Capitolo 55

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*Jefeo*
Sento qualcuno che piange. Ma che succede?
Da dove viene sto rumore?
«Amo, ma mi stai ascoltando o no?» esce la voce dal telefono.
«Sisi scusa, continua».
Me lo sarò immaginato.
No non è vero. Lo sento ancora quel suono, e non mi piace.
Aspetta. Quella voce la conosco. Quel pianto lo conosco.
Si gira di scatto, per guardare la porta. Solo in quel momento si accorge della presenza della ragazza. Lei si nasconde con la porta, che tiene aperta solo minimamente.
Pensa davvero che non riesca a vederla? Non sono mica scemo. E poi che cazzo piange? Dovrei essere io a piangere, non lei.
«Amo mi stanno chiamando, ci sentiamo dopo va bene?».
Senza smettere di fissare la ragazza, chiude la chiamata, e rimane paralizzato, non sapendo che cosa dire.
Ludovica, anche lei immobilizzata dalla rabbia e dal dolore, continua a piangere, ma stavolta senza emettere suoni.
Mi fa male vederla così... ma mi fa ancora più male pensare al motivo della nostra lite. Se sta piangendo, probabilmente ha capito di aver fatto una cazzata... ma ormai è troppo tardi. A pentirsi sono bravi tutti, quando poi subisci le conseguenze.
Jefeo si rigira nella direzione della ringhiera, dando le spalle a Ludovica.
«Ah molto maturo, bravo» urla Ludovica avvicinandosi a lui.
Sta venendo qua. Merda. So già che questa conversazione finirà male... molto male.
Jefeo non le risponde.
«Si può sapere che cazzo ti prende? È da oggi pomeriggio che fai lo stronzo con me, ignorandomi e rispondendomi male».
«Ah io sarei lo stronzo? Io? Ma vaffanculo va» anche Jefeo alza la voce.
«Beh quello che stai facendo non è un comportamento normale! Si può sapere che cosa ti ho fatto per meritarmi tutto questo?».
«Guarda non fare finta di niente perché mi fai incazzare solo di più».
«Ma di cosa stai parlando? Non sto facendo finta di niente, sono seria. Che cosa ti ho fatto?».
Non la reggo. Io non la reggo più.
«Sai che c'è? Basta! Sono stufo di te, delle tue bugie, e di questi drammi del cazzo. Non vuoi essere sincera? Benissimo. Le nostre strade si dividono qua».
«Ma cosa stai dicendo? Fabio dimmi che cosa è successo così possiamo risolvere la cosa, come abbiamo fatto fino ad adesso» Ludovica continua a piangere, e prova a catturare lo sguardo del ragazzo. Uno sguardo che però per la prima volta non riconosce. È spento, serio, senza sentimenti. Come se fosse un'altra persona.
«Appunto, "come abbiamo sempre fatto". Questa "cosa" che stava succedendo tra di noi, non ha mai funzionato. E oggi ne ho avuto la prova. Quindi smettila di fare sempre la vittima che mi stai facendo girare i coglioni, non sai quanto» stringe i pugni.
«Tu non sei il Fabio che conosco io. Che cosa è successo per farti cambiare così? Non ti riconosco più» Ludovica fa un passo all'indietro, quasi per paura.
«Ah adesso che ti dico tutta la verità non ti piaccio più? Beh la verità è questa, che ti piaccia o no».
«Ma quale verità cazzo? Non mi stai dicendo niente».
Fabio controllati. Non dire niente di cui potresti perntirti.
«La verità è che avrei dovuto capirlo subito che tu... che tu sei solo...».
Ludovica continua a guardarlo negli occhi, aspettando la fine della frase.
«Avrei dovuto capire da subito che non c'è niente tra noi, solo qualche limonatina... E soprattutto non capisco come io non mi sia accorto subito che sei solo una ragazza che la dà a tutti! E io che pensavo di dovermi impegnare con te...».
Non passano nemmeno due secondi che la reazione della ragazza arriva.
Bruciore. Questo sente Jefeo.
Porca troia.
Correndo, Ludovica va alla porta per andarsene. Nel giro di pochissimi secondi la ragazza è sparita dalla vista di Jefeo.
Cazzo come brucia. Si passa una mano sulla guancia appena colpita.
Aveva pure un anello di merda. Che male.
Si siede a terra, e inizia a realizzare che cosa fosse appena successo.
Ma che cosa ho fatto? Come ho potuto dirle quelle cose? Me lo sono meritato lo schiaffo.
Inizia a starnutire.
Raffreddore di merda. Non ho nemmeno fazzoletti.
Non ci credo che le ho dato della puttana. Sono uno stronzo, davvero. Devo andare a chiederle scusa, adesso.
Fa per alzarsi, ma poi si ferma.
Fabio ma che stai dicendo. È stata lei a sbagliare. È lei che ha distrutto tutto. Con un unico gesto.
Tu non hai sbagliato. Le hai fatto capire che con te ha chiuso. Mi ha preso per il culo. Ogni volta che le dicevo di Alvis, lei negava tutto. Io ero il suo passatempo.
Perché cazzo sto piangendo? Che cosa sto diventando? Io non ero così. Io stavo bene.
E adesso per colpa di questa ragazza non faccio altro che stare male.
Prima me la dimenticherò, meglio sarà.

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