli qualcosa da parte mia.》mi dà una leggera pacca sulla spalla.
《Alla fine bevo comunque gratis.》dice il ragazzo seguendomi verso il bancone dove lascio un bacio sulla guancia a Sabrina.
《Finita la pausa Anto?》la sua attenzione viene catturata dal nuovo dj 《Sei il nuovo dj, vero? Piacere, io sono Sabrina.》
《Una ragazza educata che si presenta.》si rivolge a me. 《Piacere Sabrina. Io sono Ethan.》
《Dimmi che cosa vuoi bere.》sbuffo annoiata mentre uno stano luccichio s'impossessa dello sguardo della mia migliore amica mentre mi guarda.
《Un Negroni, per favore.》si appoggia al bancone mentre io comincio a preparare l'alcolico 《Grazie Anto.》sottolinea il mio nome con un sorrisetto stampato in faccia.
《Antonia. Anto è solo per gli amici.》
《D'accordo.》porta il vetro alle labbra ed io mi ritrovo ad osservarlo 《Ci sai fare.》ammette 《Ciao Antonia.》lascia il bicchiere sul bancone e si dirige verso la sua console per scaldare l'atmosfera.
《Carino questo nuovo dj.》Sabrina va dall'altra parte del bancone 《Non ti ricorda qualcuno?》mi sorride.
《No, assolutamente nessuno. Non ho mai conosciuto uno così impiccione.》metto il bicchiere da cui ha bevuto il ragazzo nel lavandino 《Cosa vuoi ordinare?》chiedo ad una ragazza che si è avvicinata al bancone.
《Quindici vodke lisce a quel tavolo là in fondo.》mi indica il tavolo pieno di altri bicchieri vuoti ed io chiamo Sabrina.
《A quel tavolo là.》metto quindici bicchieri in fila e verso la vodka in un solo colpo.
《Vado!》mette i shottini sul vassoio e li porta al tavolo della ragazza che li ha ordinati, pagandoli.
Rivolgo lo sguardo verso la pista: le persone "ballano" e si sballano sulle note dei r-mix che il nuovo dj propone. Ci sa fare il ragazzo, lo devo ammettere.
Senza volerlo, anch'io comincio ad ondeggiare i fianchi a ritmo di musica mentre mixo alcolici di vario genere per creare cocktail esplosivi.
《Ti sta guardando.》Sabrina mi fa l'occhiolino, indicando con un cenno della testa il nuovo arrivato.
《Smettila di fare quelle facce e di alludere al passato. Quel ragazzo non mi ricorda affatto tu sai chi.》sbuffo infastidita.
《All'inizio anche tu sai chi era così. Insopportabile e impiccione.》
《Sì, ma io non avevo dentro di me un dicembre eterno.》mormoro 《Ecco la differenza sostanziale.》
《Tu sei fredda per scelta. Guarda quando sei con me. Sei gentile, ridi e scherzi. Perché non puoi farlo anche con altre persone?》
《Perché tu hai conosciuto l'Antonia solare, quella che ormai è immersa nel ghiaccio.》le sorrido 《E ora torniamo al lavoro, che Jorge ci sta lanciando occhiate di fuoco.》
Quando il mio turno termina esco dal locale alla velocità della luce per poter arrivare il prima possibile a casa e potermi riposare.
Mentre cammino per la strada ben illuminata dai lampioni ma terribilmente deserta, il rombo di un motore ed una voce mi distraggono.
《Vuoi uno strappo a casa?》mi blocco.
《No Ethan. Grazie lo stesso.》mi giro verso il ragazzo e vedo che è in sella ad una Yamaha nera lucida, con un casco del medesimo colore e la visiera alzata. Una Yamaha ...
《Vieni, arriverai prima a casa.》mi dice dolcemente 《E poi devo ringraziarti per non aver messo del cianuro nel mio Negroni.》percepisco il suo sorriso, anche se non posso vederlo a causa del casco.
《Mi credi capace di un simile gesto?》un lieve sorriso mi si dipinge sulle labbra e nei suoi occhi mi pare di scorgere una luce.
《Considerando il fatto che sei fredda e acida, sì.》scende dalla sua moto, apre il sottosella e ne estrae un casco sempre nero, ma con la visiera di un altro colore 《Dai, vieni Antonia.》
《D'accordo Ethan.》afferro il casco che mi sta porgendo e me lo infilo, dopo aver alzato i miei lunghi capelli castani per poterli intrappolare nel casco 《Forse ho fatto bene a non metterti del cianuro nel Negroni.》sorrido, consapevole del fatto che non può vedermi mentre lui scoppia a ridere.
《Monta in sella, dimmi dove abiti e stringiti forte a me.》abbassa la visiera mentre salta in sella.
《Te lo puoi anche scordare che mi stringa a te!》questa è una vecchia tecnica, ma io non ci casco.
《Come vuoi... allora dimmi almeno dove abiti.》
《Un isolato da qui. Sull'ottava giri a destra ed il secondo palazzo è il mio.》
《Tieniti forte!》il motore emette un rombo potente ed accelera, obbligandomi a stringermi al busto del proprietario che viene perfettamente fasciato da una giacca in pelle. Il mio petto contro la sua schiena mi permette di percepire i suoi respiri regolari e mi catapulta involontariamente nel mio passato. Sempre una Yamaha, sempre io stretta ad un ragazzo, ma il mio cuore meno freddo di adesso 《Eccoci arrivati Antonia.》la voce di Ethan mi risveglia.
《Grazie del passaggio.》scendo dalla moto e mi tolgo il casco, facendo fluttuare i miei lunghi capelli castani nell'aria.
《Abiti con i tuoi?》smonta dalla sella alzandosi la visiera e riprendendosi il casco.
《Non penso possa interessarti.》dico acida mentre il ragazzo rimette il casco nel sottosella.
《Lo prendo come un sì.》
《No, abito da sola.》sfortunatamente, vorrei aggiungere 《Notte Ethan.》mormoro.
《Notte Antonia.》i suoi occhi rimangono fissi sulla mia figura che si allontana da lui, andando verso l'entrata del palazzo. Mentre chiudo la porta d'entrata dell'edificio sento il rombo del motore della Yamaha nera e capisco che se n'è andato.
Forse Sabrina ha ragione: Ethan ricorda molto vagamente qualcuno.

Summer in DecemberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora