29.La porta sai dov'è

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《Tutto bene?》Ethan mi attira al suo petto dopo aver buttato il preservativo.
《Sì, tutto bene.》mi stringo a lui《Tu invece?》cerco i suoi occhi mentre un suo braccio tatuato mi avvolge ed il pollice comincia a scorrere lentamente su un tratto di pelle del mio braccio.
《Sì, tutto bene.》continua a fissare la parete che ha davanti《Va tutto bene angioletto mio.》posa un bacio sulla mia fronte《Ora riposati, sarai stanca.》
《Non ho sonno.》sfioro il suo petto con le dita《Vorrei tanto capire cosa c'è che non va.》sento che qualcosa lo turba, ma non riesco a capire cosa.
《Non c'è nulla che non va.》si alza dal letto, cercando qualcosa per la stanza《Posso?》la fiamma dell'accendino rompe il semi buio della camera da letto.
《Certo.》mormoro.
《Se ti infastidisce il fumo posso uscire in balcone.》lui torna nel letto, la sigaretta finisce tra le sue labbra carnose e viene accesa. Ethan riempie i suoi polmoni di nicotina, attirandomi nuovamente al suo petto.
《No, resta qui.》osservo il fumo uscire dalle sue labbra e  salire verso l'alto.
《Va bene.》la mano che non regge tra le dita la sigaretta comincia ad accarezzarmi i capelli《Mi confondi.》confessa riportando la sigaretta tra le labbra.
《Io? Sei tu che con il tuo atteggiamento mi confondi.》mi lamento《Posso?》indico la sigaretta e lui me la passa, permettendomi di fare un tiro.
《Dovremmo finirla qui.》si passa una mano tra i capelli dopo un tempo infinito nel quale la sigaretta passa da lui a me e viceversa《Anzi, non sarebbe mai dovuta cominciare!》si alza dal letto ed io spengo la sigaretta mentre lo osservo vestirsi.
《La porta sai dov'è.》mi alzo anch'io, afferrando l'intimo ed una felpa larga che ho abbandonato sulla sedia della scrivania《Addio.》la indosso mentre lui si infila le scarpe《Su, più veloce!》dico acida, non sopportando più la sua presenza. Sapevo che non avrei dovuto lasciarmi scappare quel "ti amo". Stupida me!
《Non usare questi toni con me!》ringhia.
《Io uso che toni voglio, ok?!》i miei occhi si inumidiscono《Vai dalle tue ragazze e lasciami sola nel mio eterno dicembre.》lo faccio uscire dalla mia stanza《Vai a trovare l'amore tra tutte quelle troie, vai!》raccolgo le chiavi della sua moto e la sua giacca, passandogliele in modo poco gentile《Non azzardarti più a parlarmi!》apro la porta e lo spingo fuori《Addio!》sbatto la porta e la chiudo a chiave.
《Vaffanculo Antonia!》colpisce con forza la porta di casa per poi andarsene.
Il mio cuore galoppa nel petto, le mani tremano, le gambe sembrano fatte di gelatina ed i miei occhi si riempiono di lacrime mentre immagino la Yamaha del ragazzo allontanandosi sempre di più.
《Ti odio.》scivolo ai piedi della porta, prendendomi la testa tra le mani e lasciando scivolare senza paura le lacrime.
Non esiste nessuno che possa placare il mio dicembre e questa n'è la conferma. Sono destinata a perire nel mio freddo《Va bene lo stesso.》mi alzo lentamente da terra《Nessuno è pronto ad un nuovo inizio. Nessuno mi amerà mai.》asciugo le lacrime che continuano a scorrere sul mio volto. Il problema è che mi ci sono affezionata ad Ethan, ho creduto in un nuovo inizio per entrambi. Ma mi sono sbagliata. Si vede che i sentimenti non sono una scienza esatta: non ci azzecco mai.
Le settimane seguenti le mie giornate trascorrono tra l'università e la mia scrivania, senza più lavoro al Blanco anche a causa degli esami che devo dare.
Jorge mi ha sempre permesso di fare una pausa dal lavoro nel periodo degli esami perché sa che ho bisogno di riposo e concentrazione.
Ethan non l'ho più sentito e questo non può che farmi piacere, visto che la mia rabbia nei suoi confronti sta crescendo sempre di più.
Il fatto che le feste si stiano avvicinando con passo sempre più svelto mi aiuta a superare la cosa con un po più di facilità, visto che per natale tornerò a casa dalla mamma.
Il campanello suona con insistenza, obbligandomi ad abbandonare i libri sul divano ed alzarmi.
《Ciao Sab.》sorrido alla ragazza dai capelli rossi.
《Ciao Anto. Posso?》noto che tra le mani tiene uno zaino ed una borsa.
《Certo, ma cos'è successo?》chiudo la porta alle nostre spalle.
《Io e William abbiamo litigato.》lascia tutto accanto al divano e si siede.
《Ti ha cacciata di casa?》domando scioccata.
《No, me ne sono andata io.》vado a sedermi accanto a lei《Avevo bisogno di pensare. Posso restare qui per un po?》mi guarda con gli occhi pieni di lacrime.
《Certo che puoi, tesoro.》l'abbraccio《Ti va una cioccolata?》
《Sì, mi va.》un piccolo sorriso nasce sulle sue labbra. Sin da quando eravamo bambine abbiamo questo rito: se qualcosa va male e siamo tristi ci prepariamo una cioccolata e parliamo di cose belle.
《Ecco a te.》le porgo la tazza fumante, andandomi a sedere vicino a lei.
《Grazie Antonia.》mi sorride《A te come va?》
《Dobbiamo parlare solo di cose belle, ricordi?》
《Esistono?》soffia nella bevanda bollente. Resto in silenzio. Esistono cose belle?
《Beh, stiamo per finire l'università. Ancora qualche mese e poi c'è la tesi finale.》mi porto la tazza alle labbra.
《Già, almeno una gioia.》anche lei beve un sorso della sua cioccolata《Tu stai meglio?》
《Fa più freddo adesso.》guardo la mia tazza piena di quel liquido denso, dello stesso colore dei suoi occhi e avente lo stesso calore di un suo sguardo《Mi ci stavo abituando al caldo.》la tazza si avvicina di nuovo alle mie labbra.
《Cosa stavi studiando?》decide di cambiare argomento.
《Informatica per l'ultimo esame del trimestre.》
《Hai già dato gli altri?》Sabrina si sistema meglio sul divano.
《Sì, tutti quanti. Mi manca solo questo e ho finito.》
《A me ne mancano tre.》sospira pesantemente《A natale che fai?》
《Torno a casa da mia madre. Tu vai dai tuoi?》
《Sì. Ci andiamo insieme?》propone un po più allegra.
《Certo Sab.》sorrido nel vedere la leggera euforia per le feste che si sta prendendo possesso di lei.
Il resto della giornata lo passiamo insieme sul divano a studiare, come facevamo al liceo.
《Anto, la sai una novità?》Sabrina chiude il libro che tiene sulle ginocchia.
《No, non la so.》chiudo anch'io il mio libro, notando che ormai sono le sei.
《Riguarda Ethan. La vuoi sentire?》
《Non voglio più sentire parlare di lui.》abbasso lo sguardo.
《Ti sta chiamando.》indica lo schermo del mio cellulare che si sta illuminando senza emettere suoni perché messo in modalità silenzioso.
Afferro il cellulare e spengo lo schermo. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
《Sono stata chiara: non voglio più sentirlo.》guardo lo schermo illuminarsi ancora, sempre con il suo nome《Ho capito di stare bene nel mio freddo dicembre.》spengo nuovamente lo schermo.
《Allora questa cos'è?》ferma una mia lacrima con l'indice.
《Non lo so.》stringo il telefono nella mano《Io mi sono innamorata di lui.》osservo lo schermo accendersi ancora《Lo amo Sabrina, capisci?》il suo nome occupa metà del mio schermo.
《Sì, capisco.》mi abbraccia《Glielo hai detto?》
《No, tanto per lui non conto nulla.》sospiro pesantemente.
《Se per Ethan non conti nulla, allora perché continua a chiamarti?》
《Non lo so Sab.》appoggio la testa sulla sua spalla.
《Siamo davvero ridotte male...》mormora la mia amica.
《Già.》lo schermo del mio cellulare si illumina ancora ed io decido di spegnere completamente il telefono, abbandonandolo sul tavolino davanti al divano.
《Ordiniamo una pizza?》propone la mia migliore amica ed io accetto volentieri《Margherita?》
《Sì.》le sorrido mentre lei compone il numero della pizzeria. 

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Ciao a tutti! Come state?❤
Ethan è tornato ad essere lunatico. Penso che questo ragazzo farà impazzire la povera Antonia un giorno o l'altro.
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Se vi è piaciuto lasciate un voto o un commento per farmi sapere cosa ne pensate❤

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