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I passi di Samuel erano particolarmente lenti, il che mi fece intuire che non era per niente nervoso. Da una parte lo invidiavo, ad essere onesta. Volevo superare la paura che mi infliggeva da qualche anno a questa parte, ma probabilmente un piccolo lato di me si sentiva ancora terrorizzato da tutto ciò.

Lo sentii schiarirsi la voce, segno che avrebbe fatto lui il primo passo in questa conversazione.

"Allora. - il tono risuonò lieve e pacato. - posso sapere cosa sta succedendo?" chiese, allungando una mano contro la nuca. Accarezzò piano i capelli con le punte delle dita, e un gesto come quello risultò così tanto semplice da parte sua. Non ricordavo molto bene questo dettaglio, ha sempre preferito che fossi io ad accarezzarglieli.

Mi strinsi violentemente nelle spalle, cercando di restare sullo stesso livello dei suoi passi. Eppure le mie mani tremavano, la pelle cominciò poco dopo a sudare più del dovuto.

"Io e te stavamo assieme, qualche anno fa. - iniziai, stringendo le braccia all'altezza del seno. La sua espressione mutó improvvisamente; un sopracciglio era inarcato, segno che si sentiva confuso dalla mia confessione. - eravamo molto felici, ma a quanto pare non é stato sufficiente." mi bloccai, increspando le labbra. Parlare di questo argomento mi faceva sentire vulnerabile, fragile come se potessi spezzarmi soltanto con una carezza.

"Noi.. due?" boccheggió disorientato, posando un dito contro il petto. Dopodiché spostò nuovamente lo sguardo su di me, indicandomi con un veloce cenno del capo.

"Si Samuel, noi due. - confermai, dando chiarezza ai suoi dubbi. - come fai a non ricordare niente?" inclinai leggermente il capo, mordendomi l'interno guancia.

Continuammo a camminare, circondati dalla meraviglia che era questa città. Gli era sempre piaciuta Roma, e con il tempo aveva imparato a conoscerne ogni singola parte.

"Quindi tu non sai nulla, evidentemente." proferí, calciando qualche sasso con la scarpa.

"Che cosa dovrei sapere?" domandai, cercando di mantenere calmo il tono della mia voce.

Nonostante questo, sentii comunque una strana sensazione premermi contro il petto. Non seppi riconoscerla, forse perché con lui non ho mai avuto occasione, né modo di provare preoccupazione.

"Circa qualche mese fa ho avuto un incidente. - confessó, e la sua voce si inclinò. Sembrava quasi spezzata, combattuta. - un mio amico é andato fuori strada con la macchina, ed io ci ho rimesso gran parte della mia memoria." aggiunse, abbassando lo sguardo. Sfregò le dita fra di loro, con nervosismo.

In quel momento, dopo la sua affermazione, sbiancai. Portai una mano alla bocca, sgranando rapidamente gli occhi.

Non poteva essere reale, non poteva essere accaduto sul serio. Il mio cervello si rifiutava di elaborare una notizia del genere, probabilmente perché non ero preparata a ricevere tali parole. Ma del resto, chi lo sarebbe?

"Io.. non ne sapevo niente. - affermai, balbettando. Strinsi il labbro inferiore tra i denti, evitando così di cacciare un singhiozzo che avrebbe solamente tradito la mia lucidità. - non sono rimasta in contatto con nessuno dei tuoi amici." dissi, spostando gran parte dei capelli contro la spalla.

"Sono sicuro che tu sappia perché non abbiano voluto parlartene." sputó sinceramente, affiancadomi. Le distanze tra i nostri corpi, rispetto a prima, ora erano visibilmente diminuite.

In quell'istante realizzai, e fu grazie alle sue parole. Samuel mi aveva ferita, mi aveva minacciata e umiliata difronte a un sacco di studenti della scuola che entrambi frequentavamo. Chiaramente i suoi amici non hanno voluto avvisarmi per non farmi sentire sotto pressione, per tentare di non farmi ricordare il passato più di quanto abbia già fatto io col passare degli anni. Se mi avessero parlato del suo incidente avrei provato dolore, avrei versato delle lacrime per lui, rivelandomi in questo modo debole. Ed io non potevo provare un sentimento come questo per una persona che mi aveva spezzato il cuore, soltanto dopo avermi fatto assaporare il sapore della felicità.

Soul diesel >> incantava Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora