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Sorrisi calorosamente nell'osservare la bellissima vista dinanzi a me, non appena scesi dall'auto.
Non venivo al lido da quando ero piccolina, grazie a Filippo divenne da subito il mio posto preferito in assoluto.
Questo luogo profumava di un'aria tutta sua, come se avesse qualcosa di magico al suo interno.
Puntai gli occhi contro il cielo sommerso da una marea infinita di stelle, un luccichio incantevole.
Ritornai, però, alla realtà appena udì il mio nome contro le labbra del ragazzo dai capelli ricci del quale ancora non conoscevo il nome, dovrebbe essere il mio prossimo obiettivo.

"Cosa tieni lì dentro?" domandai incuriosita dopo averlo raggiunto, indicando le buste di plastica che teneva saldamente fra le mani.

"Non fare la furba." ridacchió con euforia, poggiando le buste contro il legno sotto le nostre scarpe. "È una sorpresa, fiorellino." e nuovamente quel fastidioso nomignolo, ma a differenza delle altre volte, risultó più delicato e piacevole.

Scossi il capo allargando gli angoli della bocca in un leggero sorriso, raggiungendo la sua figura poco dopo.
Mi sedetti accanto a lui, incrociando le braccia attorno le ginocchia subito dopo, decisamente impaziente.

"Puoi dirmi che succede? - mi voltai verso di lui, scostando qualche ciocca di capelli dal viso. - sembra ci voglia un'eternità con te." assottigliai gli occhi, mettendo bene a fuoco la sua espressione.
Era visibilmente divertito, un sorriso accennato contornó le sue labbra.

"Sono stato coinvolto in una rissa questo pomeriggio. - cominció, tornando palesemente serio, il che mi fece rabbrividire. - è partito tutto da quel cazzone di Andrea, è stato lui ad aver provocato i miei amici." confessó successivamente, tenendo lo sguardo fisso dinanzi a lui.

"Provocato in che senso?" ingoiai ripetutamente, spaventata però, nel sentire la risposta alla mia domanda.

"Per caso io e i miei amici ci siamo ritrovati al parchetto con lui e tutti quelli che gli stanno dietro. Ero infastidito dalla sua presenza, ma comunque non lo davo a vedere per evitare di aggravare la situazione. Così ha iniziato a prendere di mira le debolezze dei miei amici, portandole a suo favore. - fece una pausa, accarezzando il livido con le dita, ansimando per il dolore che ancora gli provocava. - sono molto legato a loro, così non ci ho più visto e gli sono andato contro, colpendolo per primo." le sue parole erano totalmente amare, ma non pareva per niente pentito di ciò che aveva fatto.

"È stato un cazzo di stronzo, non aveva alcun motivo per ferire i tuoi amici in quel modo. - mi avvicinai lentamente a lui, finendo spalla contro spalla. - mi dispiace molto per quello che è successo, capisco che tu abbia perso la pazienza." cercai di confortarlo, così assieme alle mie parole, portai una mano all'altezza della sua schiena.

"Io e Andrea non ci conosciamo come non conosce nemmeno i miei amici, non aveva alcun motivo di fare ciò. - si voltó di scatto nella mia direzione, e immediatamente restai paralizzata dal suo gesto. - quindi a maggior ragione non capisco quanto accaduto, sta di fatto che ha proprio confermato di essere una testa di cazzo." mi guardò dritto negli occhi, dove potei intravedere tutta la rabbia che stava provando in questo momento.

"Ha sorpreso persino me." sorrisi amareggiata, lasciando scivolare la mano dalla sua schiena. "Mi ha trattata di merda, questo pomeriggio." conclusi, abbassando lo sguardo velocemente per qualche istante, come se provassi imbarazzo ad aprirmi con lui in questo modo.

"Giusto." un sorriso spavaldo si allargó contro le sue labbra, lasciandomi sorpresa. "Mi ero quasi dimenticato di quanto gli sbavi dietro, fiorellino." cominciò nuovamente a provocarmi con quel tono di voce arrogante e presuntuoso.

"Tu non sai proprio niente, Incanti." presi le mie difese, inarcando entrambe le sopracciglia con stupore. "Ad ogni modo, ciò che faccio io a te non deve importare." presuntuosa, portai il corpo in una direzione differente rispetto a poco fa, ritrovandomi ad osservare il suo zigomo.

Soul diesel >> incantava Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora