*Jefeo*
Dopo aver fatto colazione tornano nella stanza della ragazza e si siedono al tavolo.
«Perché hai insistito per venire qui? Che cosa vuoi fare?» chiede Ludovica appoggiandosi con le braccia al tavolo.
«Beh vedi io mantengo le promesse che faccio» dice tirando fuori un quaderno e due penne.
Ludovica lo guarda confusa.
«Tu hai aiutato me con la mia canzone, adesso tocca a me aiutare te».
«Tanto sarà tutto inutile... non sono capace» dice lei mettendo la testa sul tavolo.
«Questo non è affatto vero. Cioè hai trovato subito delle rime sensate per il mio pezzo, perché dovrebbe essere diverso per il tuo?».
«Va bene, proviamoci. Ma ti dico già che non funzionerà».
Si come no.
«Allora intanto dimmi un po' cosa vuoi dire con questa canzone» chiede Jefeo.
«Beh... questa non è una canzone a caso. Ha un significato davvero importante per me. Parla di quello che ho passato... dopo che una persona mi ha fatto stare male, ma davvero male».
È un uomo morto.
«Prima di venire qua, io avevo un ragazzo...Beh si chiama Andrea e con lui sono stata per più di 2 anni... inizialmente tutto andava benissimo. Ci amavano ed eravamo felici. Così l'anno scorso sono andata a vivere con lui... in realtà non mi sentivo molto pronta, ma almeno così i miei avrebbero dovuto mantenere una persona in meno. Pensavo fosse la cosa migliore per tutti. Beh come al solito mi sbagliavo» si ferma un attimo. Gli occhi iniziano a riempirsi piano piano di lacrime.
No ti prego Ludo non piangere, di nuovo...
«Dopo nemmeno un mese di convivenza le cose già iniziavano a cambiare. Mi trattava male, urlava sempre e io me ne volevo andare. Ma... non volevo creare altri problemi in famiglia... e poi mi ripetevo che le cose non andavano sempre male. Perché effettivamente era così... c'erano giornate si è giornate no. Così mi feci andare bene praticamente tutto e me ne stavo in silenzio. Mia mamma ovviamente però vedeva che c'era qualcosa che non andava e me ne parlò. Per tanto tempo mia madre provò a convincermi che le cose non potevano andare avanti così, e soprattutto che non avevo bisogno di un ragazzo per stare bene. Per questo poi quando ho avuto l'occasione di venire qua non me la sono fatta scappare. L'ho usata poi come scusa per chiudere con quel farabutto. È tutto merito di mia madre se adesso sono felice e serena» le lacrime le rigano il volto.
Senza pensarci Jefeo le fa cenno di sedersi sulle sue gambe, e lei lo fa come se non stesse aspettando altro. L'abbraccia e la fa rilassare.
«Sei stata forte bimba. Ti giuro che semmai dovessi incontrare questo bastardo, non vorrà mai più avvicinarsi a qualunque cosa gli ricordi di te».
L'ha fatta soffrire davvero tanto, e immagino anche fisicamente. Quanto vorrei prenderlo a calci in questo momento.
Lui le dà un bacio sulla guancia.
«Non fa niente. A lui non ci penso più, è un capitolo chiuso» si gira a guardare Jefeo. Si asciuga le lacrime e continua.
«Quindi, per tornare alla tua domanda, vorrei che la mia canzone parli di "rivincita" e di "forza per ricominciare". Deve venire davvero bene Jefe, è importantissimo per me. Voglio che venga bene soprattutto perché la voglio dedicare a mia madre, che mi ha salvata da questa situazione».
Dev'essere stata davvero dura per lei andare avanti. Ora capisco anche il motivo del suo sogno... ha paura a fidarsi di nuovo dei ragazzi, ed ha ragione dopo tutto quello che ha passato. Ci andrò davvero piano con lei, in modo tale da farla sentire al sicuro.
«Beh allora direi di iniziare, no?» lui le sorride. Lei annuisce. Si alza e va a prendere il suo computer. Fa partire una traccia.
«Questa sarebbe la base» dice Ludovica.
Mi piace. Non è il mio genere perché è molto calma però è fatta bene.
«Va bene. Mi piace. Avevi già in mentre qualche frase?».
«Si. Aspetta che le scrivo». Prende una penna e un foglio e inizia a scrivere.Ti rivedrò ogni volta che
Mi guarderò dicendo, "Io sto bene"
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Ma che ne sarà dei nostri "io e te"A volte mi manca l'ossigeno
A volte mi manchi
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Mi perdo tra i miei passiLudovica inizia a canticchiare la canzone.
«Non so però come riempire i buchi. Nel terzo verso vorrei dire tipo "in effetti sapevo che non ne avrei ottenuto nulla di buono"... non so nemmeno come spiegartelo» inizia a dire Ludovica.
«Aspetta ho capito. Tipo... tipo... che non puoi vincere?» chiede Jefeo
«Si esatto».
Il contrario di vincere è perdere. Quindi tipo "sapevo che ci avrei solo perso". Nono, devo usare l'infinito "perdere" perché la parola "perso" non c'entra niente. Quindi: nananana a perdere.
Jefeo si accorge che la ragazza lo sta guardando perplessa.
«Eh non mi guardare così, sto pensando» ride mettendole una mano davanti agli occhi.
È un gioco a perdere.
«Ok ci sono. Nananana, è un gioco a perdere» canticchia Jefeo.
«Ci sta!» dice Ludovica. Si ferma un po' e poi continua «Magari lo so, è un gioco a perdere» canta.
Hm.
«Prova con "forse", ci sta meglio che "magari"».
«Forse lo so, è un gioco a perdere. Mi piace lo scrivo».
«Sono d'accordo, piace anche a me. Non per cantare vittoria, ma vedi che non è così difficile? Sei brava Ludo, capiscilo scema» le sorride.
«Dai ora andiamo avanti!» dice gasata.
«Agli ordini signora» scherza lui prendendo l'altra penna sul tavolo.Continuano per qualche ora fino a finire la canzone.
«Ovviamente se non ti convince al 100%la possiamo rifare eh» le dice Jefeo mentre disegna su un foglio.
«Nono davvero, mi piace troppo. È esattamente come la volevo! Grazie grazie grazie» dice buttandosi verso di lui.
«Ma va mi sono divertito» dice ricambiando l'abbraccio. Ludo poi si stacca e nota il foglio disegnato dal ragazzo.
«Ma cosa stai disegnando? Avevi il braccio davanti e non vedevo».
«Niente» dice lui girando velocemente il foglio.
«Eddai» li lamenta lei. Tanto non glie lo mostro.
«Sei cattivo» dice avvicinandosi lentamente al ragazzo. Si siede sulle sue gambe e si avvicina al viso del ragazzo.
Cazzo. Più io dico di andare piano più lei mi costringe a fare il contrario.
Jefeo avvicina la ragazza prendendola dai fianchi.
«Sei cattivo» ripete Ludovica. Lei gli prende la guancia con una mano e lo fa avvicinare.
Non vedevo l'ora cazzo.
«Ma forse non hai capito ancora una cosa» inizia a dire lei.
Questa ragazza mi confonde.
«Io lo sono di più» dice lei saltando in piedi e prendendo il foglio.
Che infame.
«Colpo basso Ludovica, lasciatelo dire» ride lui. Cazzo però io volevo davvero.
«A mali estremi estremi rimedi» dice lei girando il foglio.
«Wow Jefe ma è bellissimo».
«Ma che dici è a mala pena iniziato. Fa schifo l'ho fatto così a caso».
«Non è vero, è fantastico. Lo finisci?» chiede lei.
«Assolutamente no. È osceno».
«Vabbè io ne lo tengo lo stesso» dice lei facendo la linguaccia e mettendo il foglio nel quaderno.
«Beh un mio bacio ti sarebbe piaciuto di più» dice Jefeo con tono di sfida. Questo è poco ma sicuro.
«Dici?» risponde lei.
Ora te lo faccio vedere io.
Va velocemente da Ludovica e le prende il viso tra le mani. Le sta a pochi centimetri di distanza. Ora però deve cedere.
«Quindi?» chiede lui provocandola.
Lascia una mano sulla guancia mentre passa la seconda al fianco. Coi polpastrelli le preme la pelle e la avvicina sempre di più, lentamente.
«Okay dai forse avevi ragione» dice lei a bassa voce sorridendo.
«Bingo» ride lui.
Piegano le teste e avvicinano le labbra. Si sfiorano a mala pena quando il cellulare di Jefeo inizia a suonare.
Basta, dopo brucio il mio telefono.
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Più che "Amici"
RomanceUna storia sulla relazione tra Jefeo e Ludovica di Amici18. Sono una loro fan e spero di riuscire a coinvolgere anche voi nella loro storia. Ovviamente le cose che scrivo sono inventate, visto che solo loro due sanno come siano andate veramente le...