Capitolo 59

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*Jefeo*
Perché? Perché Giordana deve fare per l'ennesima volta la bastarda e lasciarmi qui da solo... con quella. Io non ce la faccio. Basta. È semplice, la ignorerò. Ma come faccio? Non riesco a non guardarla per così tanto tempo... sto impazzendo.
Ma cosa sta facendo? Sta prendendo un mio...?
E finalmente Jefeo alza completamente lo sguardo dal suo telefono, per osservare la ragazza, che si alza e si avvicina all'armadio dei ragazzi. Fruga un po', per poi tirare fuori due felpe. Una di Alessandro, e una di Alberto.
Ah ecco mi sembrava strano tirasse fuori una mia felpa... ma perché ne ha prese due?
Continua a fissare la ragazza, che nonostante si sia accorta del suo sguardo, lo ignora.
Ludovica va ai piedi del letto di Alessandro, e inizia ad appallottolare una delle due felpe, quella più grande. Poi prende anche la felpa di Alessandro e la indossa.
Beh, prima quando aveva freddo prendeva sempre una mia felpa... o veniva a farsi abbracciare direttamente da me.
Nonostante la felpa di Alessandro sia decisamente più piccola rispetto a quella di Alberto, le arriva comunque a metà coscia.
Poi la ragazza si accovaccia, e si siede a terra. Prende il migliore appallottolato, e dopo essersi sdraiata, lo posiziona sotto la testa e lo usa come cuscino.
Non sta facendo sul serio spero.
«Che vuoi fare?» le chiede Jefeo in tono secco.
3 parole. Erano le prime 3 parole che lui le ha rivolto dopo la loro litigata. Ludovica però non risponde facendo finta di niente.
«Ludovica, che stai facendo?» ripete.
«Ma cosa vuoi che faccia, osservo il pavimento? Sto provando a dormire se non ti dispiace, quindi sta zitto!» le risponde lei non spostandosi dal suo punto.
Non può dormire sul pavimento. Non posso farglielo fare.
«Vuoi dormire a terra?»,
«Non mi metto nei letti di Alberto e Ale, non è colpa loro se ci ho chiuse  fuori dalla stanza e non voglio farli dormire male. Adesso hai finito?».
«No. Dormi qui allora».
Esasperata Ludovica si tira su dal suo "letto improvvisato" e rimane seduta sul pavimento. Ora la sua testa è abbastanza alzata per vedere il ragazzo.
«No grazie» risponde scocciata.
Questa ragazza è davvero impossibile!
«Non era una domanda. Non ti faccio dormire a terra. Dormi tu qui e io mi metto a terra» dice Jefeo alzandosi.
«Ho detto, no grazie» ripete Ludovica scandendo bene le ultime due parole.
Jefeo però è arrivato davanti a lei, e la osserva dall'alto.
«Muoviti» le dice.
«Ma che vuoi? Lasciami stare» risponde acida Ludovica ributtandosi a terra.
Okay, l'hai voluto tu.
Velocemente, Jefeo si butta sulla ragazza, le mette un braccio attorno alla parte bassa della schiena, e una sotto le sue ginocchia. La tira su e va verso il suo letto.
Ludovica spaventata inizia ad urlare «Ma sei cretino? Lasciami subito». Inizia a scalciare per provare a liberarsi dalla presa, ma è tutto inutile.
A Jefeo scappa una risata e dice «Stai ferma o cadremo entrambi».
Perché sto ridendo? Perché sono felice? Io dovrei odiare questa ragazza... ma... è più forte di me...
«E allora lasciami! Così non cade nessuno e posso tornare a dormire» prova a convincerlo Ludovica.
Jefeo arriva davanti a suo letto, e inizia ad abbassare le braccia per lasciare la ragazza sul lenzuolo. La cosa però non funziona bene come sperava. Ludovica scalciando gli fa perdere l'equilibrio, facendolo cadere sul letto sopra di lei. Poco prima però di caderle completamente addosso, Jefeo riesce a bloccare il suo peso, tenendosi con le braccia ai lati del viso di Ludovica. Così è riuscito a non arrivarle in faccia, ma comunque adesso i loro volti sono ad una distanza minima. Per la seconda volta, Jefeo non riesce a trattenere un sorriso, e stessa cosa succede a Ludovica.
No Fabio non farlo.
Si guardano negli occhi.
Lo sguardo di Ludo poi si incupisce.
Le scende una lacrima, ma non si sposta di un centimetro.
Perché piange? Dovrei essere io quello che piange, non lei. Io non l'ho mai tradita.
Ludovica apre la bocca, come per dire qualcosa ma Jefeo la ferma. Le posa il suo pollice sulle labbra, per poi dire «Non dire niente».
Sposta poi il pollice sulla sua guancia per asciugarle la lacrima, e torna a guardarla negli occhi.
Ludovica però non riesce a fermarsi. Continua a piangere. Le lacrime a due a due le rigano il volto.
Ma perché continua a piangere? Non ha motivo di stare male. O forse, sono i sensi di colpa? Giusto, i sensi di colpa.
Toglie la mano dal viso dalla ragazza e distoglie lo sguardo.
Non posso credere che ci stavo cascando di nuovo. Non posso fare finta che non sia successo niente, non posso. Ludovica mi ha tradito, con quel coglione, e io non me lo dimenticherò mai.
Il sorriso sparisce dal suo viso, lasciando spazio ad un'espressione di odio e disprezzo.
Si alza dal letto e senza dire niente prende l'accendino, le sigarette e la chiavi della stanza, ed esce dalla camera, lasciano alle sue spalle una Ludovica il cui pianto si fa sempre più forte.
Uscito dalla stanza vede Alberto e Tish che si baciano, e sorpresi dal vedere Jefeo, si staccano imbarazzati.
«Compare dove vai?» gli chiede Alberto, senza ottenerne però alcuna risposta.
Jefeo va all'unico posto dove si sente davvero bene, e dove sa che può rimanere da solo a pensare.
Arrivato all'ultimo piano, è uscito dalla porta di sicurezza, va a sedersi a terra accanto alle sbarre. Si accende una sigaretta e guarda nel vuoto.
Come faccio ad essere così un ingenuo? Non posso ricadere ogni singola volta nella sua trappola, non posso. Devo mettermelo in testa una volta per tutte, lei mi ha usato. Non è che solo perché è figa, posso andarle dietro per sempre. Lei non è la ragazza che credevo che fosse, e la cosa non cambierà mai. Prima lo capirò e meglio sarà. Intanto devo cercare di starle il più alla larga possibile, o si ripeterà la situazione di stasera. E non può ripetersi assolutamente.

*Ludovica*
Ma che cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo? Non poteva semplicemente ignorarmi? Lo stava facendo così bene... ma no, lui deve sempre finire per peggiorare la situazione, e sorpresa sorpresa, alla fine quella che piange sono sempre io.
E pensare che stavo anche per cedere, che creatina!
Che poi non capisco perché lui se ne debba andare sempre così, facendo la vittima. Sono io qui quella che è sempre e solo stata usata dai suoi capricci, non lui. Forse non lo capirò mai. Non accetterò mai il fatto che la persona di cui mi sono innamorata, in realtà non esiste. È solo la persona che lui finge di essere.
Come vorrei andare da lui e urlargli in faccia tutto quello che mi sto tenendo dentro, ma non per dirgli che è un cretino, non mi darebbe alcuna soddisfazione. Lo farei solo per chiedergli che cosa ha in quella testa e che non può trattare la gente così. Gli direi che non mi merito di essere trattata così, dato che non ho fatto niente. E gli direi, che se dovesse avere un problema, invece di prendersela con me, me ne potrebbe parlare, e io lo aiuterei. Ma questo non succederà mai.
Innanzitutto perché lui sarebbe troppo cocciuto per capire, e poi perché non andrò mai a parlare con lui. Casomai dovrebbe essere lui a venire da me, ma non è detto che lo ascolterei... penso.
Poi è stato terribile... mi ha lasciata da sola piangendo, e sono entrati Alberto e Tish. Probabilmente avranno visto Fabio uscire dalla stanza e si saranno preoccupati. Appena sono entrati, mano nella mano, nonostante la situazione non sono riuscita a trattenere un sorriso. Sono davvero felice per loro. Visto però che non ho dovuto avere una bella faccia, Tish mi ha subito chiesto che cosa fosse successo, e io le ho sussurrato un "domani". Meno male che ha capito ed è tornata da Alberto, perché sennò sarei sicuramente scoppiata a piangere davanti a loro.
Poi, come previsto, Tish si è presa una felpa di Albe, e si è sdraiata sul suo letto con lui. Sono davvero troppo carini insieme, spero durino tanto, perché secondo me sono perfetti.
Poco dopo sono finalmente usciti i due deficienti dal bagno, che sentendo le voci di Tish e Albe, avranno pensato che avessero il via libera. Beh anche loro erano da un lato felici per Tish e Albe, ma dall'altro dispiaciuti nel non vedere Jefeo in stanza.
Anche a Giordana, nonostante io sia ancora incazzata con lei, le ho fatto un "buonanotte" col labiale, e mi sono girata verso l'altra parte del letto, così da non venire osservata da nessuno.
E poi beh, ho iniziato di nuovo a piangere, ma in silenzio, così da non venir scoperta da nessuno.
È inutile che io continui a dirmi di non pensarci più, perché non ci riesco. Questa cosa mi ha ferita molto più del previsto, e non si cancellerà tutto nel giro di qualche giorno. Ma io sono forte, so che ce la farò, come ho sempre fatto. Adesso però non voglio più saperne di ragazzi per un bel po' .
Sente la serratura della porta girare, e velocemente chiude gli occhi facendo finta di dormire.
Nel buio della stanza, Jefeo prova a muoversi il più delicatamente possibile, per non svegliare nessuno. Va all'armadio e lo apre. Ludovica però non riesce a trattenersi e apre leggermente gli occhi, per vedere il ragazzo.
Jefeo intanto, si sta spogliando, rimanendo solo in boxer.
Oddio.Meno male che è buio, almeno così non può vedermi arrossire...
Il ragazzo si tira fuori dei pantaloni di tuta, e va verso il suo letto.
O cazzo, non è che si è dimenticato che ci sono io qui? Ahh lo sapevo che dovevo tornare a terra. Ludovica richiude gli occhi.
Il ragazzo si avvicina sempre di più al letto, per poi chinarsi e prendere il suo telefono dal comodino.
Meno male.
Risponde a qualche messaggio e lo riposa. Nel farlo però, la luce dello schermo illumina il viso di Ludovica, facendogli notare le lacrime che le bagnano tutta la faccia.
Esita un po', ma poi si avvicina alla ragazza, sedendosi sul bordo del letto.
Che vuole fare?
Le passa di nuovo il pollice sulle guance, asciugandole dalle lacrime.
«Perché piangi scema? Sono io che dovrei piangere, non tu» sussurra.
Sa che sono sveglia? Per sicurezza io rimango ferma.
Lui continua ad accarezzarle una guancia. Poi si ferma, e le lascia un leggero bacio sulla guancia appena asciugata.
Ma che fa?
Infine si rialza dal letto, e va a sdraiarsi a terra, utilizzando il maglione di Alberto appallottolato come cuscino.
Mi sento in colpa a farlo dormire a terra, dovevo farlo io.
Ma poi che cosa stava facendo. Perché prima mi odia, e poi mi tratta così bene. Non lo capisco, non lo capisco davvero.
E poi cosa intendeva con "sono io che dovrei piangere"? Piangere per cosa?
Io devo parlargli. Non so come ma devo farlo. Perché questa storia mi sta creando troppe domande, alla quale non so dare una risposta, e la cosa non mi sta bene.

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