26 - Ti prego, perdonami

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YOONGI POV

Dopo che Minhee pronunciò quella frase agghiacciante, calò un silenzio colmo di disagio e imbarazzo tra noi.
Cercai di dire qualcosa, ma Minhee iniziò a camminare a passo svelto verso la via del ritorno, ed io silenziosamente la seguii.

L'avevo fatta grossa.
L'avevo praticamente costretta a rivelarmi una fetta dolorosa del suo passato.
Che coglione.
Avrei dovuto aspettare... attendere che fosse lei, a parlarmene di sua spontanea volontà.
Avevo rovinato tutto.

A passo svelto, arrivammo all'università in meno di dieci minuti; incredibile, dato che a passo normale, ci impiegavamo sempre minimo un quarto d'ora.
Minhee si diresse, sempre aumentando la velocità del cammino, verso il suo dormitorio.
Non mi aveva rivolto parola... anzi, nemmeno mi aveva più guardato in faccia.

Volli comunque accompagnarla; non che fosse tanto tardi, ma essendo in inverno inoltrato, il buio arrivava prima.
Per non parlare di quell'idiota di Doyun; poteva spuntare da un momento all'altro; e questo era decisamente il momento meno appropriato, per fermarsi ad ascoltare le sue cazzate.

Arrivati di fronte alla porta della sua stanza, Minhee prese rapidamente la chiave.
La bloccai, afferrando il suo polso.

"Ehi..."

Mi piegai sulle ginocchia, per poterla vedere meglio in viso.

"Mi dispiace..." Sussurrai.

Vederla piangere, per me, fu come ricevere una serie di forti e violenti colpi ben assestati allo stomaco.
Io l'avevo fatta piangere.
Mi sentivo una merda.

Minhee annuì debolmente, e senza fiatare, senza dire una parola, aprì la porta, entrò, e se la chiuse immediatamente alle spalle.

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Jimin era intento a preparare la sua valigia; dovevamo stare qua ancora altri due giorni, ma questa volta, mi spiegò che voleva organizzarsi prima, per non ridursi sempre agli ultimi minuti.
Lo lasciai fare; io non avevo bisogno di tanto tempo per fare la valigie, tanto saremmo tornati tra due settimane.

Continuavo a guardare ripetutamente lo schermo del cellulare, in attesa di un suo messaggio.
Che stupido... figuriamoci se dopo quel che era successo oggi, lo scricciolo mi avrebbe scritto.
Avrei potuto scriverle io, ma cosa avrei potuto dirle?
Che mi dispiaceva glielo aveva già detto... avrei potuto dimostrarglielo però.
Sospirai.

"Sono un coglione." Borbottai.

Attirai l'attenzione di Jimin, che mi lanciò un'occhiata perplessa.

"E lo scopri solo ora?"

Ma che simpatico.

"Dovresti portare rispetto al tuo Hyung!" Lo rimproverai.

Jimin scoppiò a ridere.

"Dai scherzo!" Disse, tra una risata e l'altra.
"Ancora problemi con il pulcino?"

Annuii.

"Anche se ci provo, non riesco ad essere delicato per nulla." Sussurrai.

Ripensai al modo in cui le avevo posto le domande... dio, ero stato proprio privo di tatto.
Un elefante sarebbe potuto essere più delicato di me.
Ero stato troppo diretto, inopportuno; sembrava appunto, che non vedessi l'ora di scoprire la verità, fregandomene dei sentimenti di Minhee.
Cazzo, avevo proprio sbagliato tutto.

"Delicato? Aspetta... nel senso in cui sto pensando io?" Chiese il biondo, alzando e abbassando le sopracciglia in modo malizioso.

"No, depravato. Le ho fatto delle domande che non dovevo fare."

𝑺𝒎𝒊𝒍𝒆 | 𝑴.𝒀𝒈. ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora