8.Lezioni di fisica

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L'Evoque bianca di Ethan si ferma nel parcheggio dell'università e Trevor ed io ci avviciniamo.
《Antonia.》gli occhi del fratello maggiore scorrono sulla mia figura ed io mi impongo di non avere alcuna reazione visibile.
《Ethan.》stringo la spallina del mio zaino in una mano.
《Viene a casa con noi per aiutarmi con matematica.》spiega Trevor salendo nei sedili posteriori.
《Allora andiamo.》mormora il ragazzo salendo al volante ed io lo seguo. Il viaggio verso casa Walker trascorre in silenzio, con continue ed intense occhiate da parte del conducente verso la sottoscritta《Eccoci.》quello che mi appare davanti agli occhi mi lascia a bocca aperta. Una enorme villa con giardino, un porticato con delle colonne in quello che mi sembra sia stile corinzio ed un grande viale di pietra che porta a questo portico.
《Eccessivamente sfarzosa, vero?》domanda freddo Ethan mentre il cancello di ferro battuto si apre per farci entrare.
《È una bella casa.》mi stringo nelle braccia mentre l'Evoque entra in garage.
《Grazie. Siamo contenti che ti piaccia.》Trevor mi sorride gentilmente mentre mi indica la strada.
《Molto contenti.》brontola il fratello maggiore mentre saliamo una breve rampa di scale che ci immette in cucina attraverso una porta.
《Andiamo in biblioteca così stiamo più comodi.》seguo Trevor dietro ad una porta che ci proietta nell'enorme salotto, grande quasi quanto metà del mio appartamento. Il ragazzo sale delle scale che portano al primo piano della villa e continua a camminare.
《Questa casa è un castello...》mi ritrovo a mormora vedendo l'infinità di porte di quel corridoio.
《È facile perdersi effettivamente. Io ed Ethan giocavamo a nascondino in casa quando eravamo bambini.》apre una delle tante porte ed entra in una stanza《Eccoci in biblioteca.》indica la grande stanza con al centro un tavolo in legno circondato da varie sedie, sui muri delle librerie che toccano il soffitto piene di volumi e sotto una finesta, una scrivania con un computer《Vado a prendere il necessario per studiare. Tu in tanto accomodati.》Trevor mi lascia sola ed io osservo i libri presenti negli scaffali.
《Posso restare anch'io qui?》la voce di Ethan mi fa voltare di scatto.
《Se la matematica avanzata è utile per il tuo lavoro di architetto, certo.》lascio lo zaino accanto ad una delle sedie mentre Ethan mi si avvicina.
《No, non mi è utile. Pensavo che avresti dato qualche lezione di fisica.》un angolo delle sue labbra si alza verso l'alto.
《Lezioni di fisica?》i nostri occhi sono uniti da una linea sottilissima《Non dicevi di saperne qualcosa?》anche sulle mie labbra cerca di dipingersi un leggero sorriso ma io lo opprime.
《Tu ne sai molto di più.》mi si avvicina ancora.
《Eccomi. Possiamo cominciare.》la voce di Trevor ci fa allontanare.
《Io vado nel mio studio.》Ethan si avvia verso la porta《Buono studio ragazzi.》chiude la porta alle sue spalle, lasciando suo fratello e me da soli.
Ci sediamo vicini, apriamo libri e quaderni e poi ci guardiamo.
《Allora, dov'è che hai più difficoltà?》domando prendendo l'indice del libro.
《Tra voi due c'è qualcosa?》indica me e poi la porta da dove suo fratello è sparito.
《Non penso sia un argomento di analisi matematica.》sorrido《Comunque non c'è nulla tra noi. Cominciamo?》
Dopo due ore in cui studiamo assieme, la porta della biblioteca si apre lasciando entrare Ethan.
《Avete due ore da quando siete chiusi qui dentro.》è appoggiato allo stipite della porta, con le braccia incrociate al petto, il ciuffo castano che ricade disordinatamente sulla fronte e quei due occhi cioccolato puntati su di me, unicamente su di me《Non vi va di mangiare qualcosa?》
《Volentieri!》Trevor si alza dalla sedia《Antonia, ti va un panino?》
《Sì, grazie.》annuisco.
《Ethan?》
《Anche per me, grazie.》il ragazzo entra nella stanza mentre il fratello esce per andare a preparare tre panini《Si impegna? È portato?》Ethan si siede accanto a me, sulla sedia del fratello minore.
《È portato ma un po pigro. Mi assomiglia.》sorrido.
《Tu sei pigra?》Ethan mi osserva con un sopracciglio alzato. Annuisco《Vieni.》mi prende per mano, una leggera scarica elettrica mi attraversa tutto il corpo e sembra che anche il ragazzo la percepisca, visto che stringe più forte la mia mano.
《Dove mi stai portando?》domando intimorita da quello che sento mentre entriamo in un'altra stanza.
《A dimostrarti che sono architetto.》mi indica un tavolo su cui sono stesi due progetti con la sua firma in un angolo.
《Li hai disegnati tu?》guardo le linee perfette tracciate sulla carta.
《Già.》mormora chiudendo la porta《Ma non penso che rispettino le leggi fisiche.》il suo corpo è vicino al mio, troppo vicino al mio.
《Questo dovresti saperlo tu.》mormoro mentre il tepore del suo corpo colpisce la mia schiena.
《Forse ho bisogno di qualche altra lezione di fisica.》si appoggia al tavolo, stringendo il bordo tra le mani e restando comunque molto vicino a me.
《Posso darti il numero di un ragazzo dell'ultimo anno di fisica.》propongo guardandolo negli occhi.
《Mi stai prendendo in giro?》si passa una mano tra i capelli《Io voglio il tuo fottuto numero di telefono.》mi schiaccia tra sé e il tavolo, mettendo le braccia ai lati del mio corpo.
《Te l'ho già detto: il mio numero devi guadagnartelo.》sorrido.
《Ragazzi, i panini sono pronti.》la porta dello studio si spalanca《Emh...ho interrotto qualcosa?》
《No, assolutamente niente.》mi scollo Ethan di dosso e cerco di sorridere a Trevor che mi guarda con una faccia che sembra dire Sicura che tra voi non ci sia qualcosa?
Trevor guarda suo fratello e poi sospira, invitandomi a seguirlo. Ci sediamo tutti e tre attorno al bancone di marmo della cucina, davanti a uno dei panini preparati dal più giovane.
《Davvero buono.》mormoro dopo aver finito di mangiare《Vado a prendere la mia roba e tolgo il disturbo.》mi alzo dallo sgabello, ma la mano di Ethan circonda il mio polso, bloccandomi.
《Resta fino a stasera, così andiamo direttamente a lavoro.》
《Devo davvero andare. Ho delle cose da fare.》mi svincolo dalla sua presa.
《Ti accompagno.》è Trevor a parlare, precedendo il fratello. Annuisco andando verso le scale per recuperare zaino e libri《Andiamo.》mi accompagna verso il garage facendomi salire sull'Evoque di Ethan. Il ragazzo guida per cinque minuti buoni e poi comincia a parlare《Ecco perché mi chiedeva il tuo numero...》lo osservo accigliata《Antonia, mio fratello ti piace?》
《No, non mi piace.》rispondo d'impulso《Anzi, posso confessarti una cosa? È snervante, lunatico ed eccessivamente sicuro di sé e diretto.》come qualcun altro di mia conoscenza《È odioso.》sbuffo.
《È un ragazzo un po incasinato e le persone che sono troppo vicine a lui entrano nei suoi casini.》parcheggia davanti al mio palazzo《Si vede che sei una seria e che non vuoi mandare in fumo tutti i tuoi sforzi, perciò ti consiglio di stare ad una distanza di sicurezza da Ethan.》
《Grazie per il passaggio e per i consigli.》gli sorrido.
《Grazie per avermi aiutato a capire come superare un esame della White.》

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Ciao a tutti! Come state?
Ethan non è l'unico ad avere bisogno di lezioni di fisica...Ci sarei anch'io 😂😭
Comunque, lasciando stare la fisica, cosa ne pensate del capitolo?
Spero vi sia piaciuto. Alla prossima!

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