"Avevo prenotato un taxi" rise Nicole vedendomi sul vialetto di casa sua mentre salutavo con un cenno della mano i suoi genitori che rientrarono in casa dopo aver ricambiato il mio saluto col sorriso sulle labbra.
"Già, avresti dovuto vedere la faccia del taxista quando gli ho detto che poteva andarsene. Ho dovuto pagare pure un extra per il disturbo di essere venuto fino a qui. Ma ne è valsa la pena" le dissi mentre si avvicinava a me sorridente.
"La giornata di oggi è stata infinita" mi confidò buttandomi le braccia al collo mentre posizionavo le mie mani sulla sua vita e mi abbassavo per baciarle le labbra rosse.
"Non dirlo a me. Ero seduto accanto a mia sorella e non smetteva di fare domande" dissi staccandomi di poco dalle sue labbra.
"Avrei un paio di idee per migliorarci la giornata" ridacchiò mettendosi in punta di piedi per baciarmi di nuovo. Le sorrisi sulle labbra e la baciai nuovamente.
"Ho una sorpresa per te" le sussurrai a pochi centimetri dalle labbra. Lei mi guardò curiosa.
"Lo sai che le soprese mi mettono ansia" disse rimanendo attaccata a me.
"Vieni con me" le dissi afferrandole una delle sue mani per poi iniziare a camminare lungo il marciapiede.
"Dove stiamo andando?" mi domandò guardandosi attorno.
"Un attimo e basta" dissi divertito continuando a camminare. Lei mandò gli occhi al cielo ma non aggiunse altro.
"Ta-daaan!" le dissi indicando una vettura davanti a noi parcheggiata. Lei guardò la macchina e poi guardò me non capendo.
"E' una bella macchina" disse titubante guardandomi confusa.
"Vero?" le chiesi rimanendo a fissare la vettura di fronte a noi.
"Mi hai portata a vedere una macchina parcheggiata?" rise mentre mi guardava.
"Nicole, sei troppo intelligente per non capire da sola" la ripresi giocosamente vedendola sbuffare.
"Io ho già una macchina e poi non guadagni ancora abbastanza per comprarmene una nuova. E neanche si può dire che hai risparmiato visto che tutti i nostri risparmi sono andati nei mobili di casa nuova. Perciò sicuramente non è un regalo per me" costatò. Annuii.
"Corretto" la incitai a proseguire. Lei scosse la testa non divertita come invece ero io.
"Non è una macchina che vale milioni, perciò, non mi stai dicendo di guardarla perché è una macchina di inestimabile valore" aggiunse analizzando la situazione.
"Nuovamente corretto" le dissi.
"Questo gioco non mi sta affatto divertendo" mi sfidò con il suo sguardo di ghiaccio.
"Il tuo sguardo non ha più effetti su di me" la derisi facendole scuotere la testa rassegnata. La vidi concentrarsi di nuovo. Osservava la macchina in modo minuzioso alla ricerca di indizi. Poi mi lasciò la mano e mi guardò felice e incredula. Le sorrisi deducendo che avesse capito.
"Ti sei comprato una macchina!" urlò eccitata coprendosi la bocca con le mani che notai essere leggermente tremanti in attesa di una mia risposta.
"In realtà, non avevo, cioè non abbiamo soldi per una macchina. È il regalo di laurea dei miei genitori" le spiegai felice. Lei non mi diede il tempo di aggiungere altro che mi saltò addosso e strinse le sue gambe intorno alla mia vita e poi mi baciò con impeto.
"Tu hai guidato fino a qui?!" mi chiese staccandosi ma rimanendo comunque avvinghiata a me mentre mettevo le mie mani sul suo sedere per non farla cadere.
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PRIMA DI INCONTRARTI
Novela JuvenilAiden Collins è una giovane promessa del football americano. O forse sarebbe meglio dire che era una giovane promessa. Infatti, dopo aver deciso di frequentare una nuova scuola, si ritrova in una nuova vita in cui decide di non giocare più. Il footb...