Soul diesel >> incantava

(16)

Sbarrai gli occhi distratta dal messaggio che continuava ad illuminare il display del mio cellulare da ormai qualche secondo.
Ero confusa, come poteva avere il mio numero?
Ma la cosa che più mi incuriosiva era sapere perché aveva così tanto bisogno di parlare con me, proprio adesso.

"Ele che succede?" la rossa mi affiancó subito dopo, preoccupata probabilmente per l'espressione che avevo in questo momento.

"Guarda." le mostrai il cellulare, subito dopo aver selezionato il suo messaggio.

"Porca troia!" esaltó euforica, riponendo poi il telefono nuovamente fra le mie mani.
Eva iniziò a scuotere la testa energicamente, del tutto incredula. "Andiamo, era palese che lo avrebbe fatto prima o poi." aggiunse, sembrava quasi contenta di un gesto simile da parte sua.

"Non sarà niente di importante, vedrai." scossi leggermente il capo, abbozzando una piccola smorfia lungo il viso. "Puoi anche smetterla di esultare così tanto." le diedi un leggero colpo contro la spalla, tentando così di farla barcollare.

Sbuffai, salvando il suo contatto con "Incanti".
Ancora non conoscevo il suo nome, e per una volta preferivo evitare una discussione con lui, per questo decisi di non utilizzare nomignoli strani anche sul mio cellulare.

Osservai il display per la seconda volta non appena notai un secondo messaggio da parte sua.
Spazientita, sbuffai di nuovo.

Da Incanti: fiorellino, dovresti sapere che non ho tutta questa pazienza. Potresti rispondermi, per favore?

"Non fare la difficile, Sava." commentò divertita la rossa, rubandomi poi il telefono. "Sei proprio noiosa quando ti impegni, incredibile." iniziò a scuotere le spalle energicamente, maneggiando qualcosa contro la tastiera.

"Che cazzo stai facendo!" la ripresi con tono severo, avvicinandomi a lei pericolosamente. "Eva non fare casini, stai ferma." provai ad affiancarla per osservare ciò che, sicuramente, gli stava scrivendo proprio in questo momento.

"Perché mi guardi così?" si voltó di scatto nella mia direzione, giocando poi con l'oggetto che teneva fra le mani, rigirandolo tra di esse più volte. "Gli ho semplicemente chiesto che cosa vuole, non mi sembrava tanto complicato." aggiunse soddisfatta, fissando più volte il display in attesa di una nuova risposta.

"Non usciró con lui, scordatelo." decisa, portai una parte dei miei capelli lungo la schiena.
Non avevo intenzione di stare al suo gioco, qualsiasi siano le condizioni.

Quel ragazzo era palesemente arrogante e menefreghista, dava l'impressione della classica persona interessata solamente al proprio ego, e lui ne aveva da vendere, decisamente.
Era presuntuoso, gentile nei confronti degli altri solamente quando gli andava comodo esserlo, per arrivare a qualche scopo preciso.

"E invece lo farai, tesoro." Eva si avvicinò a me di qualche passo, poggiando il telefono proprio a un soffio dal mio viso. Sconvolta, sbarrai immediatamente gli occhi. "Perché osserva bene quello che ha scritto, non hai via d'uscita." inizialmente, il mio cuore si fermó per qualche secondo all'idea di doverlo incontrare per il semplice fatto di ascoltare ciò che aveva da dirmi.

"Non sono obbligata, lo sai questo vero?" infastidita, poggiai il telefono nella tasca dei miei pantaloni successivamente.

"È stato anche gentile, Ele. Cosa ti costa parlarci e basta? Non mi pare abbia mai mangiato le persone." nonostante i suoi tentativi di essere severa nei miei confronti, un leggero sorriso affettuoso prese a dipingere le sue labbra poco dopo.

Sapevo che voleva semplicemente del tempo per parlare con me, questo ormai era evidente.
Ma io non mi fidavo di lui, come la maggior parte degli studenti della mia scuola.
Ho sempre tentato di evitare le voci sul suo conto in questo periodo, ma le persone non hanno mai parlato bene di lui a quanto pare.
Aveva una brutta reputazione, seppur vivendo da sempre col ricordo di un passato difficile e turbolento.
Volevo accettare l'invito, sentire che aveva di così tanto importante da dirmi, anche se ormai la rossa aveva già accettato da parte mia praticamente, detto fatto.