Capitolo 23

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*Jefeo*
«Non  so se ringraziarti per il pranzo, oppure essere incazzata visto che, dopo la sera della pizza, toccava a me pagare» dice Ludovica incrociando le braccia sul petto, mentre escono dal Mc Donald's.
«Ma smettila va» risponde Jefeo.
«Ma potrò offrirti io anche solo una volta?» chiede lei. Cioè pensa davvero che le farò mai pagate qualcosa? Sta male.
«Ehm fammici pensare... sono indeciso tra un "scordatelo" e un "non succederà mai". Quale preferisci?».
«Non sei simpatico! Anzi, ti odio!» dice Ludovica facendo il broncio.
Si come no... ora ti sfido, così vediamo quanto mi odi.
La prende di colpo dal braccio e la tira a se. La guarda dritto negli occhi. Si morde leggermente il labbro inferiore. Si avvicina ancora un po' e le sussurra «Sicura di odiarmi bimba?».
L'ho fregata, lo so.
Lei arrossisce e sorride.«Mai odiato qualcuno quanto io odi te Fabietto» dice allontanandosi. È troppo pazza.
«Vedremo bimba, vedremo» dice lui con tono di sfida.
«Ora dove andiamo?» chiede lei curiosa.
È inutile che prova a cambiare tema, tanto poi vincerò io.
«Beh bimba, sempre se non sei stanca, stavo pensando di fare un giro per Roma, ti va?».
«Si dai, bella idea. Che anche se siamo stati in centro l'altro giorno con gli altri, non ho visto molto. Poi mi piace l'idea di vederti come guida turistica» ride.
La cosa è diversa, ti piaccio io e basta, bimba.
«Sisi e poi dici che mi odi» scherza lui facendole il verso.

Dopo aver preso la metropolitana e camminato per un po', arrivano davanti alla fontana di Trevi.
«Wow Jefe guarda che roba. È fantastica!» urla felice Ludovica.
Beh anche tu bimba.
«Eh già. Una bomba» commenta Jefeo.
«Dai andiamo a vederla da più vicino» dice Ludovica prendendo il ragazzo per mano e trascinandolo verso la fontana.
Sembra davvero una bimba, io lo dico sempre.

Dopo aver spintonato non poco la folla riescono ad arrivare all'altezza della vasca

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Dopo aver spintonato non poco la folla riescono ad arrivare all'altezza della vasca. Jefeo tira fuori il portafoglio e prende due monete da 10 centesimi.
Ne da uno alla ragazza e l'altro lo tiene per se.
«Sai cosa devi fare bimba. Esprimi un desiderio». Lei ci pensa un po' su, guarda il ragazzo accanto a lei, chiude gli occhi e lancia la moneta.
Spero di riuscire a baciare Ludovica e di mettermi con lei. È una ragazza davvero speciale.
Lancia la moneta anche lui.
«Jefe» inizia lei.
«Dimmi».
«Ma tu credi che si avvereranno mai?».
«Beh lo sai, io credo in queste cose "mistiche" quindi penso di si. Se ci speri tanto in quel desiderio, allora farai automaticamente qualcosa  per farlo avverare e magari succederà davvero».
Se farai qualcosa... potrebbe succedere per davvero. Ora è il mio momento. Mi devo buttare cazzo. Il ragazzo si mette davanti a Ludovica e prende fiato per poi parlare. Ma la ragazza dai capelli blu lo interrompe.
«Dai andiamo voglio vedere ancora un sacco di cose!» dice Ludovica tirandogli la manica.
Ok alla prossima occasione allora.

Per strada incontrano pure i primi fan che gli chiedono di fare foto assieme. Entrambi ne sono lusingati. Si stanno rendendo conto che dal niente sta iniziando a nascere una piccola famiglia, che piano piano crescerà sempre di più e che da quel momento in poi, non li abbandonerà mai più.
«Hai visto le loro facce bimba? Erano così felici. Grazie a noi due... ti rendi conto?» dice Jefeo emozionato.
«Ancora non riesco a crederci! Cioè io, Ludovica Caniglia, che vengo fermata da delle ragazze per far delle foto assieme. Abbiamo delle fans! Sono troppo emozionata mamma mia» dice saltellando.
Noi... io... delle fans? Non riesco a crederci. Sembra ieri che facevo delle canzoncine nella mia camera, sapendo che le avrebbero ascoltate giusto la mia famiglia. E adesso... chissà quanti ragazzo d'Italia apprezzano quello che sto facendo... chissà a quanti sto facendo venire dei sorrisi. È un onore enorme per me...  E il vero regalo non sono io che faccio qualche foto con delle persone... la loro felicità nel farle è il vero regalo.

Qualche ora dopo, dopo aver visto le vie e le piazze più importanti nelle vicinanze, esausti si prendono un gelato e si siedono su una panchina.
«Mi sento un obesa! Da quando sono qua non ho mangiato niente di sano» dice mordendo il cono.
«Beh ma se mangiando così tanto quello è il risultato continua pure» dice sorridendole.
«Potrei abituarmi a questo Jefeo gentile, ma so che tanto tempo due minuti e già mi prenderai in giro».
«Si probabile» scherza Jefeo. Si ferma a guardarle il viso e inizia a ridere. «O ma com'è possibile che non solo ci metti 3 anni a mangiare un gelato, ma sei pure imbranata e ti sporchi tutta?».
Lei divertita, fa spallucce.
«Dove sono sporca scusa?» dice provando a raggiungere i resti di gelato attorno alla bocca con la lingua. Mi fa morire.
«Aspetta scema faccio io» dice lui prendendo un fazzoletto.
Passa il fazzoletto attorno alla bocca di lei, e si ferma poi sul labbro inferiore.
Ok il momento è adesso. Non potrei avere occasione migliore.
Fa cadere il fazzoletto sulla panchina e rimane con la mano accanto alla bocca di Ludovica. La guarda negli occhi e lei gli sorride. Le si avvicina un po' col busto e lei fa lo stesso. Manca pochissimo.
Passa il pollice sulla guancia della ragazza, come per darle delle carezze. Con la stessa mano le toglie una ciocca da davanti alla faccia e glie la incastra dietro all'orecchio.
Lei continua a guardargli le labbra.
Ok vuole anche lei. Sicuro.
Entrambi si avvicinano ancora un po'. Sentono i respiri dell'altro sulla propria pelle. Vorrebbero andare avanti, ma sono come paralizzati. Come se volessero godersi quel momento il più possibile. Perché entrambi sanno cosa sta per succedere e non potrebbero esserne più felici.

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