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"Di quali notizie stai parlando?" chiesi, poggiando l'altra mano libera sul tavolo della cucina.

Sentii un brivido accarezzare la mia schiena subito dopo, ma non per ciò che stava per raccontarmi Eva. Ero consapevole di avere lo sguardo di Edoardo posato su di me, nonostante fossi girata di spalle e non potessi confermare la mia teoria in nessun modo.

"Si tratta di Andrea." specificó, ed io mi ritrovai ad aumentare la presa della mano sul tavolo.

"Che è successo?" domandai cautamente, la mia voce suonò come un lieve sussurro.

"Stamattina è successo un casino, dopo che te ne sei andata. - inizió, prendendo poi una piccola pausa. - è arrivata la sorella, Maya." aggiunse, ed io mi sentivo più curiosa ad ogni secondo che passava.

"Eva per favore, va avanti." la incitai, cercando comunque di restare calma.

"Accanto a lei c'era un uomo, mi pare di aver capito che fosse un amico stretto del padre. Ha preso Andrea per un braccio e l'ha portato lontano dagli studenti che erano presenti intorno a lui. A quanto pare nessuno della sua famiglia era a conoscenza della sua violenza, sia per quanto riguarda Silvia, sia per quanto riguarda Maya. Quando il padre non era presente per questioni di lavoro, ci pensava appunto questo suo amico a tenere d'occhio entrambi. L'hanno sempre considerato come una sorta di migliore amico, uno zio fidato che non hanno mai avuto." parlò lentamente, dei passi piuttosto decisi, in contrasto con la sua voce, mi fecero capire che, momentaneamente, stava camminando avanti e indietro con nervosismo.

Inclinai il capo e lasciai andare la mano dal tavolo, portandola alla fronte successivamente. Forse era questo ciò a cui si riferiva Maya quando ho deciso di andare da lei per parlarle, forse era proprio questa la soluzione che aveva in mente.

"Maya era molto aperta nei confronti di Robert, il signore di cui ti sto parlando. Sapeva di potersi fidare di lui, potersi confidare quando qualcosa andava storto. Per Andrea, invece, non era così. Si chiudeva spesso in sé stesso, soprattutto riguardo quello che faceva. Delle volte passava giornate intere dentro alla sua stanza senza voler vedere nessuno." continuó, ed io cercai di prestare attenzione ad ogni dettaglio.

"Però Maya non ha mai parlato con Robert della violenza che subiva da parte del fratello, giusto?" indagai, nonostante avessi già una possibile risposta in mente.

"Esattamente. Andrea la minacciava sempre di non parlarne con nessuno, e Maya ubbidiva per il semplice fatto che provava paura, non voleva subire ulteriore violenza da parte sua, non più di quanto stesse già cercando di sopportare." confermò, ed io restai paralizzata.

Sapevo che Maya non avesse alcuna possibilità di parlare della sua situazione, con nessuno. Per Silvia era lo stesso, per anni non ha mai accettato nemmeno una parola a riguardo. Questi pensieri mi fecero gelare il sangue nelle vene, con quale coraggio ha osato fare tutto questo? Probabilmente non avrò mai una risposta a questa domanda, e da una parte, forse, era meglio così. Si trovava tutto dentro alla sua mente contorta, soltanto Andrea era a conoscenza dei suoi pensieri, delle sue ragioni, ma non esistono giustificazioni per questo.

"Robert ha scoperto tutto grazie a Maya, proprio questa mattina. Non ha osato toccarlo o sfiorarlo neanche con un dito, perché sapeva che non avrebbe cambiato il passato, che non avrebbe eliminato il sangue dalle sue mani, né tanto meno avrebbe capovolto la situazione. Ma l'ho vista la sua espressione Ele, era come se quello di fronte a lui non fosse il ragazzo al quale è stato accanto un sacco di volte, e questo l'ha ferito, l'ha deluso." aggiunse Eva, abbassando il tono della voce.

La reazione di Robert era più che comprensibile. Quel ragazzo che, magari, ha sempre dipinto come un figlio o come un nipote che non ha mai avuto occasione di poter crescere. Quel ragazzo al quale, chiaramente, voleva un mondo di bene, avrebbe fatto di tutto per lui e per la sua sorellina.

Soul diesel >> incantava Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora