6.Architettura&Calorimetria

7.2K 280 13
                                    

Gli occhi di Ethan cadono sulla mia figura e posso notare che ha socchiuso le labbra, come sorpreso.
《Ciao.》lo saluto esaminando il suo abbigliamento estremamente semplice ma elegante: un jeans nero, una camicia bianca, una giacca di pelle nera e, stranamente, niente anfibi.
《Sei bellissima.》mi porge la mano che io afferro timidamente.
《Grazie.》d'istinto abbasso lo sguardo mentre mi accompagna alla sua auto.
《Mi sembra un sacrilegio portarti in pizzeria.》si mette al volante mentre io mi allaccio la cintura.
《Come mai?》tolgo una ciocca castana da davanti agli occhi.
《Sei troppo elegante per una pizzeria.》
《L'avevo detto che dovevo indossare dei jeans!》sbuffo sistemandomi la gonna nera. Il ragazzo ridacchia.
《Non pensavo che fossi tipa da gonne.》il suo sguardo cade per un istante sulle mie gambe scoperte ed io le stringo di più tra loro, sentendo quei due occhi marroni bruciare troppo intensamente sulla mia carne.
《Ogni tanto abbandono i miei comodi jeans per torturarmi con una gonna.》gli sorrido.
《Eccoci arrivati.》l'Evoque si ferma nei pressi di una pizzeria molto conosciuta qui a Boston: Gino's Pizza.
《Grazie.》mormoro mentre mi apre la porta della pizzeria per farmi entrare.
《Buonasera! Avete prenotato un tavolo?》chiede un cameriere.
《Sì, a nome Walker.》risponde il mio accompagnatore.
《Seguitemi.》ci sorride dopo aver guardato un elenco. Ordiniamo entrambi una Cola e cominciamo a leggere la lista di pizze proposte dalla pizzeria.
《Antonia, tu cosa prendi?》Ethan alza lo sguardo dal suo menù.
《Pensavo ad una quattro formaggi. Tu?》
《Una diavola.》fa un leggero gesto della mano per richiamare il cameriere. È aggraziato nei movimenti, molto più di me.
《Avete scelto?》
《Una quattro formaggi e una diavola.》
《Certo. Desiderate altro?》si segna le due pizze sul taccuino.
《Antonia?》Ethan mi guarda negli occhi ed io mi imbarazzo.
《N..no grazie.》i nostri occhi rimangono uniti mentre il cameriere se ne va.
《Non sei così fredda come appari.》i suoi occhi si distolgono di colpo dai miei, lasciandomi con una strana sensazione di vuoto nel petto.
Perché i suoi occhi hanno un qualcosa che mi riporta inevitabilmente nel passato? Perché hanno quel qualcosa che ho sempre amato?
《Invece lo sono, ma sto solo cercando di essere gentile.》divento fredda ed i suoi occhi tornano su di me.
《Ecco a voi.》il cameriere ci mette davanti agli occhi le nostre pizze che noi cominciamo a mangiare in silenzio, lanciandoci uno sguardo di tanto in tanto.
《Smettila di guardarmi.》sbuffo infastidita dal suo sguardo troppo insistente.
《È per caso illegale guardare ciò che fa piacere agli occhi, Anto?》un leggero sorriso si dipinge sulle sue labbra mentre io abbasso lo sguardo.
《Cosa ho detto a proposito del nome?》
《Ci dobbiamo lavorare.》
《Tu pensi Ethan?》alzo un sopracciglio mentre addento l'ultima fetta di pizza.
《Sì Anto, ti devi abituare ad essere chiamata così da me.》si sporge con il busto verso di me《O vuoi che ti dia un soprannome che solo io userò?》i suoi occhi cioccolato entrano in collisione con i miei ed io vedo, come ogni volta che li guardo, una luce che ho già visto ed una parte di lui che è identica ad una parte di me.
《Anche tu hai un cuore di ghiaccio?》non distolgo il mio sguardo dal suo.
《Sì, ho un cuore di ghiaccio che tutti cercano di sciogliere. Ma nessuno ci è mai riuscito perché io non l'ho mai permesso.》si rimette seduto al suo posto《Perché hai detto anche tu?》
《Perché il mio cuore è nelle stesse condizioni.》mi pulisco le labbra con un tovagliolo《E alla domanda di prima...》
《Non penso sia il caso.》mi scimmiotta《Lo so Antonia.》sorride richiamando il cameriere e chiedendo il conto.
《Io non parlo così!》mi imbroncio mentre il cameriere che ci ha serviti lascia il conto sul tavolo.
《Che vuoi fare?》domanda mentre entrambi mettiamo la mano sul libretto in pelle nera con impresso il logo della pizzeria.
《Pagare, ovviamente.》
《Scordatelo.》mi sottrae il conto e legge il totale《Possiamo andare.》dice richiudendo il libretto dopo aver lasciato i soldi dentro.
《Speriamo che sia stato tutto di vostro gradimento.》ci dice il ragazzo all'entrata.
《Tutto ottimo!》sorrido sotto lo sguardo attento di Ethan.
Quando entrambi saliamo sulla sua Evoque, ci allacciamo le cinture e la vettura parte, il suo proprietario comincia a parlare.
《Hai sorriso anche al cameriere. Sorridi a Trevor, a dei camerieri e a me no?》guida tranquillo per le strade abbastanza affollate di Boston.
