Biscotti di zenzero e foglie di tè

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"La curiosità è femmina..."

La ragazza di Adhara prima di cedere alle preghiere della stessa

Artemiya appoggiò l'orecchio alla porta del bagno. Elisa era sotto la doccia. L'acqua scorreva rumorosamente, la voce di lei canticchiava un motivetto.

Con passi silenziosi, Mia andò in camera da letto. Si chiuse piano la porta alle spalle, controllando un'ultima volta che Elisa non fosse uscita dal bagno. Aprì un cassetto del comò, quello che era diventato della sua compagna, e mosse biancheria fino a trovare qualcosa di diverso dalla stoffa.

Con espressione di trionfo tirò la carta...e si ritrovò in mano una busta.

- Amore, come mai la porta chiusa? -

Elisa si strofinò con vigore l'asciugamano sui capelli.

- Eh? Ah, niente...- rispose Mia, - guarda, ho trovato i soldi che ti ha lasciato tuo fratello...

Elisa osservò la busta, poi sorrise.

- Già! Grazie, tesoro – le baciò la gota, - dov'erano?

- Qui...nel tuo cassetto – rispose la pianista richiudendo l'interessato, - sotto i calzini...

Elisa ridacchiò, poi abbracciò Mia da dietro e le posò un lieve bacio sul collo.

- Grazie – ripeté.

- Figurati – disse Artemiya, sistemando un orecchino fuggiasco nel portagioie.

Elisa strinse di più alla vita della sua sposa.

Mia sorrise, appoggiando le mani sulle sue.

- Dì un po'...- sussurrò la mora, continuando nel suo sentiero di baci, - vi siete già messi d'accordo con la Merceaux per l'album?

- Mmm – rispose Mia, - non parliamo di questo...

Elisa sorrise ferina.

- E di che vorresti parlare? – domandò.

Mia si voltò, scostando l'accappatoio al petto di Elisa, baciandole la pelle ancora umida.

- Mah...- mormorò.

Elisa la osservò da sotto il velo di ciglia scure.

Artemiya le baciò le labbra, sospirando.

- Dea, Elisa...io di te morirei -  gemette, sciogliendo il nodo con cui la cintura di spugna chiudeva l'accappatoio sul corpo della donna.

Elisa si lasciò docilmente strascinare con le spalle al muro. Le mani di Mia scivolavano lente sulla pelle delle gambe, carezzando e graffiando piano.

- Allora, amore...- disse la bionda raggiungendo la femminilità della compagna.

- S-sì? – soffiò Elisa.

- Cosa ne dici...- parlò lentamente Artemiya, accarezzandole le carni, - di parlare un po', ad esempio...

Elisa, intanto, le alzò la gonna, con gesti tremanti. Artemiya si morse un labbro per continuare a parlare, approfondendo le sue attenzioni sulla compagna. Ma lei non sembrava voler cedere.

- Di quella...quella faccenda della lu-luna di miele...- biascicò con difficoltà la bionda, avvertendo dentro di sé la compagna.

Elisa, oltre l'appannaggio dei sensi, rise.

- Me l'aspettavo. Oh, Mia...

Artemiya affondò il viso nella morbida curva del collo di Elisa.

- ...ti amo così tanto...

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