Capitolo 61

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*Ludovica*
Beh per l'ennesima volta si vede come il suo "siamo solo amici" ,riferito a Federica, sia una bugia. Ogni scusa è buona per saltarle addosso. Basta però, a me non interessa più. Faccia quello che vuole.
«Ei Ludo ti va di fare insieme?» le chiede Alvis.
«Eh si, certo!» meno male che c'è lui, che non mi lascia mai sola.
«Cos'hai? Ti vedo un po' giù...».
«No niente, sono solo stanca» risponde. Poi aggiunge «Ma si vede così tanto?».
«No tranquilla te l'ho chiesto solo perché ormai ti conosco bene Ludo e ho capito che avevi qualcosa che non va. Ma non ti preoccupare, sei bellissima anche così» le sorride.
Lei lusingata gli sorride e arrossisce leggermente.
«Allora ragazzi come prossimo esercizio Timor chiede a uno dei due di bendarsi.» dice il traduttore indicando delle bende che erano buttate a terra «L'altro, che starà dietro al compagno bendato, dovrà guidarlo in mezzo alla sala. La cosa difficile sarà riuscire a fidarsi del proprio compagno così da non finire addosso a nessuno. Tutto chiaro?».
I ragazzi annuiscono e iniziano a bendarsi.
«Mi bendo io o ti bendi tu?» le chiede Alvis.
«Dai mi bendo io, sono curiosa».
Così Ludovica si mette una fascia nera attorno agli occhi e l'esercizio inizia.
Okay è molto più difficile di quello che pensassi farsi guidare in una stanza piena di ragazzi non vendendo niente.
«Guys a little bit faster please» chiede Timor.
Così i ragazzi aumentano il passo nonostante la cosa gli venga abbastanza difficile.
«Attenta fermati» urla d'un tratto Alvis.
«Che è successo?» chiede lei togliendosi la benda. Apre gli occhi, e vede Giordana con Jefeo, a qualche centimetro da lei.
«Ma dico sei tutto scemo? Stavi per andare addosso a Ludovica» urla Alvis.
«Ma che vuoi, sei tu che devi prestare attenzione a lei mica io».
«Ma infatti Alvis calmati neanche stessimo correndo a 200 km/h» aggiunge Giordana. «Al massimo mi sarebbe entrato un suo dito nell'occhio» ride Giordana.
«Hanno ragione loro, non c'è bisogno di fare tutta questa sceneggiata» gli dice Ludovica.
«Hai ragione scusami è solo che mi sono preoccupato, non volevo che ti accadesse nulla di male».
«Okay Gio andiamo avanti non ci tengo a sentirmi i loro discorsetti smielati da coppietta» dice Jefeo rilegando la benda alla sua compagna.
"Discorsetti smielati da coppietta"? Ma che sta dicendo?
Prima che però Jefeo e Giordana possano ripartire, Timor ferma l'esercizio per passare a quello successivo.
Il traduttore inizia a spiegare «Allora ragazzi senza perdere tempo prendete un nuovo compagno per l'ultimo esercizio».
Giordana non ci pensa due volte per acchiapparsi Alvis e portarselo via, lasciando Ludovica e Jefeo da soli.
Nonono.
Si guarda in torno.
Tutti sono già messi in coppie.
Cazzo.
«Non ti preoccupare, la mia voglia di fare sta cosa è ancora inferiore alla tua» sbuffa Jefeo.
«Questo sarà l'esercizio più importante dei tre. Nulla per la quale dovrete fare uno sforzo fisico. Anzi, dovrete solo stare seduti a terra, eppure vi sembrerà l'esercizio più difficile.
Timor vuole che vi mettiate l'uno davanti all'altro così da potervi guardare dritto negli occhi. Poi dovrete dire uno alla volta dei vostri punti di forza e dei vostri punti deboli, e poi dire le stesse cose del vostro compagno. Tutto chiaro?».
«No io non ho capito» ride Mowgly.
«Allora Mowgly chi è il tuo compagno?».
«Valentina».
«Okay allora devi dire a Valentina quelli che sono i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli. Poi le dirai quelli che secondo te sono i suoi punti di forza e quali invece sono le cose che potrebbe migliorare. Poi toccherà a Valentina fare la stessa cosa. Ora hai capito?».
«Si grazie».
«Ah dimenticavo. Timor vuole da voi altre due cose. La prima è che poi dovete aiutarvi a vicenda e proporre dei modi per risolvere questi vostri piccoli talloni d'Achille.
La seconda cosa invece è che vi chiede di non metterci del personale in quello che dite. Cioè se andate molto d'accordo col vostro compagno non dovete dirgli solo per fargli piacere che fa tutto alla perfezione, perché così non lo aiutereste».
Beh perfetto non è questo il nostro caso.
«Allo stesso modo, se magari non siete in coppia con il vostro preferito, non per questo dovete sparargli solo insulti o cose così. Mi raccomando questa è una cosa davvero importante, visto che farà vedere il vostro saper essere professionali nei compiti che noi insegnanti vi assegnamo».
«Okay prima iniziamo, prima finiamo con questa stronzata» sbotta Jefeo.
Senza aggiungere altro Ludovica si siede di fronte a lui, provando a evitare il più possibile il suo sguardo.
«Forza ragazzi, più vicini! Non ti morde mica» dice Timor col suo accento a Jefeo.
«Probabilmente invece si» ride il ragazzo.
Così, costretti, i ragazzi si avvicinano.
«Dai forza inizia tu» le dice lui guardandosi la punta delle scarpe.
Ah come non lo sopporto quando fa così.
«Dobbiamo guardarci negli occhi».
«E se non ne avessi voglia?».
«Beh allora ci parli tu poi con Timor. Io non ho voglia di venir sgridata solo perché tu non vuoi fare la tua parte».
«Va bene va bene ho capito» tira su la testa e inizia a fissarla «Contenta adesso?» chiede sarcastico.
«Si, direi molto meglio».
Allora cosa dovevo dire? Non riesco a concentrarmi molto se mi fissa, però lo devo fare... forza Ludovica sii professionale.
«Allora... il mio punto di forza penso che sia la versatilità. Penso che riesco a cavarmela in più generi che non mi appartengono... beh penso questo sia tutto. I miei punti deboli invece sono sicuramente l'insicurezza, la testardaggine in alcune cose e il fatto che non sono sempre molto sicura di me stessa...».
Wow mi sto aprendo molto più del previsto...
«Okay ora tocca a te».
«Nono finisci prima tutto tu, e poi faccio io la mia parte» insiste lui.
Ludovica sospira profondamente, e continua a parlare «Beh i tuoi punti di forza sono sicuramente gli inediti, la versatilità, e la capacità di "giocare" con le basi delle canzoni. Riesci a renderle tue, e lo fai davvero bene» sorride. Anche l'espressione di Jefeo si rilassa e le estremità della sua bocca, si ripiegano leggermente verso l'altro.
«Il tuo punto debole invece non è nulla di pratico secondo me. Ovvio non sei perfetto, però non è che sbagli a fare delle cose, sono più imprecisioni che col tempo e le lezioni si aggiusteranno».
«E quindi quale sarebbe il mio difetto se non quello?».
«La fiducia nelle persone».
Jefeo sorpreso da quella risposta, torna al suo sguardo serio e leggermente arrabbiato.
«Ti chiudi troppo in te stesso e non permetti alla gente di entrare davvero nella tua vita. È come se ti costruissi un muro attorno a te, non permettendo alle persone di conoscerti davvero. Fai tanto il duro ma tanto lo so che anche tu come tutti noi a volte hai bisogno di una mano. Secondo me dovresti iniziare a fidarti di più dei tuoi amici» gli sorride lei.
«Che senso ha? Che senso ha fidarsi delle persone se tanto poi ti voltano le spalle alla prima occasione» dal tono, Ludovica capisce che il ragazzo le stia mandando una palese frecciatina.
E io che stavo giusto provando ad essere carina con lui. Ma perché dovrei?
«Ah giusto, dimenticavo. Per te sono sempre gli altri a sbagliare! Continui ad incolpare ingiustamente le persone per i tuoi problemi, solo perché sei insoddisfatto della tua vita e di te stesso!» gli urla.
Jefeo incassa il colpo, e continua a guardare la ragazza con sguardo apatico.
Poi, avendo notato che Timor gli stesse fissando, continua l'esercizio.
«Secondo me hai una bella voce, ma non te ne rendi davvero conto. Senza scherzare, secondo me la tua voce è tra le migliori tre qui dentro».
Ah ma allora sa ancora dire qualcosa di carino.
«Il tuo punto debole è che in alcune cose sei davvero troppo testarda e non ascolti quello che gli altri hanno da dirti».
Dopo qualche secondo di silenzio Ludovica chiede «Tutto qui? Dopo tutto quello che mi hai detto l'altra sera, adesso finisci qua con i miei difetti?».
«Non stiamo parlando di te e di me come... come...ragazzi ok? Stiamo parlando di te come cantante della scuola di amici che vuole arrivare al serale, quindi non ho altro da dirti».
Come... ragazzi? Che parola voleva usare? Coppia? Amici? Conoscenti? Questo ragazzo è strano.
«E per quanto riguarda te?».
«Beh secondo me sono uno che impara in fretta... la trovo una cosa molto buona, almeno così non perdo tempo. Poi mi diverto davvero tantissimo a modificare le basi delle canzoni.
Punti deboli penso... il fatto che io non sia così bravo a collaborare. Non lo so ma quando lavoro da solo sono più concentrato e più sicuro di quello che faccio. Poi sapere che non devo chiedere niente a nessuno per quello che faccio mi rilassa troppo» accenna un sorriso guardando a terra, ma poi dopo che solleva lo sguardo sulla ragazza, si incupisce di nuovo.
«Poi, se devo essere sincero... mi sento un po' solo. Mi manca davvero troppo la mia famiglia, e ho paura che senza il mio aiuto adesso stiano un po' peggio. E poi qui... mi trovo bene solo con pochi» si ferma un attimo e la guarda dritto negli occhi «O mi trovavo bene».
Questa fa male. Questa fa davvero male.
Dovrei stare zitta... dopo quello che mi ha fatto passare, ma non ci riesco.
«Fabio scolta dobbiamo parl...» prova a dire Ludovica, che però viene interrotta da Timor e dal traduttore.
«Bene ragazzi spero che questa lezione vi sia stata utile. Mi raccomando, tenete ben in mente i consigli che vi hanno dato i vostri compagni, e vedrete che tutto vi sembrerà più facile. Ora potete andare».
Ludovica non aspetta un altro secondo per finire la sua frase.
«Fabio dobbiamo...» si rigira dal lato del ragazzo, ma lui non c'è più. Se n'è andato.
Non mi ha dato nemmeno il tempo di finire la frase. Non mi ha nemmeno salutato, fatto un cenno o semplicemente guardata. Okay avrà pure vinto questa, ma non finisce qui.

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