Capitolo 34

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*Jefeo*
Ma perché sono così impulsivo? Ho sbagliato prima ad andarmene via così. Infondo voleva solo farmi fare la cosa giusta... ma non la sopporto! Circa.
E poi ha passato tutta la sera appiccicata a quello la... adesso siamo pari.
Fa qualche tiro con la sigaretta. Appena finita, la butta a terra spegnendola con la suola. Subito dopo ne tira fuori un'altra, senza pensarci. Ha bisogno di rilassarsi.
Improvvisamente sente la porta aprirsi e successivamente richiudersi.
Non può essere... Nessuno viene mai in questo posto. Nessuno sa di questi posto.
Deve essere lei.
Nonostante la sua intuizione, Jefeo non si gira a guardarla, non ci riesce. Rimane appoggiato al corrimano, guardando il panorama di fronte a lui.
Sente dei passi avvicinarsi verso di lui.
Ecco, ci siamo.

*Ludovica*
Sono accanto a lui. Non si è nemmeno girato. Ha il viso coperto dal cappuccio e continua a guardare nel vuoto. Lo so benissimo che ha capito che sono io, chi altro verrebbe sul tetto a quest'ora di domenica?
«Ei» dice Ludovica.
«Ei» risponde il ragazzo con tono svogliato.
«Quindi gli hai chiesto scusa» la ragazza lo guarda, sperando di essere ricambiata, ma lui non si muove.
«Già».
Rimangono così in silenzio, per vari minuti. Minuti, che sembrano ore.
È pure peggio di quando Nadia lo ha chiamato ieri... almeno in quel momento sapevo che non mi parlava per colpa di qualcun altro, e non per colpa mia.
Basta non ce la faccio più di questo silenzio.
«Almeno mi puoi guardare?». Non ci credo che lo sto "inseguendo" io. Cioè lui ha i suoi motivi per evitarmi, ma anche io avrei i miei.
Jefeo spegne la sigaretta sul corrimano e la lancia per terra. Poi inclina la testa di lato e guarda la ragazza, dritto negli occhi.
Wow. Ha la stessa espressione di un cucciolo bastonato... non me lo aspettavo. Pensavo fosse solo arrabbiato, e invece sembra quasi... deluso.
«Non avrei dovuto ignorarti stasera, mi dispiace». Bene io la mia parte l'ho fatta.
Jefeo però non risponde. Ma sta scherzando?
«Beh?».
Perché non apre bocca? Adesso tocca a lui.
Se adesso non si degna nemmeno di rispondermi con me ha chiuso, ma sta volta per davvero.
«Non avrei dovuto reagire così, andandomene e lasciandoti sola nel bel mezzo di un litigio...mi dispiace» risponde finalmente lui.
Bene, già un passo avanti.
Lei gli sorride, e lui fa altrettanto.
«Cosa ti ha convinto a chiedergli scusa?».
«Sapevo che avrei dovuto farlo, ma non volevo, perché non lo sopporto. Poi però quando me ne sono andato via da te, ho capito che ti eri incazzata seriamente con me... eh beh poi ieri avevi detto che se non gli avessi chiesto scusa non mi avresti più parlato... eh boh, sono andato da lui».
Lo ha fatto per me? Per non farmi incazzare?
Lei non dice niente, continua solo a sorridergli. Poi con una mano gli abbassa il cappuccio e passa le sue dita tra i capelli riccioluti del ragazzo.
«Mi ha detto che non faceva niente e che se io avessi voluto, avremmo potuto riiniziare da capo... e magari diventare amici».
«E tu?» ride Ludovica.
«Beh che gli dovevo dire, scusa? Gli ho detto che sono felice che mi ha perdonato e che non succederà più. Ho chiuso il discorso così. Senti te l'ho detto mille volte, non riesco ad andarci d'accordo, è più forte di me. Ma non per questo non lo tratterò in modo normale...».
Ludovica scuote la testa alzando gli occhi al cielo, però sorridendo.
«Tanto lo so che mentivi» continua Jefeo.
«In cosa scusa?».
«Figuati se tu, riesci a non parlarmi per più di un'ora» dice ridendo.
«Beh non ci credere allora» dice lei incrociando le braccia sul petto.
Jefeo continua a guardarla, e perso tra i suoi pensieri si incupisce.
A cosa sta pensando adesso?
«Ludo... io però devo sapere. Tu e Alvis... stasera...».
Non può pensarlo veramente.
«No no no. Assolutamente no. Te lo giuro. Non bacerei mai Alvis, è solo un amico. E poi beh... vabbè lo sai...».
Il volto di Jefeo si rilassa.
«Lo sai cosa?» le chiede con un sorrisetto malizioso.
Infame. Vabbè dai, per questa volta lo faccio contento.
«Che non è lui quello che mi interessa».
Jefeo ridacchia soddisfatto.
«E chi sarebbe?» continua lui.
«E chi lo sa...» risponde lei girandosi a guardare il cielo.
Per stasera ho già fatto troppe confessioni, si deve accontentare di questo.
«Sono felice che abbiamo chiarito» dice Jefeo prendendola tra le sue braccia.
Rimangono fermi così per un po', nessuno dei due vuole rovinare quel momento.
«Quindi io posso stare tranquillo, vero?» richiede lui un po' perplesso.
«Jefe guardami» dice Ludovica prendendo il mento del ragazzo e costringendolo a guardarla negli occhi.
«Secondo te, c'è bisogno di parlare?» gli chiede lei con uno strano bagliore negli occhi.
Jefeo fa di no con la testa e le dà un leggero bacio sulla fronte.
«Dai adesso andiamo che domani si riinizia con le lezioni» le dice Jefeo. Lei annuisce e si avviano verso la porta.
Arrivati davanti alla stanza di Ludovica, Jefeo le dà il solito bacio sulla guancia augurandole la buonanotte.
Ludovica entra nella stanza, si richiude la porta alle spalle, e si appoggia ad essa per prendere un respiro profondo, chiudendo gli occhi.
«Qualsiasi cosa fosse, avete chiarito vero?» le chiede Giordana, che è seduta sul suo letto.
Ludovica annuisce contenta.
«Non ne avevamo dubbi amo» le risponde Tish.

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