Ethan fa avanti ed indietro per casa da ormai una mezzora, domandando se ho preso questo e quello.
《Sì amore, sì.》lo fermo《E dirò a Sab di guidare con prudenza, me lo hai già ricordato.》
Ormai mancano due giorni a natale ed io mi sono preparata per tornare a casa da mia madre.
《Il ventiquattro sarò dai miei.》prende il mio viso tra le mani《Poi a natale faccio pranzo con loro e di pomeriggio vengo da te.》schiocca un sonoro bacio sulle mie labbra, facendomi sorridere《Sei bellissima quando sorridi.》
《Grazie.》arrossisco imbarazzata《Devi stare tranquillo, dico davvero. Ho preso tutto e andrà tutto bene.》prendo la valigia che ho lasciato accanto alla porta della nostra stanza ed il borsone con i regali e porto tutto fino all'entrata《Ti aspetto da mamma.》indosso il mio cappotto nero e avvolgo una sciarpa al collo.
《Chiamami.》mi bacia sulle labbra, schiacciando il mio corpo contro la porta.
《E..Ethan...》cerco di fermarlo mentre il citofono suona insistentemente.
《Scusa, abitudine.》mi fa l'occhiolino riferendosi alla nostra intensa attività amorosa.
《Idiota.》sbuffo cercando di nascondere il rossore《Scendo subito Sabrina!》apro la porta di casa, trascinandomi dietro i bagagli.
《Cosa c'è in questo borsone?》Ethan me lo toglie dalle mani mentre chiamo l'ascensore.
《Regali.》
《Ne hai uno anche per me?》
《Forse.》rimango vaga.
《Io ne ho preso uno a te.》entriamo in ascensore.
《Davvero?》lo guardo negli occhi.
《Certo mio angelo.》la mano libera dal borsone va sulla mia guancia e le sue labbra si appoggiano dolcemente alle mie. Ne nasce un bacio che mi fa tremare le gambe e mi obbliga a stringermi al mio ragazzo.
L'ascensore si ferma, le porte si aprono e noi ci troviamo al pian terreno.
《Ciao Sab!》abbraccio la mia amica non appena ce l'ho davanti.
《Ciao Anto!》ricambia l'abbraccio《Ciao Ethan.》
《Mi raccomando, state attente.》il ragazzo ci lancia uno sguardo di fuoco, sistemando il mio bagaglio nell'auto della mia migliore amica.
《Sì papà!》lo deride Sabrina《L'unico esame della mia vita in cui ho preso il massimo dei voti è stato quello della patente. Antonia è al sicuro con me.》lo rassicura, notando quanto lo preoccupa il fatto di non potermi accompagnare personalmente.
《Va bene.》sospira《Ti chiamo durante la pausa pranzo. Oggi sono sul sito tutto il giorno.》lascia un bacio tra i miei capelli per poi farmi salire in macchina《Buon viaggio ragazze!》ci saluta mentre Sabrina sale al volante.
《Grazie!》lo salutiamo partendo verso la nostra città natale.
《Ma quanto è carino questo Ethan così premuroso?》Sabrina sospira sognante《È innamorato pazzo di te, si vede.》si immette in autostrada《C'entra lui con le tue dimissioni dal Blanco?》accende la radio e ne abbassa il volume.
《Sì, c'entra lui. Vuole che io pensi solo a studiare per la tesi adesso e poi, quando sarò finalmente laureata, potrò trovare lavoro come ingegnere informatico.》le spiego.
《Però...》mormora《Sono serie le cose tra voi.》si ritrova a dire《E sai qual è il paradosso? Più lo guardo più mi sembra un cattivo ragazzo.》
《Ma?》
《Ma sembra così dolce con te...l'importante è che non ti faccia soffrire. Se ti fa versare anche una sola lacrima, lo ammazzo.》
《Glielo farò presente.》rido.
Per il resto del viaggio cantiamo quasi tutte le canzoni che trasmettono alla radio, ricordiamo aneddoti delle superiori e ci accorgiamo di quanto siamo cambiate.
《Casa.》sorrido quando l'auto della mia migliore amica si ferma davanti al cancello della mia casa natale.
Scendo dall'automobile e sorrido notando Ares che si è avvicinato al cancello, facendo le feste. Suono al campanello mentre prendo le mie valigie dalla macchina di Sabrina.
《Antonia!》mamma mi apre, correndo verso di me e abbracciandomi《Sabrina, come stai?》ci fa entrare nel piccolo giardino di casa.
《Ares, bello!》lo coccolo e lui salta e corre, mostrandomi i suoi amati giochi e leccandomi il viso《A cuccia Ares. Da bravo...》al mio comando il boxer cerca di stare tranquillo, ma lo si capisce dai movimenti della coda che sta scoppiando di gioia《Entriamo.》mi alzo e vengo subito seguita da Ares, il cane di Robert.
Non ho mai capito perché lo abbia chiamato come il dio della guerra e della lotta sanguinosa perché Ares è il cane più dolce e tranquillo che io abbia mai conosciuto.
《Che bello essere a casa...》entro nel salone accogliente, sedendomi in poltrona. Ares posiziona il muso sulle mie gambe ed io gli faccio i grattini. Il salotto di casa è abbastanza spazioso da poter accogliere un divano due poltrone, una televisione, un tavolino e una libreria di medie dimensioni che sugli scaffali conserva libri, fotografie e souvenir di qualche vacanza. Visto che ora è natale, in un angolo della stanza c'è anche un albero di Natale addobbato con cura e ai cui piedi si trovano dei regali.
