CAPITOLO 13: Oakland per la prima volta

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"Come mai sembri così agitato?" mi chiese mia sorella mentre sbiascicava una gomma da masticare. Sbuffai frustrato.

"Mi farete fare una brutta figura. Tu e la mamma. Ne sono certo" dissi mentre cercavo Nicole con lo sguardo. Il suo volo era atterrato da almeno dieci minuti, perciò sarebbe stata una questione di minuti il suo arrivo.

"Ma cosa vuoi? Starò tranquilla, tanto peggio di Hilary non può essere" disse Cara simulando uno sparo di pistola alla sua tempia. Mandai gli occhi al cielo. Sarebbe stato un completo disastro.

"Puoi ricordarmi perché sei venuta con me all'aeroporto?" le chiesi mentre eravamo in piedi agli arrivi dell'Aeroporto Internazionale di Oakland.

"Volevo vederla, sono curiosa" si difese sorridendomi in modo provocatorio e divertito.

"Evita i tuoi commenti pungenti, non tutti sono abituati alla tua insopportabilità" dissi frustrato. Amavo mia sorella, ma passarci insieme del tempo era estenuante.

"Come vuole sua altezza" disse colpendomi con il suo sedere. Scossi la testa divertito dal suo modo di fare. Quando stavo per risponderle che non ero affatto 'un'altezza', intravidi Nicole con le sue valigie che si guardava attorno alla mia ricerca.

Sembrava leggermente stanca, anche perché il volo durava più di cinque ore e lei lo aveva affrontato senza compagnia. Indossava un paio di calze nere che le fasciavano le gambe magre e poi aveva addosso una gonna blu metallico che non le avevo mai visto. Sopra portava poi un maglioncino grigio con alcuni ricami neri che non riuscivo bene a vedere. Il suo lungo cappotto nero era aperto lasciandomi intravedere il suo outfit e al collo portava una sciarpa beige che doveva essersi messa velocemente visto il modo in cui la stava indossando.

Alzai poi un braccio mentre le mie labbra si aprivano in un sorriso spontaneo. Dopo pochi secondi posò lo sguardo su di me e sorrise. Vidi poi che iniziò a camminare verso me e mia sorella notando la presenza di quest'ultima.

"Ben arrivata" le dissi non appena ci raggiunse mentre mi abbassavo per lasciarle un veloce bacio sulle labbra. Quando mi staccai lei arrossì lievemente e poi si voltò verso Cara.

"Ciao, io sono Cara. Tu devi essere la ragazza che ha spezzato il cuore a mio fratello quest'estate" si presentò mia sorella facendomi sbiancare. Nicole deglutì venendo presa di sorpresa. Dopo pochi secondi di gelo mia sorella ridacchiò.

"Ehi scherzavo, tranquilla. Va bene se lo hai fatto soffrire, è già tanto che tu abbia deciso di riprendertelo. Per curiosità, cosa ci trovate voi donne in mio fratello?" le domandò facendo sorridere Nicole.

"Tuo fratello è l'unica persona capace di farmi stare bene anche solo guardandomi ed è l'unico che mi dia un buon motivo per alzarmi dal letto felice. E poi ha un bel fisico. Io, comunque, sono Nicole" rispose la mia ragazza ponendo la mano a mia sorella che rise per poi stringerle la mano.

"Non so se essere felice oppure no" dissi afferrando una valigia a Nicole che mi guardò divertita.

"Andiamo dai, nostra madre non vedrà l'ora di conoscerti" disse mia sorella avviandosi verso la macchina e lasciando me e Nicole indietro come per darci un po' di intimità.

"Sappi che mia sorella si comporterà in questo modo per tutto il tuo soggiorno. Non ha filtri, perciò per favore ignorala" le dissi portando la sua valigia più grossa. A lei avevo lasciato il trolley e il suo zaino.

"Figurati, non è molto diversa da Brandon. Sono abituata, stai tranquillo" disse afferrandomi la mano libera mentre camminavamo verso il parcheggio e raggiungevamo mia sorella.

"Guido io adesso" dissi a Cara che sbuffò per poi andarsi a sedere dietro con il suo ragazzo, Robert. Era rimasto in macchina per poter rimanere all'uscita dell'aeroporto senza dover così parcheggiare. Non era proprio una cosa regolare, ma avevamo finto che lo fosse. Nicole, dopo essersi presentata con Robert, venne a sedersi davanti con me.

PRIMA DI INCONTRARTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora