(55)

818 30 11
                                    

Dopo essermi seduta su uno dei tanti muretti di questo cortile, lasciai cadere le gambe a penzoloni verso il basso, poggiando le mani sulle ginocchia. Mi guardai intorno distrattamente, in attesa dell'arrivo di Eva. La campanella che segnava l'inizio della ricreazione era suonata da pochissimo, motivo per cui non avevo alcuna fretta nel colmare questa attesa. Una leggera brezza cominciò a colpire i miei capelli, accompagnandoli in questo modo in piccoli e distratti movimenti.

"Eleonora!"

Mi voltai in direzione di quella voce abbastanza allegra, notando il tenero sorriso di Martino. Agitó la mano in segno di saluto, ed io ricambiai volentieri.

"Posso sedermi qui?" domandó gentilmente, stringendo le labbra tra di loro.

"Certo, vieni." sorrisi calorosamente, battendo la meno sulla superficie del muretto.

Ho sempre dipinto Martino come un ragazzo solare, accogliente. Ha sempre avuto un influenza positiva su qualunque persona lo circondasse, inclusa me. Parliamo raramente io e lui, ma quando capita, restano comunque dei momenti che non vorrei mai scordare.

"Stai aspettando qualcuno?" assottiglió gli occhi, portando una mano all'altezza della fronte per ripararsi così da un forte raggio di sole che iniziò a sovrastare il cortile.

La luce sottolineó le lentiggini posate delicatamente sulla pelle chiara del suo viso, mettendo in risalto anche il colore profondo delle sue iridi.

"Eva." confermai, strofinando le mani sul tessuto dei pantaloni. La mia pelle stava cominciando a sudare, ma apparentemente non ne seppi il motivo preciso.

"È proprio bella la vostra amicizia. - commentò, mettendo una mano in mezzo ai suoi ricciolini. Ho sempre creduto che fossero di una morbidezza immensa. - sai, al giorno d'oggi è raro avere un rapporto così solido nel contesto amichevole. Ma Eva è una ragazza vera, spontanea, tanto quanto te." farfuglió poco dopo, agitando le gambe.

In mezzo ai suoi occhi trovai uno spiraglio di sincerità che dipingeva il suo discorso alla perfezione. Adoravo la sua mentalità, la sua regola per vedere il mondo. Utilizzava il cuore in qualsiasi discorso, in ogni occasione o scelta. Era proprio un ragazzo puro, e non esisteva attimo in cui ho pensato che Nicolò non meritasse una persona come lui.

"È lo stesso discorso che penso io di te, con Gio. - iniziai, mostrando un dolce sorriso. - non ho avuto tante occasioni per sperimentare cosa significasse avere un'amicizia come la vostra, ma quei piccoli attimi in cui vi ho visti assieme sono bastati per confermare i miei pensieri." portai una mano all'altezza della sua gamba, compiendo dei leggeri movimenti su di essa.

"Sei proprio una forza." affermò sorridente, appoggiando la mano sopra la mia.

Continuai ad osservare il suo sorriso, increspando velocemente le labbra. Martino è quell'amico che tutti noi vorremmo, ma è proprio vero quando si dice che il cuore di qualcuno non fa proprio per tutti.

"Ti posso fare una domanda?" parlò dopo qualche secondo di silenzio, inclinando leggermente il capo.

Annuii semplicemente, cercando di rimettere in ordine i miei capelli. Il vento aveva smesso da poco di battere contro di essi, lasciandomi così un po' di tregua.

"Sei innamorata?" sputó il rospo, guardandomi ora con espressione totalmente seria e curiosa di ricevere una mia risposta.

Inizialmente spalancai gli occhi nell'udire tale domanda. Non mi aspettavo parole come queste, non ora che stavo tentando di concentrare i miei pensieri altrove, in un luogo che non riguardasse per forza Edoardo.

"Come mai me lo stai chiedendo proprio ora?" balbettai nervosamente, strofinando le dita tra di loro. Parlare di questo argomento mi faceva tremare, che io lo volessi oppure no, non lo potevo controllare.

Soul diesel >> incantava Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora