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"Quindi tu, Eleonora Francesca Sava, l'hai seriamente chiamato 'capelli di merda'?" domandó divertita la rossa, mimando delle virgolette immaginarie con le dita.
Poggió il gomito contro il materasso del mio letto, puntando i suoi occhi attenti direttamente nei miei.

"Non ridere dei miei insulti fantastici, Eva." scocciata, feci scivolare la schiena contro la testiera del letto.
Osservai attentamente la mia amica, sdraiata a pancia in giù accanto a me, che tentó di soffocare un'altra delle sue risate.

"Fantastici? Andiamo Ele! Sono sicura che potevi fare di meglio, tesoro." mi punzecchió ancora, scostando una ciocca di capelli dal suo viso.

"Sei una cogliona!" esultai divertita, lanciando una manciata di popcorn sul suo viso rilassato. "E poi se lo meritava, dico sul serio." aggiunsi poi, soddisfatta.
Guardai di nuovo la rossa, che puntualmente mi lanciò un'occhiata ammiccante, come per farmi credere di essere nella parte della ragione.

"Su questo non ho dubbi - iniziò, bevendo un sorso di coca coca dal suo bicchiere - ma sono ancora convinta che potevi essere più crudele di così." continuó, più che orgogliosa delle sue parole.
Sapevo quanto avesse ragione, ma in quel momento, dinanzi a lui, sembrava come se la mia lucidità fosse scomparsa del tutto non dandomi modo di potermi difendere diversamente.

Sbuffai, rilassando gli occhi per qualche secondo.
Più ripensavo a quel ragazzo dai capelli di merda, più mi saliva una voglia immensa di prendere qualcosa a pugni.
Sbruffone, arrogante ed egocentrico, dai suoi atteggiamenti e da come mi aveva rivolto la parola, veramente assurdo, sembrava quasi che il mondo girasse attorno a lui! Ma per favore, l'unica cosa che potrebbe girare attorno alla sua vita e al suo faccino? Un cazzotto in pieno viso.

"Ele?" la voce di Eva arrivò dolcemente contro le mie orecchie, obbligandomi così a riaprire gli occhi in pochissimo tempo. "Mi stavi ascoltando?" continuó la rossa, esercitando una leggera pressione sulla mia gamba tesa.

"Cosa?" boccheggiai, scuotendo la testa energicamente.
Cercai di rilassare il mio viso sospirando più volte, feci scivolare le dita contro i miei occhi per assicurarmi di essere tornata con la testa nella realtà.

"La lattina della coca cola non è un sacco da boxe oppure i capelli di merda di quel ragazzo, lasciala stare tigre o rischierai di farti del male." ammise lentamente Eva, prendendo quell'oggetto, ormai quasi distrutto, dalle mie mani tremolanti.

"Scusami è che io..mi da sui nervi! Diamine." sbuffai esasperata, lasciando cadere la mia testa indietro, proprio contro la testiera del letto.

"Gelato al pistacchio?" i miei occhi si riaprirono poco dopo con una mossa furtiva, come se la rossa avesse appena nominato la cosa più buona e ovvia del mondo.
Dio, quanto mi conosceva.

"Sei fantastica come sempre." sorrisi, battendo le mie mani fra loro ripetutamente, come una bambina gioiosa a Natale con il suo regalo preferito.
Mi avvicinai al suo viso e, con una velocità disarmante, lasciai un piccolo buffetto sul suo naso.


(...)

Mi sedetti sul materasso portando le gambe contro il petto, facendo scivolare le braccia lungo le ginocchia, rabbrividii per via di quel contatto improvvisato.
Per un attimo mi soffermai a guardare Eva; il suo viso era girato nella mia direzione, il corpo ancora sdraiato a pancia in giù.
Le sue labbra sottili erano leggermente socchiuse, accompagnate da piccoli ciuffi rossi poggiati contro la sua fronte.
Sorrisi osservando le sue braccia stringere a sé il cuscino, come se stesse cercando un conforto durante la notte, completamente in balia dei suoi sogni.

Il display del mio cellulare segnava esattamente le sei e mezza del mattino, sbuffai, pensando di essermi svegliata prima del mio solito orario.
Lo riposi nuovamente sul comodino accanto al mio letto e svogliata decisi di scendere in cucina a bere un bicchiere d'acqua, facendo attenzione a compiere mosse lente e delicate, altrimenti chi l'avrebbe sentita poi Eva.
Ridacchiai al solo pensiero di lei che mi rincorre per tutta casa tentando invano di colpirmi con una scarpa.

Soul diesel >> incantava Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora