Capitolo 11

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*Jefeo*
A interrompere le loro chiacchiere è il fattorino della pizza che bussa alla porta della stanza 14.
«Beh direi che è arrivata la pizza» dice andando a prendere il portafoglio nelle tasche della giacca posata sulla sedia.
Apre la porta, da o soldi al fattorino e prende la pizza.
«Grazie e a rivederci» gli dice.
«Ah Jefe i soldi. Quanto ti devo?» chiede Ludo.
«Una serata con te basta e avanza come pagamento» le sorride.
«Dai sono seria. Quanto?».
«Ludo ma non ci pensare nemmeno. E poi ti ho pure invitata io. Semmai tu dovessi invitare me ti lascerò pagare...» si gira a guardarla «No non è vero» ride.
Essendo inutile opporsi, Ludo si limita a sorridere e a dire «Grazie».
È così carina.
«Vabbè, si mangia!» grida lei più felice che mai.
Che scema.
«Ah Jefe ti ricordo che prima mi hai promesso una cosa...» sorride lei.
Lui però non capendo arriccia il sopracciglio.
«Mica me lo dimentico io eh! Voglio vedere un baby Jefeo» ride.
«E io che speravo di evitarmi questa figuraccia con te» ride «Vabbè principessa, ogni tuo desiderio è un ordine» fa un finto inchino.
Si avvicina al mobile e prende il suo compute. Poi si va a sedere accanto a Ludovica, non lasciando alcuno spazio tra i due.
«Allora, fammi trovare i file» dice prendendo un morso di pizza.
Dopo svariate cartelle aperte trova il video di cui tanto parlavano.
«Allora promettimi che dopo aver visto questo video non scapperai via ridendo. Lo so che è davvero imbarazzante ma vorrei rimanerti amico ok?» ride lui coprendosi la faccia.
«Va bene va bene, te lo prometto. Ora però muoviti sto morendo dalla curiosità».
Così Jefeo clicca play e il video inizia. Sul display compare un baby Jefeo con tanto di orecchini e catena d'orata attorno al
collo. Ludovica non riesce a trattenersi e scoppia in una risata isterica.
Che imbarazzo cazzo. Ma perché glie lo sto mostrando. Non lo avevo fatto vedere a nessuno tranne che alla mia famiglia...
«Jefe ti giuro. È la versione più piccola e più trash di te. Guarderei questo video il loop ti giuro» ride lei.
«O ma certo che sei infame» si lamenta lui.
«Però dai cosa? Non sei cambiato affatto. Cioè la tua faccia è uguale, è solo più matura tipo...».
«Ah pure!» fa il tono da offeso.
«Guarda che in realtà era un complimento... non eri male da piccolo...».
Bingo baby.
«Si come no» continua a fare l'offeso.
Vediamo fino a quanto va avanti.
«Eddaiii smettila! Mi fai sentire in colpa anche se non ho fatto niente» ride lanciandosi addosso a lui.
«Tanto lo so che non mi sopporti».
«Ma mettila, Fabio» dice accentuando l'ultima parola.
«Tu vuoi la guerra eh» e così inizia a farle il solletico.
«Nono Jefe ti prego» prova a dire mentre ride. «Ti prego, ti scongiuro basta!» continua a ridere disperata. Ludo si butta all'indietro sul letto mentre Jefeo, seduto accanto a lei, continua a farle il solletico.
«Ancora non ho sentito delle scuse» ride. Ludovica però non dice niente.
«Sto aspettando» dice Jefeo continuando a torturarla.
«E va bene!» urla lei «Scusa, scusa. Ti prego però smettila adesso!» ha le lacrime agli occhi.
«Va bene dai, ma sono perché sono gentile».
Così smette di torturare la ragazza, e si butta sul letto accanto a lei.
È fantastica.
Lui inizia a giochicchiare con i capelli di lei.
«Ludo ancora non te l'ho chiesto» lei si gira a guardarlo e poggia la testa sulla sua spalla.
«Ma perché proprio blu?» chiede lui continuando a giocare con un boccolo.
«Non lo so ad essere sincera. Per un periodo lo avevo fatti rossi sai? Poi boh mi sembravano troppo "normali"».
«Noiosi guarda» ride Jefeo.
«Gnegne» gli fa il verso «Vabbè comunque volevo essere un po' più particolare capisci? Così che non passassi sempre inosservata».
«Impossibile» dice Jefeo di istinto.
Jefeo basta. Trattieniti cazzo.
Ludo sorride e arrossisce.
«Comunque ti capisco bella. Vedi questi» e le mostra gli orecchini che indossa, ovvero due cerchi di diamantini che pendono.
«Beh non li tolgo da più di un anno. Sono io mio porta fortuna, ma soprattutto il mio... il mio "timbro" direi».
«Mi piacciono sai. Non mi era mai venuto in mente di dirtelo».
«Grazie bella» le bacia la testa.
«Allora vuoi vedere il resto "dell'evoluzione di Jefeo"» fa le virgolette con le mani.
«E me lo chiedi pure? Dai muoviti». Jefeo si alza per prendere il computer da terra.
«Jefe già che ci sei mi passi un pezzo di pizza?» chiede con la faccia da bimba, facendo il labbruccio.
Così prende il computer con una mano e il cartone di una pizza con l'altra è si ributta sul letto accanto alla ragazza dai capelli blu.
Si siedono appoggiati allo schienale in modo tale da riuscire a mangiare.
Così Jefeo fa partire una seconda clip.

«Oddio ma qua eri già più grande»
«Mi chiamavo J-Febo haha. Era tipo 4/5 anni fa. Avrò avuto 14 anni penso».
«Però ti giuro che mi piace troppo questa. Anche il video è tipo stra professionale» Ludovica non riesce a togliere gli occhi dallo schermo.
«Poi c'è questa di circa 2/3 anni fa» dice aprendo un'altra clip.

«Wow sei bravissimo. Cioè hai già fatto un sacco di canzoni e sono tutte fantastiche!»
Fabio arrossisce ma non lo fa notare troppo.
«E poi qua non sie più così tanto trash haha».
«Beh vero. Un po' trash rimango ma secondo me quel giusto che basta. Così sono me stesso capisci?».
«Jefe ti ricordo che lo stai dicendo ad una che ha i capelli blu» ride. «Un po di trash fa sempre bene».
«E per ora stai lavorando a qualcosa?» chiede lei incuriosita.
Ok a lei glie lo posso far sentire.
«È un segreto però. Sei la prima a cui lo faccio sentire. È solo la base, le parole ancora le devo finire di scrivere...».
«Oddio sono troppo curiosa». Così Jefeo cerca la traccia e fa partire l'audio.
Ludovica rimane in silenzio ad ascoltare il drop.
«Ma come fai? È fighissimo» urla.
«Ci devi aver messo un sacco di tempo!»
«Non così tanto ad essere sincero. Ho iniziato la settimana scorsa, non appena avevo finito di incidere "Silenzio"».
«Oddio "Silenzio" è fantastica! Ti giuro l'ascolterei per giorni».
«Grazie amo. Sono felice ti piacciano così tanto».
«E sai già come continuare il testo della nuova canzone?». Curiosa la bimba.
«No. Non so perché ma in questi giorni ho come un blocco. Non so che fare, anche perché ho bisogno di scrivere. Facendolo scappo nel mio mondo e mi rilasso. Quando scrivo ci metto davvero tutto me stesso...».
«Beh se vuoi nei prossimi giorni ti posso aiutare. Non so magari ti faccio venire idee... vorrei essere più utile ma io non so scrivere» abbassa lo sguardo, dispiaciuta.
«Oi bella. Facciamo così: tu mi aiuti e io aiuto te. Sono sicuro che dentro hai un mondo, devi solo trovare il modo di metterlo su carta».
«Grazie Jefe».
«Ti voglio bene sai?» dice mettendosi sul suo petto e abbracciandolo. Lui mette il suo braccio intorno a lei e la stringe.
«Anche io bella, anche io». E nemmeno sai quanto.
«Che facciamo, ci guardiamo un film?» propone lui.
«Si però scegli te, io amo tutti i film e non saprei decidere» ride lei.
È troppo bella.

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