Correre.Mi aveva sempre rilassato, nonostante in molti lo vedessero come una cosaestremamente faticosa. Invece io lo amavo. Preferivo correre sotto il sole, maanche le nuvole non mi dispiacevano. Per fortuna aveva smesso di piovere. Dopola chiacchierata con Nicole mi ero calmato, ma avevo comunque bisogno di stareun po' da solo, e il parco mi sembrava il posto migliore.
Nicole si eraassicurata che io non volessi fare cavolate e poi era andata ai suoi corsi. Ioinvece per mia grande fortuna avevo il giorno libero. Ormai stavo correndo datrenta minuti, e dopo l'allenamento del giorno precedente, poiché ero fuoriforma, le gambe iniziavano a pesarmi. Oltretutto a causa del freddo mi ero messo un paio di pantaloni di tuta lunghi, e ogni volta che sul mio cammino incontravo una pozzanghera, mi si bagnava l'orlo, fino a farli diventare zuppi e ancora più pesanti. Feci ancora dieci minuti e poi decisi di fermarmi nell'unico punto del parco che sembrava avere un po' di vita, il bar.
Entrai pulendomi le scarpe fradice e fangose. Riconobbi un paio di ragazzi che seguivano i miei stessi corsi e ci salutammo con un cenno del braccio. Uno di loro, Josh, mi chiese se avessi voluto sedermi insieme a loro, ma gli dissi che ero di fretta e che ero entrato solo per prendermi una bottiglietta d'acqua. Lui annuì sorridendomi, e dopo averlo ringraziato uscii dal locale.
Aggiunsi delle vitamine alla bevanda e mi rimisi a correre. Ad un certo punto durante la notte mi sarei voluto alzare e sarei voluto andare a raccontare ogni cosa a Nicole. Avrei voluto dirgli di George, di mio padre e della mia famiglia, di Hilary e del mio vecchio gruppo, del football, insomma, tutto. Eppure, non lo avevo fatto. Ero rimasto a letto fino a quando la sveglia non era suonata e poi avevo cercato in ogni modo di evitare Nicole. Ovviamente lei non era della mia stessa idea, come sempre d'altro canto, e mi aveva beccato mentre stavo uscendo di casa e mi aveva fatto la ramanzina. Io le avevo assicurato che stavo solo andando a correre e dopo il terzo grado in cui confermava che non stessi andando da Jacob a giocare a football, mi aveva lasciato andare. Appena uscito sarei voluto rientrare per chiederle della caviglia, ma avevo paura che poi avrei potuto parlarle. Dovevo solo tenere un po' le distanze, e dopo un paio di giorni ero sicuro che non avrei più voluto dirle nulla. Se avesse saputo tutto, mi avrebbe sicuramente considerato una persona pessima, e non avrei rovinato tutto proprio ora che stavamo diventando amici.
Dovevo solo starle lontano. Anche se mi era davvero difficile. Quella ragazza era come una calamita per me. Ogni volta che la vedevo le volevo parlare, di qualunque cosa, mi bastava parlarle. Era strano ma era così. E potevo scommettere che a volte era così pure per lei. Avevamo una specie di feeling che non avevo avuto mai con nessuno se non con George. Ed era strano. Con George ci avevo messo anni, ma con lei solo poche settimane.
Mi tolsi il pensiero di lui dalla testa e finii la corsa arrivando all'appartamento. Il giardino era completamente allagato e le seggiole intorno al tavolino erano cadute a terra. Mi avvicinai e le rimisi per bene, poi salii. Prima di entrare mi tolsi le scarpe e poi andai diretto verso la doccia. Nicole mi aveva detto che non sarebbe tornata per pranzo tramite un sms, le risposi veloce che per me era ok e poi andai in bagno.
Finita la doccia mi vestii con qualcosa di comodo e mi misi una felpa visto che mi faceva freddo. Andai in cucina e mi feci la mia solita spremuta e mangiai del pane con la marmellata. Presi i libri e mi misi a studiare. A breve ci sarebbe stato il mio primo esame in questa scuola, e volevo dare il meglio. Magari avrei potuto studiare con Nicole visto che eravamo dello stesso anno e seguivamo gli stessi corsi anche se non tutti nella stessa classe. Per fortuna dopo la corsa ero un po' più tranquillo e ce la feci a concentrami.
Dopo tre ore che andavo avanti decisi che mentre studiavo avrei potuto mangiare qualcosa visto che era mezzogiorno passato. Cucinai del pollo alla piastra e mentre finiva di cuocere tirai fuori un sacchetto di insalata già pronta e poi ci aggiunsi il pollo tagliato a pezzetti. Presi dell'acqua e un bicchiere e poi tornai a studiare mentre mangiavo la mia insalata. Appena ebbi finito di mangiare e di studiare decisi di sparecchiare e pensai che era da tanto che non andavo in chiesa. Finii di rigovernare e poi decisi che sarei andato oggi stesso.
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PRIMA DI INCONTRARTI
Teen FictionAiden Collins è una giovane promessa del football americano. O forse sarebbe meglio dire che era una giovane promessa. Infatti, dopo aver deciso di frequentare una nuova scuola, si ritrova in una nuova vita in cui decide di non giocare più. Il footb...