CAPITOLO 12: Ricatti

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Giovedì era passato velocemente. La mattina Nicole era andata ai corsi ed ero stato con Jessica e Justin. Avevamo guardato un film e la febbre mi era scesa a 37, ma non appena era finito l'effetto dei farmaci era risalita a 38.2. Jessica e Justin, con mia grande sorpresa, si conoscevano benissimo. Appena il film era finito avevamo poi cucinato un pranzo per quattro in attesa del rientro di Nicole. Justin mi aveva guardato male per tutta la mattina, ovviamente sapeva della giornata precedente. Jessica invece mi aveva guardato contenta e aveva fatto continuamente battutine su me e Nicole. Sospettavo che l'amica le avesse raccontato qualcosa. 

Il pranzo era passato normalmente tra chiacchere e discorsi più o meno seri. Dopo pranzo Jessica era andata a dormire mentre io, Justin e Nicole eravamo rimasti a studiare insieme per il prossimo esame, che comunque sarebbe stato tra circa una settimana. Mentre stavamo parlando qualche giorno prima a pranzo, Nicole infuriata per il fatto che sarei andato a giocare a football, aveva ingigantito la lontananza dell'esame, dicendo che mancavano più di due settimane. Ma non era affatto così. Io fui il primo a smettere di studiare visto che iniziavo ad essere stanco. Li avevo salutati ed ero andato a dormire. 

La sera l'avevamo passata in camera mia mentre ci mangiavamo un panino. Justin era andato via ed ero rimasto solo con le ragazze. Erano andate via presto notando che ero ancora stanco e visto che comunque avrei avuto i corsi nell'indomani. Tra me e Nicole non c'era stata particolare tensione. O almeno non da parte mia. Volevo ancora baciarla, l'unico problema era che non sapevo se lo voleva lei. Insomma, non aveva dato segni tutto il giorno sul fatto del nostro bacio, eppure mi era sembrato palese il mio intento. E se avesse pensato che l'avessi voluta baciarla solo perché avevo la febbre? Scacciai il pensiero. Avrei aspettato che se ne fosse andata via Jessica e poi ci avrei riprovato. Nicole forse iniziava a piacermi seriamente, e lo avrei capito. Ma avevo bisogno di rimanerci solo per poterlo fare, e non ce ne era mai l'occasione. Dovevo riuscire a capire se il mio era solo interesse o se proprio mi piaceva. 

E se invece non le fossi piaciuto io, ma mi avesse voluto baciare tanto per passare il tempo? Ora che ci riflettevo non sapevo affatto come Nicole si relazionasse con i ragazzi. Una volta avevamo affrontato l'argomento ma aveva detto che era top secret la sua vita privata sotto quel punto di vista. Al tempo avevo lasciato perdere, anche perché ci conoscevamo da poco. Ma adesso era diverso. In più lei fingeva anche di essere fidanzata con Will di fronte alla squadra di football, perciò uscire con me avrebbe significato smettere di fingere. Anche perché da quello che avevo capito lei lo diceva per non farsi girare intorno gente indesiderata, quindi se avesse avuto me vicino, di sicuro non avrei lasciato avvicinare nessuno a lei. Il solo pensiero di lei con qualcun altro mi fece innervosire. 

Comunque, il giovedì si concluse con me stanco morto a letto. E il venerdì non iniziò molto meglio.

"E non fermarti a giro, non vorrei che ti sentissi male" si raccomandò per la centesima volta Nicole. Era da mezz'ora che mi stava facendo la ramanzina su cosa fare e non fare. Will e Jessica si erano addirittura messi seduti annoiati mentre la guardavano malissimo.

"Nicole, penso abbia capito" disse Jessica sbuffando. Nicole la ignorò.

"Oh, e se tu avessi problemi chiama i ragazzi, oppure bussa ad uno dei vicini del pianerottolo" disse. Ero in piedi da mezz'ora con la borsa dei libri a tracolla. Almeno gli altri due erano seduti sul divano.

"Nicole, la febbre è scesa, sto bene. Se stessi male ce la posso fare. Adesso voi andate a divertirvi, io vado ai corsi che sennò faccio tardi e Justin mi sta già aspettando da dieci minuti" dissi sbuffando divertito. Nonostante tutto, mi faceva felicissimo vedere come si preoccupasse per me. Era un gesto dolcissimo.

"E poi torna subito a casa, per favore non andare ad allenarti. Fissa un altro giorno" disse sconsolata sapendo la mia risposta. Le misi le mani sulle spalle con le mie braccia tese e riportai la sua attenzione su di me visto che aveva abbassato lo sguardo sul pavimento.

PRIMA DI INCONTRARTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora