34.Mi mancava un casino mio fratello

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Buon giorno a tutti! Come state?
Visto che oggi ricomincia la scuola ed il ritorno tra i banchi non è mai una gioia, ho pensato di aggiornare di prima mattina così da migliorare almeno un po la vostra giornata.
Spero di essere riuscita nel mio intento😁Un bacio😘
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《Resta ancora un po'...》dalle labbra di Ethan esce solo un lamento.
《Devo studiare.》accarezzo i suoi capelli mentre il suo viso affonda nel mio petto, tra i miei seni. Che ragazzino...
《Studi più tardi.》brontola continuando a stringermi tra le braccia《Dormi ancora. Ieri abbiamo fatto tardi.》comincia a lasciare dei baci che, dalla scollatura della maglietta del mio pigiama, risalgono verso il collo《Fai la brava...》
Sospiro guardando l'ora: sono le dieci del mattino, è già tardi.
《Cinque minuti.》gli accarezzo i capelli.
《Brava.》mi bacia sulle labbra, tenendo ancora gli occhi chiusi. Poi riappoggia la testa sul mio petto e mi stringe per i fianchi, tornando a dormire.
Ieri sera siamo stati svegli fino a tardi: abbiamo fatto i muffin e mentre aspettavamo che si cuocessero io mi sono fatta una doccia per levarmi la farina di dosso, poi ci siamo messi sul divano e ci siamo scambiati innumerevoli baci che ci hanno fatti finire anche sul pavimento, producendo in noi una grande risata. Dopo abbiamo tolto i dolci dal forno, abbiamo aspettato che si raffreddassero in modo da assaggiarli ed io mi sono goduta i versi di apprezzamento di Ethan che era felice come un bambino.
Infine il ragazzo mi ha preso tra le braccia e, sorridendomi, mi ha ringraziata di tutto cuore. Mi ha rimboccato le coperte e dopo avermi attirata al suo petto, mi ha augurato di fare sogni d'oro.
È stata una bella serata.
《Ethan, dai...》
《Che palle...》sbuffa.
《È l'ultimo esame, poi vacanza, poi la tesi di laurea e fine dell'università.》mi alzo dal letto.
《Niente dottorato?》si solleva sui gomiti.
《Non so, magari.》finisco di vestirmi mentre lui mi guarda ancora《Perché?》
《Chiedevo solo.》si alza《Sai, non so che dottorato potrebbe dare un ingegnere informatico.》
《Ce ne sono tanti, ma per ora nessuno di loro mi interessa. Cosa ti preparo per colazione?》mi appoggio allo stipite della porta mentre lo osservo vestirsi.
《Un muffin e una bella tazza di caffè che poi devo andare in ufficio.》
《Ok.》sto per uscire dalla stanza, ma vengo bloccata.
《Un bacio non me lo dai?》tira fuori in labbruccio, facendo un'espressione da cucciolo davvero dolcissima. Le nostre labbra si uniscono, le mie braccia circondano il suo collo e le sue mani si vanno a poggiare sui miei glutei.
《Le mani.》sussurro riprendendo fiato.
《Sei una guastafeste angioletto.》mi libera dalle sue braccia, ma il sorriso che ha dipinto sul volto denota che è rilassato e felice.
《Lo so mio demone.》entro in cucina dove comincio a preparare del caffè per entrambi《Come lo vuoi?》
《Lungo. A casa mi piace quello, al bar prendo quello corto.》si siede, prendendo un muffin《Con un cucchiaino di zucchero.》i suoi occhi seguono ogni mio movimento《Scusami un secondo.》si alza mentre il suo telefono prende a squillare《Hey ciao.》 io in tanto verso il caffè in due tazze grandi, aggiungendo poi la quantità di zucchero giusta.
《Di a mamma e papà che non me ne può fregar di meno di quello che pensano.》da questo capisco che il suo interlocutore è Trevor《Trev, io lo so che ci hai provato ma tanto loro non vogliono capire. A me basta che tu sappia la verità, che tu veda che in qualche modo ci sto provando. A loro ho smesso di pensare già molto tempo fa.》do un morso al mio muffin mentre, involontariamente, ascolto la conversazione telefonica di Ethan《Beh, non so se riesco questa sera...》Ethan si appoggia allo stipite della porta della cucina e mi guarda. Io mimo con le labbra un semplice "vai", aggiungendoci un sorriso《Ci vediamo stasera fratellino.》sorride a sua volta《Sì, te la saluto. Ciao.》
《Il tuo caffè con un cucchiaino di zucchero.》gli sorrido mentre torna a sedersi per fare colazione.
《Trevor ti saluta.》dice prima di mordere il muffin e fare un piccolo verso di apprezzamento.
《Stai bene?》chiedo tenendo la mia tazza tra le mani.
Sospira《Penso che me ne andrò da quella casa.》non mi guarda negli occhi《Tanto, un appartamento ce l'ho, perciò...》alza le spalle lentamente.
《Perché non lo hai fatto prima? Intendo andartene.》
《Perché il posto dove andare ce l'ho, ma il problema è che non riesco a sentirlo come casa.》mi guarda negli occhi e a me sembra di vedere che neppure la casa dei suoi la senta davvero come casa sua《Ancor meno di quella villona che tu hai visto, angioletto mio.》aggiunge in un mormorio leggero.
《Magari non ti senti a casa in quell'appartamento perché non è arredato o non ha..》provo a pensare dopo aver finito il mio caffè.
《È arredato, ha tutto ciò che gli serve, ma non mi piace.》
《E non c'è un posto che ti piace, che ti fa sentire a casa?》
《Sì, ma ho paura sia affrettato.》si alza.
《Che intendi dire Ethan?》
《Mi sento a casa quando sto con te.》confessa《Mi sento leggero, come se avessi appena finito di fumare una canna, ma senza averla fumata davvero.》si passa una mano tra i capelli《Non so come tu faccia ma mi rendi felice.》
《Allora vieni a vivere da me.》propongo di getto《Se stai bene qui, vieni a vivere qui.》
《Angioletto, non è troppo presto?》mi guarda negli occhi.
《Davvero te ne importa qualcosa delle tempistiche?》
《Non voglio ferirti.》
《So che non lo farai.》
《Lo faccio di continuo.》
《Pensaci. Se vuoi venire qui, la porta è aperta.》gli regalo un sorriso dolce《Ora vai a lavoro.》
《Ciao angioletto mio.》mi bacia sulle labbra per poi uscire di casa. Resto a fissare la porta con un sorriso da ebete in viso, lasciando che la sensazione di calore che provo nel petto si espanda in tutto il mio corpo permettendomi di sentirmi leggera come una piuma.
Mi mancava tantissimo questa sensazione.  
Alla sera, mentre sto preparando la cena, dopo aver telefonato a mia madre, il citofono mi avvisa dell'arrivo di visite.
《Chi è?》domando.
《Ethan.》gli apro e lascio la porta d'entrata socchiusa, in modo da potermi occupare della cena.
《Angioletto, perché lasci la porta socchiusa? Potrebbe aggirarsi un poco di buono per il palazzo.》la voce di Ethan si fa sentire dall'entrata.
《Per far entrare te e non bruciare la cena.》gli rispondo di rimando.
《Ciao Antonia.》mi volto di scatto.
《Ciao Trevor!》sorrido《Non sapevo ci fossi anche tu. Hai già cenato?》
《No, non ancora. Ma non ti scomodare, vado via subito.》
《Dai, restate a cena.》insisto, aggiungendo due piatti in tavola.
《Ah, io non ero nei tuoi piani?》Ethan mi toglie le posate dalle mani.
《Resti?》mormoro.
《Secondo te?》mi porta in corridoio dove troviamo delle valigie. Lo abbraccio《Grazie angelo mio.》sussurra.
《Andiamo in cucina.》gli sorrido.
《Antonia, cosa prepari di buono? C'è un profumo fantastico!》Trevor alza i coperchi delle pentole, curioso come un bambino. Forse è una caratteristica di famiglia questa.
《Spezzatino con purea di patate.》mi rimetto ai fornelli.
《Di addio agli addominali fratello!》Trevor si siede a tavola mentre il fratello scoppia a ridere.
《Tu pensi davvero che gli addominali mi abbandoneranno?》
《Considerando che mangi come un bisonte, potrei anche pensarlo.》
Continuano a prendersi in giro ed io mi godo lo spettacolo di un Ethan dolce, gentile e spensierato che forse è finalmente felice.
《Ce n'è ancora?》domanda Ethan mentre riempio i piatti a tutti e tre.
《Non hai ancora toccato il piatto e già chiedi se ce n'è ancora?》questa volta sono io a ridere.
《Te l'ho detto che mangia quanto un bisonte.》Trevor mi fa l'occhiolino.
《Ce n'è ancora, tranquillo.》lascio un bacio sulla forte di Ethan che mi sorride. I suoi occhi sono limpidi, sembra sentirsi al sicuro tra queste mura e durante la cena, oltre a riempirmi di complimenti, scherza e ride come non l'ho mai visto fare.
《Io ho preparato la cena, voi lavate i piatti.》dico quando ormai abbiamo svuotato i piatti.
《Li lavo io.》si offre prontamente Ethan.
《Stai bene?》Trevor lo guarda sorpreso《Antonia, cosa ci metti nel cibo?》
《Invece di prendermi per il culo, vai di là con Anto e cercate qualcosa di decente da vedere alla televisione.》mette tutti i piatti nel lavandino《Assaggia anche un muffin al cioccolato.》
《Ok fratello. Io vado di là.》Trevor esce dalla cucina, lasciandoci soli.
《Sicuro di voler lavare i piatti?》abbraccio Ethan da dietro.
《Solo se tu metti le mani nel posto giusto.》dice malizioso ed io lo colpisco dietro la nuca.
《Idiota.》alzo gli occhi al cielo, cercando di mascherare un sorriso divertito《Vado da tuo fratello. Lava anche le pentole!》mi abbandono sul divano di casa.
《Non lo vedevo così felice da tempo.》Trevor fa zapping tra i canali《A casa non parla mai così tanto a tavola, anzi è muto come un pesce e mangia ad una velocità pazzesca solo per andarsene prima.》si ferma e mi guarda《Grazie Antonia.》mi abbraccia《Mi mancava un casino mio fratello.》la voce del ragazzo cambia impercettibilmente, come se avesse un nodo in gola《Magari è così solo oggi, ma io questo Ethan non l'ho visto da una vita.》
《Mi fa piacere.》sussurro.
《Trevor, scollati da lei. Ora.》ci allontaniamo di scatto non appena sentiamo la sua voce.
《Perché?!》Trevor lo sfida ed io rimango a fissarli. Che vuole fare il piccoletto?《Perché devo staccarmi da lei?》
《Perché è la mia ragazza.》Ethan si siede accanto a me sul divano mentre io perdo un battito o forse di più《E se qualcuno me la tocca sono pronto a uccidere.》lo dice con un tono così serio che comincio a credere che ne sarebbe capace.
《Perfetto.》Trevor accenna un sorriso, come se la risposta di suo fratello lo soddisfacesse.
《Davvero sono la tua ragazza?》domando piano.
《Non vuoi?》gli occhi cioccolato di Ethan si scuriscono, e lui sembra perdere la tranquillità che lo ha accompagnato per tutta la sera.
《Voglio.》mi appoggio al suo petto《Ti amo.》lo guardo.
《Ti amo.》lascia un bacio tra i miei capelli per poi concentrarsi sulla televisione dove trasmettono una partita di football.

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