Capitolo 25

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*Jefeo*
Al primo piano dell'hotel si sente sbattere in modo violento una porta, quella di Jefeo.
Non ce la faccio più. Questa storia sta andando troppo avanti. Più chiaro di così non potevo essere con Nadia. Ma non riesco nemmeno ad essere sincero al 100% quando parlo perché le voglio troppo bene. È una delle persone più importanti della mia vita. Senza di lei, perderei una parte di me.
Ma così non posso andare avanti... sono stato un coglione con Ludovica. Chissà che cosa starà pensando adesso di me... Ma ha ragione, mi sono comportato malissimo. Adesso non vorrà più avere a che fare con me, lo so. Quel momento era così perfetto. Lei così vicina a me, le sue labbra che mi aspettavano. Sembrava quasi una fiaba. Certo non una classica... io non ero un principe ma un semplice ragazzo un po' trash che non poteva darle più di tanto, e lei non era una principessa dal vestito pomposo, ma una ragazza che si riprendeva da una sbornia assurda con la bocca ancora un po' sporca di gelato. Ma anche in quelle condizioni era stupenda. Tutto sarebbe andato secondo i miei piani, se non fosse stato per quella psicopatica. Basta adesso la chiamo e finisco questa storia, a costo di finirla definitivamente con lei. Nonostante sia un pezzo di me, mi sta facendo stare troppo male... e soprattutto per questa storia io sto facendo del male a Ludovica... sono una merda. Lei è una ragazza fantastica e non merita di essere trattata così. Non so nemmeno io perché l'ho fatto... appena ho visto come Nadia sia riuscita a distruggere anche quel momento così perfetto non ci ho visto più dalla rabbia, e me la sono presa anche con lei, quando lei è l'unica che non c'entrava niente. Basta adesso chiamo Nadia e mettiamo fine a questa situazione di merda.
Tira fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni e cerca il contatto "Nadia☄️".
La chiama. Nemmeno il tempo di qualche squillo che la ragazza risponde.
«Amore finalmente non puoi cap» inizia a dire la ragazza con voce stridulante.
«No Nadia adesso parlo io. E farai meglio ad ascoltarmi per davvero questa volta, o sennò puoi scordarti definitivamente di me» inizia convinto Jefeo.

È passata un ora. Un'ora in cui Ludovica ha iniziato e smesso di piangere ininterrottamente. È più forte di lei. È sempre stata una ragazza emotiva, ma mai le era successo di perdere il "controllo".
Qualcuno bussa alla sua porta. Si asciuga le lacrime e lentamente va ad aprire. Ha gli occhi gonfi e arrossati capelli arruffati. Apre la porta e si ritrova davanti il ragazzo che tanto L ha fatta soffrire.
Ha pianto, si vede subito. E ha pianto per colpa mia. Spero di riuscire a far tornare tutto come prima. Sennò non me lo perdonerei mai...
Non appena la vede inizia a parlare: «Bimba mi dispiace tanto, sono stato un coglione» dice guardandola negli occhi.

*Ludovica*
«...sono stato un coglione».
Non sto capendo più niente. Fabio, il ragazzo per la quale non so perché sto piangendo da un'ora, prima a caso mi tratta di merda, e ora lo ritrovo davanti alla mia stanza, sul punto di  piangere a chiedermi scusa.
«Mi sono comportato malissimo con te, quando sei davvero l'unica persona che dovrei trattare coi guanti».
Tenero. Ludovica non riesce a dire niente. Senza pensarci va ad abbracciarlo. Appena Jefeo realizza quello che è appena successo prende un sospiro di sollievo e la stringe a se.
«Ti racconto tutto quello che vuoi sapere bimba. Niente più bugie, te lo prometto» dice baciandole la testa.
Sono troppo contenta. Lui mi ha chiesto scusa e per adesso mi basta. Voglio sapere tutto su questa Nadia ovviamente ma gli darò il tempo. Per adesso ha ammesso i suoi sbagli e va bene così. Forse sono troppo ingenua ma non mi importa. Non riesco ad essere arrabbiata con lui, è più forte di me.
«Tu però promettimi che non piangi più» continua Jefeo.
«Non ho pianto» prova a dire lei, alzando la testa.
Lui non risponde, sarebbe inutile.
«Ceniamo qua in hotel va bene? E ti racconterò tutto». Finalmente. Lei annuisce sorridendogli.
Lui le mette un braccio sulle spalle e vanno verso l'ascensore, entrambi col sorriso stampato sul viso.

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