54 - Grata (Parte 2)

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Dopo che Yoongi pronunciò quelle parole, cadde nuovamente il silenzio all'interno della vettura del grigio.

Il ragazzo non se la sentì di aggiungere altro; ma almeno il suo stato d'animo, dapprima pesante e oppresso a causa di quel massiccio macigno che teneva dentro di sé, adesso era divenuto più leggero, essendosi liberato di tale peso.
Yoongi ora riusciva a respirare, gli era sembrato di aver percorso quel lungo tratto di strada con il fiato trattenuto, trovandosi in una dolorosa situazione d'apnea.
Il maggiore continuò a guidare immerso in quell'atmosfera pregna di disagio; anche se si sentiva più libero, non negava che il nervosismo per aver rivelato il vero motivo di quel viaggio, si percepisse enormemente nell'aria.

Ogni tanto Yoongi lanciava qualche rapida occhiata alla ragazza; Minhee non aveva detto più nulla, e il grigio soffriva nel vedere la fidanzata fare scena muta di fronte ad una situazione simile.
Desiderava ardentemente conoscere i suoi pensieri, le sue riflessioni; avrebbe voluto tanto entrare nella mente della più bassa, per carpire qualche informazione in più.

Non sapeva che all'interno della testa di Minhee, si stava creando una confusione immensa, causata dalle tante sensazioni e dai numerosi ricordi che stavano soffocando la più piccola.

La bruna non sapeva cosa pensare; odiava sua madre, l'aveva sempre odiata per ciò che l'aveva costretta a sopportare durante gli anni in cui aveva frequentato quell'uomo, ma non poteva dimenticare tutti i momenti che Minhee aveva passato assieme a lei, prima che suo padre morisse e andasse tutto in malora.

-

"Mamma mamma! Guarda com'è bello!!!!"

La piccola indicò l'elefante rosa di peluche; gli elefanti non erano i suoi animali preferiti, eppure appena i suoi occhi si erano posati su quel pupazzo, Minhee si era innamorata all'istante.

"Un elefante? Ti sei già dimenticata dei tuoi adorati pinguini?" Ridacchiò la madre.

"Io amo tutti gli animali!" Esclamò la bambina.

Minhee era fortemente ossessionata dalle famosissime creature ricoperte dal particolare piumaggio bianco e nero, ma adorava quasi tutti gli animali che avevano la fortuna di possedere un musetto carino.

"E poi... non c'è il pinguino." Borbottò imbronciata.

"Lo possiamo prendere?" Domandò subito dopo, il minuscolo dito continuava a indicare quell'elefante rosa più grande di lei.

"Minhee... la tua stanza è già piena di peluche." Sospirò la mamma.

Ma la piccola furbetta fece i suoi irresistibili occhioni dolci, mettendo a dura prova la resistenza della donna.
Quest'ultima non voleva comprare l'ennesimo peluche a Minhee, poiché sapeva già che dopo averci giocato per le prime settimane, lo avrebbe abbandonato come aveva fatto con tutti gli altri, e sostituito con un altro giocattolo, più bello e nuovo.
Non voleva che sua figlia diventasse una bambina viziata, aveva solo sette anni, se lei e suo marito avessero continuato ad assecondare ogni sua richiesta, la piccola Minhee non avrebbe mai imparato il significato della parola valore.

"Minhee-"

"Mi manca l'elefante! Ho tutti gli animali, ma l'elefante non ce l'ho!"

La bambina continuò a insistere, e dopo un lungo e tortuoso scambio di sguardi, la mamma non resistette più e cedette.

"Okay... ma non lo dire a papà."

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"Papà papà!!! Guarda cosa mi ha preso la mamma oggi!"

𝑺𝒎𝒊𝒍𝒆 | 𝑴.𝒀𝒈. ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora