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Frettolosamente, lasciai scivolare le mie scarpe ormai quasi rovinate, contro il pavimento perfettamente lucido di questa scuola, facendo attenzione a non colpire qualche studente per colpa della mia goffaggine o del mio pessimo gusto nel tentare di organizzare qualcosa all'interno dell'orario stabilito.

"Merda, la biblioteca!" alzai leggermente il tono della voce e spazientita, provai a raggiungere l'aula interessata nel minor tempo possibile.

Cercai anche di regolarizzare il mio respiro, così per qualche istante rallentai di poco la velocità dei miei passi, grattandomi bruscamente la nuca successivamente.

"E spostatevi cazzo!" gridai in preda al panico contro un gruppetto di studenti postati proprio nel mezzo del corridoio.

Per mia fortuna la biblioteca non era troppo lontana e dopo aver dato un'occhiata veloce al display del mio cellulare, decisi di rallentare del tutto il passo e ridare completamente ossigeno ai miei polmoni.

Spazientita, separai velocemente labbra, facendo uscire così un pesante sospiro non appena il cellulare prese a vibrare fra le mie mani.

"Pronto?" boccheggiai confusa, incastrando poi il telefono tra l'incavo del collo e la spalla.

"Buongiorno anche a te, Sava." rispose divertito Andrea dall'altra parte del cellulare, e in quel momento ricordai la dolce visione del suo sorriso abbinato alla perfezione con la forma dei suoi occhi. "Ho interrotto una maratona per caso? Hai il fiatone." commentò subito dopo, e in sottofondo percepii che non era solo al momento.
Che imbarazzo.

"Stavo percorrendo un corridoio di fretta e durante il tragitto mi sono goffamente ricordata di dover passare un attimo in biblioteca." spiegai trattenendo una lieve una risata, tenendo sempre lo sguardo attento dinanzi a me.
Fortunatamente ero arrivata.

"E come mai tutta questa fretta?" sibiló curioso.

"Teoricamente dovrei beccarmi con Eva ma non risponde ai miei messaggi, dovevamo vederci nel cortile ma non c'era." spiegai molto attentamente, ricordando a me stessa che l'avrei uccisa più tardi.

"Se i tuoi piani cambiassero?" chiese poco dopo, abbassando leggermente il tono della voce. "Lo so che ti manco." aggiunse poi, abbozzando una risata.

"Dopo il salto in biblioteca non dovrebbe essere un problema." affermai scuotendo la testa energicamente, poggiando lo zaino su uno dei tanti tavoli appena entrata nell'aula.

"Ti aspetto fuori da scuola, Sava." marcó bene il mio cognome, e mi trattenni dal non scoppiare a ridere per il modo in cui l'aveva pronunciato.

"A dopo." conclusi con un leggero sospiro, dopodiché staccai la chiamata furtivamente.

Iniziai a vagare disperatamente in mezzo alle rispettive corsie piene di libri in cerca della mia dannata meta.
Questo posto era un vero e proprio paradiso della lettura, se dovessi memorizzare ogni singolo libro ci impiegherei giorni, se non settimane intere.
Feci scivolare le dita contro le rispettive copertine, beandomi della loro semplice naturalezza.
Amavo leggere sin da quando ero piccola; era come entrare in un secondo mondo per me, tra dialoghi, ambientazioni e personaggi dove aleggiava tranquillità e spensieratezza, quei classici libri senza intoppi o troppi pensieri cupi.

"Guarda un po' chi abbiamo qui." esclamó divertito e contemporaneamente balzai sul posto, facendo cadere entrambi i libri che fino a qualche secondo prima erano fra le mie mani.
Alzai lo sguardo dopo averli raccolti dal pavimento e scocciata roteai gli occhi al cielo intravedendo subito la figura di capelli di merda.

"Proprio qui devi venire a rompere il cazzo?" constatai innervosita solamente dalla sua presenza, dopodiché sorpassai la sua figura, raggiungendo il tavolo dove avevo poggiato lo zaino poco prima.

Soul diesel >> incantava Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora