Capitolo 47

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*Jefeo*
«Buonasera principessa» dice Jefeo dando un bacio sulla guancia alla ragazza appoggiata al muro.
«Ma che principessa? Guardami, sono oscena! Cioè devi pure assistere alla scena di me in pigiama!» ride Ludovica mettendosi le mani davanti alla faccia presa dall'imbarazzo.
Ma che oscena? Lei non capisce proprio niente!
«Si hai ragione sei proprio una cessa. Anzi non capisco proprio che ci faccio io qui» dice Jefeo con faccia seria. Poi vedendo l'espressione assunta da Ludovica scoppia a ridere. Lei poi, capendo l'ironia del ragazzo, incrocia le mani davanti al petto e dice «Ha ha ha, davvero simpatico».
«Ma va, lo sai che ti» si ferma di colpo Jefeo.
Ma cosa stavo per dirle? Cazzo che scemo che sono. Ludovica, forse capendo cosa stesse per dire, trattiene il fiato.
«Che ti trovo sempre bellissima bimba» finisce Jefeo. Ludovica riprende a respirare e gli sorride, abbassando lo sguardo sul pavimento.
Okay meno male, ho rimediato.
«Andiamo?» chiede lui.
«Ma dove scusa? Ripeto, mi hai vista?» dice Ludovica indicando il suo corpo.
Beh, se devo dire la verità, non smetto di guardarti da non so quanto bimba.
«Beh, secondo te perché ho una giacca? Entra a prenderti una felpa, che andiamo sul tetto» le dice lui.
Poco dopo Ludovica riesce dalla stanza, con addosso una felpa larga.
«Perfetto, ora possiamo andare».
Entrano in ascensore e scendono all'ultimo piano. Escono dalla porta di sicurezza e vanno ad appoggiarsi al corrimano del lato opposto del terrazzo.
Si affacciano a guardare davanti a loro la città, che viene illuminata solo dalle stelle e da quello spicchio che avanza di luna.
È bellissima. È appoggiata alla ringhiera e continua a fissare il vuoto. La leggera luce delle stelle basta per farla splendere. Sarà forse per i suoi capelli blu, non lo so. Sta di fatto che è davvero una bomba. Anche se sta in pigiama e indossa un maglione enorme rispetto a lei. La fa sembrare ancora di più una bambina.
«Mi dispiace davvero tanto per Alberto e Tish» dice Ludovica interrompendo il silenzio che si era creato.
Jefeo si gira verso di lei, sorpreso.
«Tish ci è rimasta davvero male, stava a pezzi. E poi lo sai meglio di me, che Alberto ha premuto un suo tasto dolente... sono sicura, che a parte l'incazzatura, Tish fosse soprattutto delusa da lui...» continua a dire Ludovica.
"Tish l'apatica", "Tish la so tutto io", "Tish non mi parlate che sennò vi smonto". Le voci erano tante, non saprei nemmeno da chi fossero iniziate. Mi dispiaceva per lei, ma non sapevo come fare per farla uscire da quella situazione, in fondo io non c'entravo niente. Ma ho sbagliato, abbiamo sbagliato, a fare andare avanti la cosa per così tanto tempo. Tish deve essere stata davvero malisse per tutto quel tempo, e a nessuno glie n'è importato. Mi sento ancora così in colpa. Ovvio, adesso tutti le abbiamo chiesto svariate volte scusa, ma un paio di parole non possono risanare una cosa del genere, ne sono cosciente.
«Anche io ero sconvolto dalle parole di Alberto. Non è da lui, non si comporterebbe mai così, nemmeno col suo peggior nemico, figurati con Tish. Fidati io lo conosco ad Alberto, e non è così».
«Ma lo so. È solo che non capisco come mai abbia reagito così. Cioè, dopo, era felice di vedere come ha fatto soffrire Tish?».
«No bimba, fidati. Anzi. Appena Alberto ha realizzato che cosa le avesse detto, si è sentito malissimo. Ma lo sai che è troppo orgoglioso, per poter andare a chiedere scusa».
«Beh almeno sa di aver sbagliato... è già qualcosa. Spero solo che facciamo pace, perché nessuno dei due merita di stare così» finisce Ludovica.
«Già. Ma pensa positivo. Noi stiamo bene no?» dice Jefeo avvicinandosi lentamente alla ragazza.
«Beh per ora... in questi giorni abbiamo "litigato" abbastanza spesso per cavolate. E sono qua da poco più di una settimana» ride Ludovica guardandolo negli occhi.
«E poi che ne sai... magari domani... o magari tra cinque minuti potremmo litigare e odiarci a morte» Ludovica inizia a parlare sempre più velocemente, distogliendo lo sguardo.
«Beh, non so te, ma io non potrò mai odiarti. Mai. E tu lo sai».
«Ma tu lo dici adesso... se dovesse succedere qualcosa di "grave" lo so che non mi rivolgeresti più la parola».
«Beh io non posso prometterti niente, ma avrei una soluzione. Facciamo in modo che non accada nulla di brutto, no?». Jefeo si avvicina sempre di più alla ragazza. Sono uno di fronte all'altro e si guardano negli occhi.
Non posso farlo... di nuovo. Avevamo "deciso" di fare tutto piano piano, passo dopo passo.
«Ma almeno questo tu me lo prometti?  Che almeno ci provi a non farmi incazzare...» sorride la ragazza mettendosi una ciocca dietro l'orecchio.
È troppo cucciola, giuro!
«Sarà davvero difficile, ma ci proverò» ride lui. Come risposta, Ludovica gli tira un leggero pugno sul petto. Jefeo però tiene la mano di lei premuta sul suo petto, e fa rilassare il pugno facendole aprire completamente la mano. Si avvicina ancora di più a lei. I loro corpi sono attaccati.
Jefeo non dovresti farlo.
Ludovica fa passare la mano, su fino al collo. Poi con l'altra mano gli accarezza la guancia. Lui passa le sue mani sui fianchi della ragazza e la preme a se.
Ludovica alza leggermente la testa, per avvicinare le sue labbra a quelle di Jefeo.
Inizia a dargli dei teneri e innocenti baci sul collo, salendo sempre di più verso il viso.
Basta, io mi arrendo. Al diavolo la storia di andarci piano. Non resisto più.
Jefeo fa incontrare le loro labbra e iniziano a baciarsi.
Ludovica passa le sue mani tra i capelli di Jefeo, tirandolo leggermente.
Lui preme le sue dita nel maglione della ragazza. Piano piano abbassa sempre di più la posizione delle sue mani, fino a raggiungere il sedere, che viene messo in risalto dai leggings del pigiama che indossa.
Ok se mi fa spostare le mani la capisco.
Ma basta non potevo più trattenermi cazzo.
Ludovica però non si muove di mezzo centimetro, lasciando fare al ragazzo. Continuano a baciarsi con passione. Poi, continuando sempre a baciarsi, fanno qualche passo fino a raggiungere il muro. Jefeo preme la ragazza contro la parete. Dopo svariati minuti di baci continui, si fermano per qualche secondo per prendere completamente fiato, per poi riiniziare a baciarsi. Nessuno dei due ha la minima intenzione di smettere. Ad un certo punto Jefeo preme su Ludovica, facendole capire di fare qualcosa. Così la ragazza si attacca al collo di Jefeo, facendosi prendere in braccio. Lui, avendo le mani sotto al suo sedere, la prende in braccio e lei si tiene meglio a lui aiutandosi con le gambe. È completamente aggrovigliata al ragazzo.
Poi però arriva qualcosa a rovinare quel momento intenso.
La pioggia.
Nel giro di pochi minuti inizia a diluviare e i due ragazzi sono costretti a fermarsi.
«Non ci credo dai. Ora dobbiamo pure tornare dentro... uffa».
«E chi dice che dobbiamo entrare?».
«Jefe, sta piovendo» ride Ludovica.
No bimba, io non mi arrendo facilmente, te lo scordi.
«E che problema c'è?» dice lui sfilandosi La giacca e costringendo Ludovica a mettersela.
«Ma sei pazzo?» ride lei «Così ti ammalerai scemo».
«Non mi importa. Meglio che mi ammali io che te».
«Ma io non voglio che tu poi stia male» dice lei continuando a sorridere, anche dall'imbarazzo, dato il lungo bacio che si stavano scambiando fino a qualche minuto fa.
«Preferisci entrare e tornare ognuno nella propria stanza?» chiede Jefeo. Lei non risponde, guardando per terra.
«Ecco appunto. Quindi zitta e baciami».
Diretto. Forse un po' troppo? Naaa. Tanto è quello che vuole anche lei.
Riiniziano a baciarsi, prima lentamente e dandosi dei baci a stampo. Poi intensificano sempre di più il bacio, fino a raggiungere la situazione prima dell'interruzione.
Poi, dopo un'infinità di minuti, si fermano e prendono una pausa.
Ha smesso di piovere, e sono entrambi abbastanza zuppi. Ludovica però, grazie alla giacca di Jefeo, è riuscita a rimanere con i vestiti relativamente asciutti. Jefeo invece sembra uscito dalla doccia.
Decidono di sedersi su un gradino, e Ludovica poggia la testa sulla spalla dal ragazzo.
Ci tengo davvero troppo a lei.
Ma adesso le cose sono cambiate? Siamo ancora "solo amici", o qualcosa di più. Cioè... non è la prima volta che succede una scena del genere, e non so nemmeno io il perché.
Io vorrei che fossimo... una coppia... ma non voglio correre troppo, sennò poi potrei pentirmi o starci male. Ma con lei non ci riesco. Ogni volta che la vedo, il mio corpo non segue più i comandi della mente e perdo il controllo.
Ma ammetto che in questo momento vorrei anche delle "risposte" chiare. Col passare dei giorni però so che le cose chiariranno definitivamente, in un modo o nell'altro... beh io in realtà spero solo in un modo...
«Fabio...?» dice Ludovica.
«Dimmi bella».
«Ma tu... le promesse le mantieni, vero?».
«Ma certo bimba» dice lui per poi darle un bacio sulla guancia.

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