Ethan Pov.
È tutto pronto per quello che potrebbe essere il capodanno più bello della mia vita. Io continuo a fare avanti ed indietro per la stanza d'albergo, passandomi una mano tra i capelli, sistemandomi la camicia bianca ed i pantaloni di stoffa neri mentre attendo l'arrivo della mia donna che si è preparata nella stanza della migliore amica dopo aver passato delle ore buone nella Spa.
La mia donna...Quanto è bello dirlo? La mia donna perché lei non si limita solo ad amarmi, ma anche a prendersi cura di me come se fosse non solo la mia amante, ma anche la mia mamma.
Antonia è l'unica cosa bella che mi sia mai capitata nella vita ed io ho completamente perso la testa per lei.
Ho la costante paura di ferirla, di allontanarla eternamente da me perdendo così l'unica luce nel mio inferno. A proposito di luci, devo abbassare le luci della stanza per creare un'atmosfera più intima perché questa notte sarà la nostra notte.
《Ethan, posso entrare?》un leggero bussare viene seguito dalla sua dolce voce. Corro ad aprirle la porta《Scusa il ritardo, ma ho avuto un piccolo problema con il cinturino che non si chiudeva.》i suoi zigomi prendono colore mentre io rimango completamente imbambolato davanti alla sua bellezza. L'abito che indossa è tremendamente corto, stretto e provocante e lascia davvero poco all'immaginazione.
Come cazzo faccio a non renderla mia come mi ero ripromesso? Questo vestito è un chiaro invito a renderla mia fino all'alba.
《Sei uno schianto.》riesco a dire distogliendo gli occhi dalle sue gambe lunghe e snelle《Vieni, accomodati.》le prendo la mano invitandola ad entrare.
《Ethan...》il respiro le manca davanti a quello che ho organizzato per noi due, per la nostra notte eterna. Una cena al lume di candela, con della musica di sottofondo e bevande pregiate.
《Ti piace?》domando in conferma, sentendo il bisogno di qualcosa di più rispetto al mio nome sussurrato.
《Prima il tatuaggio, adesso questo...》se sapessi cos'altro vorrei da te, questo sarebbe un nonnulla《Certo che mi piace!》mi salta al collo ed io la stringo tra le mie braccia. Il suo caratteristico profumo di ciliegia mi invade le narici ed io, istintivamente, bacio la pelle candida del suo collo assaporando anche il dolce sapore di un frutto maturo《Ti amo.》sussurra al mio orecchio.
《Ti amo.》le rispondo mentre la mia stretta su di lei si fa debole. Con un sorriso la invito a sedersi ad un piccolo tavolo per due che ho fatto portare apposta per noi.
Il bello del denaro è questo: puoi fare qualsiasi richiesta e verrai accontentato.
《Se vuoi altro da mangiare basta dirlo e provvederò.》le dico facendo partire della musica lenta di sottofondo.
《Sei più bello del solito questa sera.》arrossisce nel dirlo. Oh mio dolce angelo, cosa ti farei!
《Sono sempre bello.》le faccio l'occhiolino per distendere la tensione che aleggia nell'aria.
《Scemo.》sorride《Il tatuaggio come va?》i suoi occhi finiscono sulla mia camicia bianca.
《Benissimo.》la faccio sedere a tavola《Serviti pure Anto.》le sorrido mentre apro una bottiglia di spumante.
《Da quanto tempo avevi in mente questa serata?》mi domanda mentre mi preparo a strappare il tappo.
《Un mesetto.》le confesso senza il timore di essere deriso. Perché negarlo? Ho pensato a tutto, in ogni più minimo dettaglio solo per renderla felice e vedere i suoi bellissimi occhi brillare di gioia come adesso.
Comincia ad applaudire quando sente il botto del tappo che salta ed io le sorrido dolcemente, versandole l'alcolico in una coppa di cristallo.
《Perché lo fai?》mi risiedo al tavolo.
《Perché voglio renderti felice.》osservo il vetro che si avvicina alle sue labbra rosee《Perché voglio viziarti in ogni modo possibile e questo perché adoro prendermi cura di te.》e quando dico in ogni modo, lo penso davvero. Le farei di tutto, le darei di tutto pur di soddisfare ogni sua esigenza o sfizio.
Non l'ho mai fatto con nessuna, perché mi sembrava uno spreco di tempo e denaro, ma con lei lo voglio fare. Il perché non mi è chiaro, ma ho sempre voluto farlo con lei.
L'Ethan di qualche mese fa mi darebbe del finocchio perché mi sto affidando completamente ad una ragazza, mettendole tutto su un piatto d'argento senza desiderare di essere ripagato. E da una parte gli do ragione perché io non sono completamente così. Conservo in me quel demone che si ciba di piacere corporeo, che non vuole altro che essere soddisfatto, quel demone che vorrei uccidere ma che il mio angelo mantiene in vita.
《Tu non ne vuoi una?》indica le tartine che ho fatto preparare.
《Voglio quella che tieni tra le dita.》le sorrido beffardo.
《Anche l'ultimo dell'anno sei il solito!》sbuffa, ma nei suoi occhi leggo il divertimento《Tieni.》avvicina la tartina alla mia bocca ed io la catturo velocemente. La sua schiena si raddrizza impercettibilmente, segno che la sua pelle è stata pervasa da brividi.
Lei è meravigliosa. È una tela vergine per le mie mani che possono farle provare sensazioni mai sentite prima con nessun altro uomo.
《Ti faccio effetto, eh?》continuo a punzecchiarla in modo da farla rilassare. Voglio che questa sera si dimentichi di tutto, che viva senza pensieri.
《Ethan!》ride coprendosi il viso con le mani《Smettila di alludere sempre al sesso!》mi rimprovera. Come faccio con una dea come te davanti agli occhi? Tu, angelo mio, sei la mia distrazione più grande.
《Non ti salterò addosso.》le sorrido dolcemente, sperando di riuscire a mantenere quella che dovrebbe essere una promessa.
《Prometti?》un sorrisino si dipinge sulle sue labbra mentre con la punta del tacco mi sfiora la gamba sotto il tavolo.
Oh, angioletto mio bello, tu mi vuoi far peccare. Tu mi stai facendo andare, se è possibile, ancora più al centro dell'inferno.
《Non fare questi giochetti con me, amore.》prendo un'altra tartina mentre la musica colma il silenzio.
《Ami giocare.》mormora continuando con le sue carezze velate《Perché non giocare anche oggi? In fondo non vuoi finire bene l'anno?》la sua gamba si ritrae, smettendo di toccare la mia.
《Prometto.》la osservo mentre sorseggia il suo spumante. Pensa che io non abbia pensato a questa possibilità? Ho pensato a tutto. Certo, non posso sapere come si muoverà ma in ogni caso sapevo che avrebbe colto la sfida《Tu prometti di non saltarmi addosso?》
《Demone.》sussurra. L'è difficile fare una tale promessa, lo leggo nei suoi occhi, ma la tentazione di sfidare l'ignoto la spinge ad accettare. Per quanto sia una donna calcolatrice, ama le incognite e le imprecisioni.
《Allora angelo?》il mio sguardo di sfida fa accendere la scintilla in lei.
《Prometto mio demone.》
《Porto un'altra portata?》le chiedo e lei annuisce lieve《Ho pensato a del salmone. Dicono che mangiare pesce la notte di capodanno porti fortuna.》mi dirigo verso il bancone degli alcolici su cui ho appoggiato le altre portate.
《Grazie.》lascia un bacio sulle mie labbra dopo averle servito il pasto.
《Non c'è di che, piccola.》
《New York è davvero stupenda di notte.》il suo sguardo finisce sulle vetrate della stanza che non sono coperte dalle tende.
《È bella quasi quanto te.》le prendo la mano.
《Non eri così quando ci siamo conosciuti.》continua ad osservare le luci della notte.
《Hai domato i miei demoni.》inizio a mangiare seguita da lei.
《Da quanto tempo sei così?》si porta un pezzo di pesce alla bocca.
《Penso da quando avevo nove o dieci anni. Allora ero ancora un bambino, ma i demoni stavano diventando forti.》
《Ed i problemi?》
《Sedici anni. Avevo sedici anni quando entrai nel vicolo cieco.》le racconto senza nessun tipo di rancore o odio. Questo sono io e non mi pento di aver fatto ciò che ho fatto. Non mi sono mai pentito e mai lo farò perché, in fondo, il me che ora sta davanti a questa creatura divina è la somma di infiniti errori e se cambiassi anche una sola virgola ora non sarei qui《La prima volta è stata a sedici anni, ma non è stato nulla di che. Lei era più esperta di me, ma io non ho provato nulla di tanto intenso. Avevo solo scaricato la tensione e la rabbia. Il sesso all'inizio per me è stato solo quello: un metodo per scaricare rabbia, tensione e frustrazione.》un altro boccone《Poi però ho cominciato a divertirmi nel vedere come venivo desiderato dalle ragazze, come queste sarebbero state disposte a darmi qualsiasi cosa pur di avermi per una notte e il sesso è diventato più di un semplice modo per distogliere l'attenzione dai problemi.》
《E non ti dispiaceva usarle?》domanda debolmente il mio angelo.
《No. Mai nessuno mi ha spiegato il rispetto per la donna e quando mio nonno lo ha fatto, era già tardi.》
《Ma tu mi rispetti.》i suoi occhioni da cerbiatta finiscono nei miei.
《Perché solo con te ho capito cosa voleva dire mio nonno.》
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Summer in December
RomanceAntonia Ross è una semplice ragazza di ventun anni di Boston, studentessa alla MIT con il sogno di diventare ingegnere informatico. Vive in un appartamento con la sua migliore amica e lavora assieme a lei al Blanco, un locale molto frequentato dell...