《Chi sei tu perché io debba sorriderti?》lo osservo mentre la macchina si ferma ad un semaforo.
《Il ragazzo con cui stai uscendo.》mi guarda negli occhi, prendendo una mia ciocca castana tra le dita e cominciando a giocarci《Il ragazzo a cui dovresti davvero dare il numero.》le sue dita sfiorano la mia guancia ed io sento dei leggeri brividi al passaggio di quelle dita《Il ragazzo a cui dovresti permettere di chiamarti Anto.》il suo viso si avvicina al mio, ma il suono di un clacson ci fa allontanare di scatto.
《Ottieni prima il mio numero è poi ne riparliamo.》punto il mio sguardo fuori dal finestrino.
《Se ottengo il tuo numero, quali vantaggi avrò?》
《Ti permetterò di chiamarmi Anto.》
《Affare fatto.》lo sento sorridere.
《Dove stiamo andando?》domando curiosa.
《A farci due passi per il parco. Ti va?》mi guarda ed in nostri occhi s'incontrano di nuovo.
《Sì Ethan, mi va.》mormoro mentre quel contatto visivo che sembra durare infiniti istanti mi offre una piacevole sensazione di debolissimo calore in prossimità del petto.
《Eccoci arrivati.》mi sorprende ad osservarlo.
《Ok, andiamo.》scendo velocemente dalla sua auto.
Camminiamo uno accanto all'altro, in silenzio, io osservando le mie scarpe e Ethan con gli occhi puntati verso il cielo illuminato da qualche stella sparsa qua e là.
《Ethan.》richiamo la sua attenzione.
《Dimmi Antonia.》punta il suo sguardo su di me.
《Perché mi hai chiesto di uscire?》ci fermiamo.
Alza lentamente le spalle e mi guarda negli occhi《Non lo so.》si avvicina a me《Forse perché mi intrighi, mi intriga il tuo modo di fare.》ammette debolmente.
《Ti intriga il fatto che sia fredda e acida?》un leggero sorriso si dipinge sulle mie labbra.
《Mi intriga il fatto che io sia un perfetto sconosciuto che però riesce a strappare questi lievi sorrisi che però sono reali.》il pollice della sua mano destra scorre lento sulle mie labbra, facendole schiudere leggermente.
《È solo un puro caso.》faccio un passo indietro.
《Sarà puro caso, ma in tanto ho scoperto che sei più carina quando sorridi.》sorride a sua volta.
《Anche tu sorridi poco.》faccio notare.
《Vero, ma perché ho un cuore ghiacciato.》
《E non vuoi che qualcuno lo scaldi?》siamo di nuovo vicini e parliamo così piano che ci sentiamo a stento. Io sono obbligata, a causa della sua altezza, ad alzare il viso verso l'alto mente lui deve abbassarlo per potermi guardare in viso.
《Dovrei trovare una sorgente di calore molto potente che, stando accanto a me non si raffreddi del tutto.》
《Mai sentito parlare di calorimetria? Fisica?》
《Bella, sono architetto. Se non sapessi qualcosa di fisica le strutture che progetto crollerebbero.》alza le sopracciglia come se stesse dicendo una cosa ovvia.
《Tu architetto?》domando sorpresa《E comunque se tu trovassi una sorgente di calore, questa, stando accanto a te, si raffredderebbe comunque. Questo perché dovete arrivare alla temperatura di equilibrio, una temperatura comune ad entrambi.》
《Sì, sono architetto e grazie per la lezione di fisica.》sorride ed io faccio lo stesso, in modo più evidente questa volta.
《Non c'è di ch...》le mie parole vengono bloccate di colpo dalle sue labbra soffici e carnose premute dolcemente sulle mie.
Il mio cuore accelera leggermente di battito mentre le mie labbra, e non solo, si scaldano.
Chiudo gli occhi mentre le labbra di Ethan si allontanano di poco dalle mie e poi ritornano, dolci, soffici e calde. Schiudo leggermente le labbra, sentendo il calore e l'umidità della lingua di Ethan sulle mie labbra che si muovono a ritmo con quelle del ragazzo.
Le sue grandi mani scorrono sui miei fianchi mentre la sua lingua si intreccia con maestria alla mia, riempendo la mia schiena di leggeri brividi e alimentando la debole fiamma che brucia al mio interno, circondata da quell'eterno dicembre che sta diventando un po meno rigido ogni secondo che passa.
D'istinto, le mie mani vanno dietro al suo collo, tra i capelli folti, mentre i nostri corpi si avvicinano, scambiandosi calore e obbligandomi a stare in punta di piedi.
Ethan si allontana di colpo da me ed io rimango con la bocca socchiusa ad osservarlo.
Perché mi ha baciata, ma soprattutto perché ho ricambiato?
《Ti riporto a casa.》distoglie i suoi occhi cioccolato dai miei ambrati.

*************
Buonasera a tutti! Come state? Mi auguro bene.
Antonia e Ethan si sono baciati ma chissà perché, Ethan è diventato di nuovo un ghiacciolo. Voi avete qualche idea?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima!❤

Summer in DecemberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora