CAPITOLO QUATTRO.

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[JO'S POV]

Mi sveglio con gli occhi pesanti e stanchi; mi guardo attorno.. Sono a Spinners End's, nella casa del mio arcigno professore di pozioni..
Dalle finestre filtra la luce del sole, e sento gli uccelli fischiettare.
Mi alzo di malavoglia dal mio caldo giaciglio per andare in bagno.
Mi guardo allo specchio, ho delle occhiaie da paura, i capelli arruffati.
Sbuffo.
Mi lavo la faccia con abbondante acqua fredda in modo da svegliarmi.
Prendo la spazzola e cerco di riordinare il nido che ho al posto dei capelli.
Li lego in una treccia e torno in camera a vestirmi.
Indosso un vestito verde lungo fino metà coscia, me lo avevano regalato al mio compleanno Gin ed Herm, è davvero bello.
Scendo le scale per raggiungere la cucina.
Piton è seduto al tavolo con una copia della "Gazzetta del Profeta" davanti al naso e una tazza di quello che dall odore riconosco come caffè in una mano.
<< Buongiorno professore.>> lo saluto.
Lui non alza lo sguardo dal giornale e mi fa un cenno con la mano.
Mi preparo un tè caldo e frugando nella dispensa, trovo un pacco di fette biscottate, dal frigo prendo il burro e la marmellata, dopo di che mi siedo dal lato opposto del tavolo in silenzio a fare colazione.
Mentre addento una fetta biscottata sento richiamarmi dall'altra persona nella stanza.
<<ti sei svegliata altre volte questa notte?>> mi chiede. <<solo una volta ma per il bagno.>> dico. Accenna un movimento della testa. È l'unico gesto che mi riserva perché poi se ne va nel suo amato laboratorio.
Faccio un incantesimo pulente per lavare i piatti della colazione e mi dirigo in salotto.
Afferro la mia copia di "Orgoglio e Pregiudizio" e mi metto sulla poltrona a leggere.

Dopo un po' sento un ticchettio dalla finestra, e alzando lo sguardo, noto Edvige con una lettera legata alla zampa sinistra.
Corro alla finestra e la apro. Lei mi si posa sulla spalla e strofina il becco sul mio viso in segno di affetto.
<<anche tu mi sei mancata.>> le dico.
Mi dirigo in cucina e prendo un pezzo di pane per Edvige.
Si mette sul pavimento a becchettare il pane contenta.
<<te lo sei meritato.>> dico.
Poi apro la lettera.

"Cara Jo,
Ti scriviamo a nome di tutti, non potendo inviare troppi gufo per evitare che la posta venga intercettata da Tu Sai Chi; ci manchi Jo, Ginny ci  ha scritto e dice che si sente la nostra mancanza alla Tana, presto però li rivedremo, organizzeremo un incontro al Quartier Generale per discutere sul da farsi, ti faremo sapere il giorno preciso più avanti.
Tu come stai? Tutto bene? La convivenza con il Pipistrello è così orribile?
Noi stiamo bene, siamo al sicuro posso solo dirti questo. Ora ti salutiamo Jo.

Un abbraccio Harry e Felpato.
P.S. Rimanda pure indietro Edvige quando vuoi.

Prendo carta, piuma, calamaio e rispondo subito.

Cari Harry e Felpato,
Io sto bene, la convivenza con Piton non è così dura come potrebbe sembrare, anche perché lui passa la maggior parte del tempo nel suo laboratorio; mi mancate molto tutti quanti, dillo a Gin nella prossima lettera, riferirò al professore dell incontro che volete organizzare e fammi sapere.

Vi penso sempre, un bacio Jo.

Prima di inviare la lettera farò riposare un po' Edvige.

Riprendo a leggere il mio volume indisturbata, con i soli rumori dello scoppiettante del fuoco nel camino e della civetta che sgranocchia il pane.

Dopo un po' di tempo, sento dei passi farsi sempre più vicini. Mi giro e noto il professore uscire dalla porta che conduce al laboratorio.
<<Potter, io devo assentarmi per un po', non tornerò presto, quindi non aspettarmi. >> Dice indossando il lungo mantello nero.
<<L'ha chiamata vero? Lei-Sa-Chi>> domando. Lui conferma con un gesto del capo.
<<professore, faccia attenzione. >> dico alzandomi è avvicinandomi a lui.
<<sono sempre attento. >> poi si smaterializza, ed io rimango sola.

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