《Penso che Ares sia il più contento di tutti quanti noi.》ride mia madre, offrendo a me e Sabrina dei biscotti alla cannella sfornati di recente.
《Ares, non mi saluti?》domanda Sabrina sorridendo al mio cane che la guarda inclinando la testa da un lato. Ridiamo per la sua reazione e poi mamma comincia a chiederci com'è andato questo primo periodo, come sta William, come va il lavoro e tante altre piccole cose che mamma ascolta attentamente. Poi succede una cosa strana quando, per caso, Sabrina nomina Ethan: Ares si raddrizza, alza le orecchie come se solo ora stesse ascoltando e si guarda in giro, ringhiando leggermente.
《Ares, che c'è?》domando e lui in risposta abbaia una sola volta. Io e Robert abbiamo sempre detto che questo cane è più intelligente di molti umani messi assieme《Non ti piace il nome Ethan?》abbaia di nuovo, sempre una sola volta.
Mamma mi guarda e fa spallucce, non capendo cosa stia succedendo a quello che ormai è anche il suo cane perché se ne prende cura come se fosse suo figlio.
《Quando parlavamo al telefono e dicevo il suo nome non faceva così.》mi madre si alza e prende la scatola con le crocchette《Ti va uno spuntino cucciolone?》agita la scatola ed Ares si avvicina a lei, quasi a chiedere un paio di biscotti.
《Magari ha solo voglia di uno spuntino.》prova ad ipotizzare la mia migliore amica mentre guardiamo Ares gustare i biscotti per cani《Io vado a casa. Ci vediamo in questi giorni.》Sabrina mi abbraccia e poi va a salutare calorosamente mia madre.
《Ciao Sab!》la accompagno alla porta《Mamma, io porto la mia roba di sopra.》la avviso e lei mi sorride.
《Ben tornata tesoro.》la donna ha gli occhi lucidi.
《Che c'è mamma? Perché sei vicina alle lacrime?》ci sediamo entrambe sul divano.
《È che sei così felice...》delle lacrime sfuggono al suo controllo《Sembri essere tornata la mia bambina solare e sempre sorridente.》sorrido《Non vedo l'ora di conoscere questo ragazzo e ringraziarlo.》
《Anche lui non vede l'ora di conoscerti mamma.》mi alzo dal divano, riprendendo la mia roba tra le mani《Ares, vieni.》lo chiamo e lui corre su per le scale fino al piano di sopra.
《Non vedeva l'ora di rivederti!》mamma ride mentre io seguo il boxer fino in camera mia.
Lascio le valigie accanto al letto e mi guardo attorno: non è cambiato nulla dall'ultima volta che ho messo piede qui. Le pareti sono sempre gialle e sgargianti; la scrivania nera ha sempre il portapenne grigio nell'angolo sinistro e nell'angolo opposto c'è la lampada da tavolo bianca; la grande libreria custodisce non solo i miei romanzi preferiti ma anche vecchi volumi del liceo, venti enciclopedie cartacee e qualche statuina a forma di gufo; l'armadio ha ancora le lavagnette in sughero che fungono da bacheca e che esibiscono varie fotografie; il letto a una piazza e mezza è coperto da una coperta rossa e bianca ed il mio orsacchiotto preferito spunta dai cuscini.
Ares inizia ad ululare ed io mi giro a guardarlo. Non appena il mio sguardo finisce sul suo manto fulvo si calma, alzando la zampa e toccando l'armadio.
I miei occhi finiscono su una fotografia e la stacco con attenzione dal pannello in sughero. Il boxer osserva i miei gesti e si va a sedere ai piedi del letto, invitandomi quasi a sedermi sul materasso.
《Robert manca molto anche a me.》lascio la foto sul letto ed il cane la annusa《Ma lui ora è felice lassù. Sta molto molto meglio.》Ares appoggia il muso sulle mie gambe e mi guarda con quel suo sguardo da cucciolo《Ti voglio bene Ares.》lascio un bacio sul suo naso mentre qualche lacrima sfugge al mio controllo, ma lui le lecca subito via dalle mie guance facendomi ridere《Sei il migliore.》mi alzo e comincio a togliere i vestiti dalla valigia《Sai Ares, non vedo l'ora di farti conoscere una persona.》ottengo tutta l'attenzione dell'animale《È davvero un bel ragazzo, dolce, gentile e premuroso...》sorrido《La prima volta che ho visto i suoi occhi sono rimasta di sasso e questo perché nei suoi occhi ho visto la stessa luce che vedevo ogni volta che guardavo Robert. Ti piacerà o almeno lo spero.》guardo Ares che ha messo la zampa sulla foto posata sul letto《Tranquillo, Robert non lo dimenticherò mai e non smetterò mai di amarlo.》metto la valigia sotto il letto quando ho finito di svuotarla《Non succederà mai.》lo rassicuro.
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Summer in December
RomanceAntonia Ross è una semplice ragazza di ventun anni di Boston, studentessa alla MIT con il sogno di diventare ingegnere informatico. Vive in un appartamento con la sua migliore amica e lavora assieme a lei al Blanco, un locale molto frequentato dell...