42 - Seojun

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YOONGI POV

La mattina dopo ci mettemmo in viaggio presto; speravo che con la sua petulante e squillante vocina, Minhee mi tenesse sveglio e mi facesse compagnia tutto il tempo, ma mi ero dimenticato di quanto fosse rincoglionita dopo essersi destata dopo un lungo sonno.

Continuava ad osservare il paesaggio fuori dal finestrino nel totale silenzio, sbadigliando di tanto in tanto, e lamentandosi a bassa voce che doveva fare la pipì.
Mi pareva di essere suo padre a volte.
E la bambina pisciava pure spesso; in due ore mi era toccato fermarmi tre volte.

Mi aveva spiegato dove abitasse Yun, ma le indicazioni che avevo ricevuto erano parecchio confuse; lo scricciolo non sapeva dare indicazioni stradali.
Avessi seguito i suoi comandi, non avrei proprio saputo dove saremmo potuti capitare.

Così, alla terza pipì, domandai a Hoseok tramite messaggio l'indirizzo della biondina; fortunatamente mi rispose nel giro di cinque minuti, e letto il nome della via dove abitava l'amica di Minhee, capii in che punto di Seoul dovevo recarmi.

"Siamo arrivati." Annunciai, appena parcheggiai la mia auto.

Anzi, l'auto era di mio padre... la mia era ancora in disuso.
Appena ricominciate le lezioni, dovevo fare un bel discorsetto a quel coglione di Doyun.

"Scricciolo?" La richiamai, notando che non avevo avuto alcuna risposta da parte sua.

Mi sporsi un po' per intravedere meglio il suo viso, nascosto dalle sue ciocche brune; stava dormendo.
Possibile che questa piccoletta si addormentasse sempre e ovunque?
Rimasi un attimo ad osservare il suo visetto rilassato; le lunghe e folte ciglia decoravano il suo grazioso faccino, rendendolo ancor più bello e delicato a chi avesse avuto l'onore di guardarlo.

Le labbra, erano leggermente socchiuse, e colorate di rosa intenso.
E cazzo... erano invitanti.

Dovevo ammettere che ne avevo fatti tanti di pensieri perversi e maliziosi, su quei due morbidi e teneri boccioli di rosa.
Meglio non dire cosa mi ero immaginato in questi giorni.
Io, lei, e le sue labbra.
E anche le mie di labbra, ovvio.

Pensare di aver dormito tre notti di fila con Minhee, e non aver concluso nulla, mi destabilizzava parecchio.
Non avevo mai dormito tre notti consecutive con una ragazza, senza farci niente.
In realtà, non avevo mai dormito tre notti con la stessa ragazza.

Sospirai; prima o poi saremmo riusciti a fare anche quel piccolo passo.
Ero disposto ad aspettarla, ancora non mi ero dichiarato a Minhee, ma le parole che le avevo rivolto erano comunque importanti.
Lei era divenuta una persona molto speciale per me, e quindi avrei sopportato questa dura gara di resistenza.

Ma cazzo, ero carico.
Ero carico a mille.

Come il giorno precedente, mi dispiaceva svegliarla; dormiva così bene, che mi sarei sentito in colpa se l'avessi destata.
Decisi allora di scendere dalla macchina, prendere la valigia di Minhee e lasciarla lì sul vialetto, e tornare indietro per sollevare la piccola dormigliona.
Una volta arrivato di fronte alla porta, con Minhee tra le mie braccia, una domanda mi sorse spontanea.

Come cavolo avrei fatto a suonare il campanello?

Di certo non potevo posare Minhee per terra... e adesso che ci riflettevo bene, speravo che fosse Yun ad aprirmi la porta.
Se l'avessero aperta i suoi genitori, che spiegazione avrei dato?

Voltai il viso sia a destra, sia a sinistra; detti un'occhiata alle mie spalle, e alla fine era presente solo una vecchietta, che stava annaffiando con occhi sognanti i suoi amati fiori.
Di certo non stava badando a me... bene.

Detti un leggero calcio al citofono, e lo tenni premuto con il piede, provocando così il suono del campanello.
Appena sentii dei passi farsi sempre più vicini, abbassai la gamba e detti un veloce sguardo a Minhee.
Stava ancora sonnecchiando.

𝑺𝒎𝒊𝒍𝒆 | 𝑴.𝒀𝒈. ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora