Capitolo 8

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*Jefeo*
Tutti i ragazzi sono nella sala relax, ognuno intento a ripassare i propri pezzi per la puntata.
«Gio ti posso parlare?». Jefeo sembra davvero imbarazzato e sul punto di piangere mentre si avvicina a lei. Non accenna neanche un saluto a Ludovica, seduta alla sinistra di Giordana.
«Mi urlerai ancora contro?» dice con ironia.
«Dai non fare la scema» le sorride. Jefeo va verso gli spogliatoi dei ragazzi e Giordana lo segue. È l'unico posto dove possono rimanere da soli. Una volta entrati, Jefeo chiude la porta alle sue spalle, per evitare di venire disturbato dagli altri.
Giordana si siede tranquillamente sulla panchina e guarda l'amico dritto negli occhi.
«Dai ti ascolto» dice.
«Mi dispiace davvero tanto. Ho sbagliato a prendermela con te. Ti ho risposto malissimo non volevo. Lo sai che ti voglio un mondo di bene e che quello che ho detto non è quello che penso. Davvero non so come...» non riesce neanche a guardarla negli occhi. Non si era mai comportato in quel modo con qualcuno, nemmeno con il suo peggior nemico.
«Jefe tranquillo. Guardami. Va tutto bene. Lo so che eri solo arrabbiato di tuo tranquillo. Capita a tutti di scaricare la rabbia sugli altri, è normale. Però non voglio che tu sia preoccupato o arrabbiato per qualcosa. Quindi dimmi, cos'è successo?».
Così Jefeo inizia a vuotare il sacco e le racconta tutto.
«Beh Jefe le devi parlare. Chiaro e tondo. Perché così ti rovina questa esperienza e soprattutto lei ne starà sicuramente anche male».
«Che poi capisci amo si sta facendo tutti questi film mentali quando non ne ha alcun motivo».
«Tipico di noi ragazze, ma se è davvero come mi dici allora deve essere sicuramente psicopatica. Tu parlale e vedrai che andrà tutto bene. E se così non fosse, ci sono sempre io a tirati su il morale, ricordatelo scemo».
Jefeo si avvicina e la stringe forte a se.
«Ti voglio davvero troppo bene amo. E lo sai che io non mi affeziono a chiunque. Grazie di tutto».
Restano abbracciati per un po' e poi escono dagli spogliatoi. Adesso Jefeo ha un'espressione più rilassata, serena.
Subito dopo entrambi tornano da Ludovica che invece ha assunto un'espressione più cupa rispetto al solito.
Ma che cos'ha?
«Oi tutto bene» chiede Giordana, anticipando Jefeo.
«Eh sisi, sono solo un po' stanca. Beh penso sia normale è la mia prima giornata. Mi ci devo solo abituare».
«Allora dicci, com'è andata? Eri con Alex vero?» chiede Jefeo. Ludovica lo guarda strano. Poi si gira guardando l'altro lato della stanza, quasi come offesa.
«Bene. Sembra entusiasta della mia entrata, dice che gli piaccio. Sono felice».
Ok qua sta succedendo qualcosa. Non è la Ludovica di ieri sera...
«Peccato che dal tono con cui lo dici non sembra. Vabbè io sono davvero contenta per te» dice Giordana.
«Vado da Ale, che tra voi due non so chi sia preso peggio oggi».
Ludovica e Jefeo rimangono una decina di secondi in silenzio.
«Ludo va tutto bene? Mi sembri, non so... diversa?» chiede Jefeo mettendosi di fronte a lei.
«Non lo so Fabio, dimmelo tu».
«No aspetta, non ti seguo».
«Non mi hai rivolto né una parola né un sorriso per tutta la giornata è poi vieni qui come se niente fosse. Ti ho fatto qualcosa?».
Merda.
«No ascolta. È stata una giornata di merda e non so perché me la sono presa con gli altri. Qualche ora fa ho urlato così a caso a Giordana che era venuta da me solo per parlare un po'. Stanno succedendo delle cose e io non riesco a controllarmi. Scusami se ti ho trattata male, non era mia intenzione». Jefeo ha di nuovo la voce tremante, come poco fa con Giornata.
«Va bene... Ma di che genere di cose si tratta? Lo so che a mala pena ci conosciamo ma se hai bisogno, sai che puoi fidarti di me».
«Grazie Ludo, davvero. Non succederà più, te lo prometto». Si abbracciano. «Ti voglio bene» le sussurra per poi baciarle la testa.
«Anche io scemo» risponde lei sorridendo.
«Ah Ludo ho cambiato idea» si stacca da lei «Non chiamarmi più Fabio, sembra troppo che tu sia incazzata con me» ride.
«Beh questo dipenderà da te. Comportati male e io mi vendicherò, Fabio» dice scandendo l'ultima parola.
«O ma sei infame» dice lui buttandosi su di lei per poi immobilizzarla».
«Va bene va bene mi arrendo!» urla lei.
Che cucciola...

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