"Ripetimi perché prima di andare da Conrad andiamo da Will?" chiesi a Nicole mentre camminavamo mano nella mano per le strade del campus.
"Perché ho fissato con Conrad per l'ora di pranzo visto che prima non poteva e non volevo insospettirlo o accusarlo" disse lei mentre sbadigliava assonnata a causa del fatto che avessimo passato la notte a parlare.
"E cosa diciamo a William? Insomma non abbiamo nulla in più rispetto a ieri sera" le dissi nervoso.
"Digli solo la verità. Insomma, lui ti può fare domande e tu potrai rispondere. Se dopo che vi sarete parlati in modo civile non avremo risolto nulla, vorrà dire che le cose dovevano andare così" si spiegò lei sorridendomi.
"Mi sto pentendo di essermi offerto per venire qui" le confidai mentre entravamo nel dormitorio di Noah e William.
"Stai tranquillo. Andrà bene" disse lei sorridendomi nuovamente. Dopo pochi passi arrivammo davanti alla loro porta e quando stavo per bussare, la porta si aprì.
"E voi cosa ci fate qui?" chiese Noah sbadigliando mentre era solo in mutande, probabilmente appena sveglio essendosi goduto l'ultimo giorno prima dell'inizio dei corsi.
"William è in casa?" chiese Nicole. Noah ci guardò dubbioso e poi focalizzò il suo sguardo su di me.
"Sì, sta facendo colazione. Entrate?" ci chiese mentre lui usciva e andava a sbattere ripetutamente il pugno sulla porta del suo vicino mentre urlava 'Derek se non la smetti di fare questo casino, sfondo la porta!'.
"Che ci fate qui?" chiese Will mentre si riempiva la ciotola di latte.
"Possiamo parlare?" gli chiesi. La prima cosa che notai era che, come me, anche lui sembrava più tranquillo rispetto alla sera precedente.
"Cosa dobbiamo dirci ancora?" chiese infilandosi una cucchiaiata di cereali in bocca.
"Non sono stato io a fare quello di cui Jacob mi ha accusato, e secondo me pure tu lo sai" gli dissi rimanendo in piedi mentre Noah rientrava e si sedeva con Nicole al tavolo. Li imitai e mi misi accanto a Nicole dalla parte opposta di Will che ci guardava stanco.
"Aiden, a me non importa più di questa storia. Per favore andatevene" concluse senza guardarci.
"Quindi lo spettacolo che abbiamo fatto ieri sera era solo per divertirti non perché ancora ti rode questa faccenda" proferii. Nicole mi pestò il piede per ricordarmi di non stringere troppo la presa.
"Ammetto di essermi lasciato trasportare, ma non voglio più parlarne" ripeté lui indifferente.
"Tutti mi credono. Pensi veramente che sia perché sono stupidi? Io non ti incolpo per non avermi creduto, scommetto che da quello che ti disse Nicole, io ero senza ombra di dubbio colpevole. Ma non sono stato io e se non mi credi io non posso farci nulla. Ma stai perdendo tutti a causa della tua ostinatezza. Non ti dico che dobbiamo tornare amici come prima, ma potremmo fare un primo passo" gli dissi sotto lo sguardo di tutti che mi fece deglutire.
"Tu sapevi delle foto mie e di Justin, vero?" mi domandò stringendo il pugno.
"Mio cugino mi aveva detto che se fossi stato zitto, quelle foto sarebbero state bruciate. È successo troppo velocemente per poter capire cosa fare" gli risposi asciugandomi le mani sudate sui pantaloni.
"E come avrebbe fatto, secondo te, a sapere che ce lo avevi detto?" mi domandò alzando il sopracciglio destro.
"Nello stesso modo in cui avrebbe fatto a prendere le foto. Credevamo fosse una persona del gruppo" disse Nicole rompendo il silenzio.
"Voi credevate che ad aiutare Jacob fosse uno di noi?" chiese Noah colpito.
"Non proprio, era un'ipotesi vaga. Non abbiamo mai concretizzato nulla, ma il dubbio si era insinuato. A prendere quelle foto poteva essere stato solo qualcuno che aveva accesso al nostro appartamento" spiegai mentre loro mi guardavano colpiti.
STAI LEGGENDO
PRIMA DI INCONTRARTI
Novela JuvenilAiden Collins è una giovane promessa del football americano. O forse sarebbe meglio dire che era una giovane promessa. Infatti, dopo aver deciso di frequentare una nuova scuola, si ritrova in una nuova vita in cui decide di non giocare più. Il footb...