20.Girone dei dannati

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Dopo aver terminato la chiamata con mia madre, per staccare i pensieri incessanti che andavano e venivano, mi sono messa a completare la mano bionica e ce l'ho quasi fatta.
Ora, dopo tre giorni dall'assaggio dell'altra faccia della medaglia,  sono al Blanco, dietro il bancone, a servire alcolici a tutti e a lanciare occhiate verso la console che funziona, ma senza il solito dj. Niente dj da troppe sere ormai.
Ed io soffro, soffro perché mi cerca, ma non si avvicina per paura di farmi male. Soffro perché nonostante mi abbia fatto male essere stata trattata come uno straccio da lui, come un semplice giocattolino, io lo voglio comunque vicino.
Il perché? Nei suoi modi bruschi e a volte persino cattivi, c'è della dolcezza. Perché nei suoi occhi posso vedere un pezzo di me e un pezzo della mia costante. Perché, in fondo al cuore, penso che lui sia l'ultimo treno verso la salvezza.
《Tu sai dov'è Ethan?》Sabrina mi osserva.
《Non lo so e non mi importa.》le dico.
《Avete litigato.》sospira.
《Affatto.》
《Ci stai male.》
《No, assolutamente.》mento, mento spudoratamente. Ci sto male, eccome se ci sto male.
《Cosa avete combinato?》
《Ha solo mostrato chi è veramente.》pulisco il bancone.
《Ed è proprio così male?》gli occhi chiari di Sabrina seguono ogni mio movimento.
《Sì, è davvero male.》mi mordo il labbro inferiore《Faceva paura, ok?》
《Beh, non è che sia un orsacchiotto tenero per il resto del tempo.》mi fa notare《Uh, eccolo lì.》indica l'entrata del locale《E sta andando a sedersi su un divano.》
《Me ne frego.》lancio un'occhiata nella sua direzione e noto che è già circondato.
《Le caccia via tutte e guarda te.》Sabrina continua a canzonarmi prendendo il vassoio《Vado a chiedere se vuole qualcosa da bere.》scappa via. Se solo sapesse quello che è successo tra me e Ethan penso che lo farebbe fuori, anzi, ne sono certa.
《Vuole un Girone dei dannati.》mormora.
《Sta scherzando?》rido prendendo l'assenzio.
《No, era serio. Secondo me vuole crollare.》la mia migliore amica mi guarda mentre preparo il drink.
《Non ci sarò io a salvarlo.》verso il liquido nel bicchiere.
《Penso lo sappia.》Sabrina se ne va con il bicchiere e ritorna con i soldi in mano《Dice di tenerti il resto.》mette la banconota da cinquanta sul bancone《Non so, ma a me sembra triste. Ha un tono meno strafottente del solito.》
《Sab, posso chiederti il favore di non parlarmi più di lui? Grazie.》
《Va bene. Scusami.》mi abbraccia.
《Fa niente. Sei solo la solita.》le sorrido debolmente.
Per tutto il resto della serata mi sento gli occhi di Ethan addosso ed il suo continuo richiedere alcol mi fa preoccupare. E poi perché mi preoccupo? Sono cavoli suoi quello che combina, ma io mi preoccupo comunque perché in fondo, molto in fondo, mi importa di lui.
《Vuole della vodka liscia.》
《Se la può scordare! Non gliela do.》esco da dietro il bancone《Sembra un pozzo senza fondo.》mi tolgo il grembiule e lo lancio dietro al bancone《Occupati tu dei clienti per dieci minuti. Io vado a vedere cosa cavolo gli passa per quella zucca vuota.》
Mi avvicino a lui e lo vedo con la testa tra le mani ed una schiera impressionante di bicchieri vuoti sul tavolo.
《Perché bevi come un pozzo senza fondo?》mi piazzo davanti a lui.
《Piccola...》sussurra guardandomi《Che bello, l'alcol mi sta facendo vedere te...》sorride《Vorrei prenderti per mano e farti sedere qui accanto a me, ma sicuramente sei un'allucinazione e non voglio sembrare un babbeo.》
《Non puoi sembrare un babbeo, visto che lo sei!》dico furiosa.
《Angioletto mio bello.》si alza barcollando《Quanti bicchieri ho bevuto fino ad adesso?》parla faticosamente a causa dell'alcol.
《Tanti. Troppi.》lo faccio sedere sul divano. Ho perso il conto pure io, quando è arrivato a venti《Mi sorprende che tu non sia in coma etilico.》mi siedo al suo fianco.
《Non volevo spaventarti.》appoggia la testa sul mio petto《Sei tu che hai voluto vedere questo altro lato di me. Io non te lo avrei mai fatto vedere perché...tu non sei come le altre.》
《Ethan, alzati, su.》gli accarezzo i capelli.
《Ho litigato con te, con mio fratello e poi ci si sono aggiunti anche quei due incompetenti dei miei genitori.》mi stringe a sé con forza《Voglio solo qualcuno che mi ami.》mi sento bagnare dalle sue lacrime.
《Ethan, sei ubriaco.》gli sollevo il viso e osservo i suoi occhi rossi e lucidi《Vai a casa e riposati.》mi addolcisco nel scorgere il dolore nei suoi occhi.
《Se torno a casa così penseranno che ne abbia combinata una delle mie.》
《E non è così?》sollevo un sopracciglio.
《Sì, ma è diverso.》si lascia andare sul divano e trascina me contro il suo petto《Angioletto, è diverso.》mi accarezza i capelli.
《E tu dirai loro che è diverso.》lo guardo negli occhi.
《Non mi crederanno. Neppure Trevor mi crederà questa volta.》si alza dal divano《Vado a casa.》raccoglie le chiavi dal tavolo ed io vedo che è venuto con la Mustang.
《Ethan, non puoi guidare! Sei ubriaco.》lo fermo《Rischi di fare un incidente.》non mi ascolta, continua a camminare per la sua strada《Ti prego Ethan...》lo supplico.
《Dopo averti fatta piangere tu ancora ti preoccupi per me. Perché?》si ferma davanti alla sua auto.
Perché ci tengo a te, brutto coglione!
《Perché ho un briciolo di cuore. Non salire al volante in queste condizioni.》
《Guido piano.》
《Mi vuoi uccidere.》mormoro preoccupata.
《Ti chiamo non appena arrivo a casa. Promesso, angioletto mio.》mi attira a sé ed io cerco di scostarmi《Sei il mio angioletto.》mi bacia dolcemente la fronte《Notte piccola.》mi sorride tristemente, salendo al volante.
《Sei un incosciente!》lo osservo mentre si allaccia la cintura di sicurezza e parte《Ci tengo a te, stupida capra che non sei altro.》rientro nel locale e riprendo il mio posto al bancone. Dopo una ventina di minuti il mio telefono prende a squillare e quando leggo il nome di Ethan sullo schermo mi affretto a rispondere.
《Sei arrivato a casa? Sei tutto intero?》domando con troppa foga mentre entro nello spogliatoio più silenzioso.
《Sì piccola, tranquilla.》
《Riposati.》mormoro più tranquilla.
《Sì mio angelo.》sospira《Vero che resterai? Vero che non te ne andrai lontano da me?》
《Sarebbe la cosa migliore per tutti.》
《Per te sicuro. Per me non proprio.》
《Dormi Ethan.》
《Notte angioletto mio.》
《Sogni d'oro, mio demone.》gli mando un bacio e poi stacco la chiamata. È lui che combina casini, è lui che si ubriaca e poi io ci sto male ma lo aiuto《Hai proprio mandato la tua versione potenziata, eh?》mi alzo dalla panca di legno, parlando con la mia costante ora tra le stelle di Boston.
Torno da Sabrina e la rassicuro che va tutto bene e che Ethan è a casa.
《Ci tieni a lui.》
《Sfortunatamente sì, ci tengo.》mormoro.
Ci tengo tanto.

Summer in DecemberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora