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Titubante varcai la porta d'ingresso del midnight. Lasciai le mani all'interno delle tasche della giacca, arricciando il naso per il forte odore di alcool e fumo che prese ad infastidire le mie narici una volta entrata.
Mi guardai intorno incuriosita, nonostante non ci fosse nulla di così nuovo da osservare. Questo locale odorava di sesso e di lussuria, si percepiva anche da una distanza come questa.

"Aspettami qui." sussurrò lievemente Edoardo, voltando lo sguardo verso di me. Incastró le sue iridi scure alla perfezione nelle mie, lasciando intravedere un pizzico di preoccupazione all'interno di esse.

"Scusami? - scossi il capo energicamente, scrollando le spalle. - non sono venuta qui per aspettare." precisai, aggrottando la fronte successivamente.

"Eleonora, per favore. - mi riprese, cercando di mantenere un tono di voce gentile. - ti ho chiesto di accompagnarmi perché mi faceva piacere, ma ho bisogno di parlare da solo con Federico." aggiunse frettolosamente, senza neanche più guardarmi negli occhi.
Il suo sguardo vagava un po' ovunque all'interno del locale, probabilmente era così disperato nel trovare il mio ex migliore che aveva deciso di non perdere altro tempo.

"Sono preoccupata anche io." bisbigliai, lasciando cadere qualche ciocca di capelli lungo la spalla.
Federico mi aveva ferita, mi aveva trattata come se improvvisamente non contassi più nulla per lui, ma non potevo di certo rimanere indifferente dinanzi a tutto questo.

"Adesso ti importa qualcosa di lui?" domandò secco, riportando lo sguardo su di me.
I suoi occhi era distanti e cupi, non capivo cosa fosse cambiato.

Incredula, separai le labbra velocemente. Mi strinsi nelle spalle facendo scivolare le braccia lungo i fianchi, creando un suono leggermente insopportabile e frustrante.

"Federico è stato molto importante per me. - iniziai, cercando di trattennere una risata amara. - era il mio migliore amico, l'unica persona che non ha mai permesso di farmi cadere. Lui c'è sempre stato per me, persino quando pensavo di meritare la solitudine. Ma da un giorno all'altro è sparito senza lasciare alcun messaggio, nessuna chiamata. E nonostante mi abbia ferita molto, io ho bisogno di sapere cosa gli è successo." conclusi frettolosamente, sentendo i miei occhi lucidi e pesanti.
Non potevo permettermi di cedere adesso, avevo bisogno di mantenere in piedi la lucidità.

Edoardo mi osservò con attenzione, vacillando sul posto. Iniziò ad agitare velocemente i talloni, come se fosse turbato o infastidito da qualcosa. Abbassó il capo per qualche secondo, evitando così una seconda volta il contatto visivo con me.

"Tu non sai un cazzo, Eleonora. - esordì quasi divertito, muovendo bruscamente le spalle. - se solo gli avessi chiesto delle spiegazioni quella sera, adesso capiresti." disse, spezzando quel piccolo silenzio che si era creato.

"Adesso lo difendi?" alzai il tono della voce, visibilmente infastidita dalle sue parole.
Mi morsi l'interno guancia per evitare di perdere totalmente il controllo delle mie azioni, lasciando da parte discorsi che avrei pronunciato con totale irrazionalità.

"Federico ha passato un periodo orribile. - il suo tono di voce era rigido, autoritario. - ed io in quel momento c'ero, ci sono sempre stato per lui." borbottó incazzato, e quando tornó a guardarmi la sua mascella era particolarmente tesa e contratta.

Rimasi immobile per qualche secondo, sentendo le gote prendere improvvisamente fuoco. Le parole di Edoardo erano come delle lame sul petto; ciò che potevo capire era, che, quel ragazzo che ho sempre considerato come il mio migliore amico, era sparito per un motivo valido e non per mettermi da parte di getto, come se la nostra amicizia non avesse più importanza.
Aveva attraversato dei brutti momenti ed io, alla prima occasione ho pensato di andargli contro, gettando tutta la rabbia, tutto il dolore e tutta la frustrazione su di lui.

Soul diesel >> incantava Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora