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La musica era lieve e irrompeva con leggerezza all'interno delle mie cuffie premute delicatamente contro le orecchie, che per qualche secondo percepirono un piccolo brivido.
Mi strinsi nelle spalle consapevole che, forse, avrei dovuto camminare ancora per un po' con il corpo in completo contrasto con questo vento improvviso che prese ad avanzare verso di me, arrogante contro la pelle.
Estrassi il telefono dalla tasca delle mia giacca notando subito una notifica sul display da parte di Eva, e in quel momento mi sentii letteralmente sollevata.
Alzai lentamente lo sguardo appena la mia figura fu attraversata da una strana sensazione, anche se pareva così piacevole a primo impatto. Riconobbi subito il giacchetto in jeans di Eva, quell'azzurro sbiadito non si poteva di certo confondere in mezzo al resto.
Sorrisi affettuosamente, premendo con forza le labbra tra di loro; che cazzo di freddo.

"Rossa!" urlai con euforia il suo nome, alzando a mezz'aria la mano come un leggero saluto.
Mi avvicinai lentamente verso di lei non appena riconobbe la mia voce, con entrambe le mani dentro le tasche della giacca.

"Ciao anche a te, Sava." sorrise dolcemente, poggiando poi un braccio contro le mie spalle.

"Sei una stronza. - scossi il capo, sollevando gli occhi al cielo. - mi spieghi dov'eri finita? Ho provato a contattarti non so quante volte." le spiegai, iniziando poi a camminare.

"Merda." trattenne una risata, però con scarsi risultati. La fulminai con lo sguardo cercando di colpirle il braccio, ma fortunatamente mancó il mio colpo. "Gio mi aveva chiesto di pranzare assieme, ho dimenticato di avvisarti." un sorriso sornione incornició le sue labbra rosee, e nonostante la situazione, ero così sollevata di vederla felice.

"Siete così belli insieme, sono contenta che tu abbia un ragazzo come Gio accanto. Non lasciartelo scappare, mi raccomando Brighi." le pizzicai una guancia affettuosamente, gesto che la fece sorridere maggiormente.

"Non potrei mai, ma.. - abbassó il capo leggermente dopo aver mormorato con tono basso quelle parole. - delle volte ho paura di non essere abbastanza, capisci? È frustrante." confessó con tristezza, tenendo lo sguardo basso contro l'asfalto sotto di noi.

Il mio cuore si strinse all'idea di sentire questi pensieri negativi da parte sua, al che mi costrinse a guardare nuovamente nella direzione del suo viso.
La pelle di Eva tendeva ad avere quel colorito visibilmente pallido, da sempre. Il colore dei suoi capelli la caratterizzavano, come se potessero donarle un pizzico di magia, erano veramente particolari ma speciali al tempo stesso.
Non era la classica ragazza che copriva regolarmente la pelle del suo viso con eccessivi strati di trucco, perché preferiva lasciarla al naturale, voleva che gli altri osservassero qualsiasi suo dettaglio.
Da una parte mi sarebbe piaciuto molto essere come lei, avere la sua personalità, la sua leggerezza e la sua capacità di essere così spontanea in ogni gesto.

"Non pensare mai una cosa del genere, Eva. - poggiai una mano contro il suo mento, aiutandola così a scontrare il mio sguardo. - sei una ragazza meravigliosa, e questo lo sa molto bene anche lui. A Gio piaci proprio perché sei te stessa e non hai bisogno di interpretare qualcun altro, sei spontanea e hai tanta bontà da vendere, non metterti mai in testa il contrario." ripresi lentamente le sue insicurezze cercando di infonderle coraggio, aspetto che spesso tendeva a sottovalutare.

"Sei fantastica Sava, non saprei proprio che fare senza di te." sollevó gli angoli della bocca in un tenero sorriso, scrollando energicamente le spalle.

"Vuoi venire un po' a casa mia? Ti va?" chiesi successivamente, dopo aver lasciato un dolce buffetto contro il suo naso.

La rossa annuii semplicemente abbozzando un altro sorriso sollevato e del tutto spensierato, tutto ciò che avevo bisogno di vedere.

Soul diesel >> incantava Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora