44 - Lo so

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ATTENZIONE : PRESENZA DI LINGUAGGIO VOLGARE



*Inizio Flashback*

"Ehi, è quella di cui parlano tutti!"

"Chi?"

"Non lo sai? Ne parlano ovunque!"

"È lei?"

Con la coda dell'occhio, Minhee vide che quelle due ragazze che stavano parlando di lei, si allontanarono immediatamente dalla sua figura, appena questa si era fatta più vicina.

Sospirò; i suoi occhi erano spenti, le sue orecchie non sopportavano più di ascoltare tutti quei giudizi negativi sulla sua persona... la sua mente era stanca.
Lei, era stanca.

La ragazza si era trasferita in quel liceo da soli tre giorni; sapeva che non avrebbe avuto vita facile, che non sarebbe riuscita a vivere come prima, ma sperava fortemente che nessuno fosse a conoscenza di ciò che le era capitato.
E invece, tutta la scuola ne era al corrente.

Sentendosi ancora osservata, cercò di non far caso alle voci maligne e le occhiate gelide degli altri alunni, e mise una moneta nel distributore per comprare una bottiglietta d'acqua.

"Statele lontano, potrebbe uccidere anche voi." Sentì dire da una voce maschile.

Minhee percepì i suoi occhi farsi lucidi, e prima di dare spettacolo e scoppiare in lacrime di fronte a tutti, strinse nella mano la bottiglia e corse via, scappando da tutta quella cattiveria che aveva attorno.

Il mattino dopo, si ripeterono le stesse scene dei giorni precedenti; tutti i suoi compagni di classe la evitavano, la trattavano come se fosse una criminale, una persona pericolosa con cui la gente non avrebbe mai dovuto avere a che fare.

"Ma tra tutte le scuole di Seoul, proprio qui doveva venire?" Mormorò una ragazza con sguardo disgustato.

"Mi chiedo come mai non abbiano arrestato anche lei." Disse un ragazzo ridacchiando.

Esso usò appositamente un tono di voce alto, per farsi sentire dall'intera classe, ma soprattutto anche da lei.
Minhee, stanca della situazione, si fece coraggio e si alzò, sbattendo violentemente una mano sul banco, attirando così l'attenzione dei presenti.

"Basta! Dovete smetterla di parlare di me, voi non sapete nulla!" Esclamò la bruna in preda alla rabbia.

Aveva perso la pazienza, odiava che le persone parlassero senza conoscere la verità.

"Non fatela arrabbiare, potrebbe sparare anche a voi." Disse un altro ragazzo ridendo.

Minhee stava per ribattere, ma la sua voce si fermò, appena il braccio di un ragazzo a lei sconosciuto, circondò le sue spalle.
La minore alzò lo sguardo; agrottò le sopracciglia, non capendo come mai quel tizio dai capelli colorati di un bianco argentato, si fosse avvicinato a lei.
Da quando era arrivata, la tenevano lontana come se fosse la peste.

"Andiamo, non credete di essere troppo cattivi nei confronti della nuova arrivata?" Domandò Minho, e i suoi amici inarcarono un sopracciglio confusi.

"Minho, ma che di-"

Quest'ultimo ammutolì immediatamente l'altro con lo sguardo; rivolse poi la sua attenzione a Minhee, dedicandole un sorriso che però non convinse per nulla la castana.

"Dai Minhee, perchè non ci racconti? Hai detto che non sappiamo nulla, allora dicci tu come sono andate le cose."

Minhee scosse subito la testa; non voleva svelare i fatti di quell'orribile notte, a persone sconosciute.

𝑺𝒎𝒊𝒍𝒆 | 𝑴.𝒀𝒈. ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora