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Stavamo passeggiando tranquillamente nelle strade di Hollins,io e mio padre mano nella mano,felici di aver passato un po' di tempo insieme e anche perché ci stava aspettando mia madre a casa con una delle sue favolose pizze.
Ci eravamo appena trasferiti e non sapevamo bene il posto,quindi passammo per uno dei quartieri più pericolosi di Hollins.
Ignari di quel che sarebbe successo attraversammo le strisce pedonali e,sbadatamente feci cadere la bambola nuova di zecca comprata dal mio eroe o meglio chiamato,papà.
Così mi chinai per raccorglierla ma subito una luce fortissima mi si punta contro.
Giro lo sguardo e mi ritrovo a pochi metri da una macchina che sta decisamente andando troppo veloce.
Vorrei correre,spostarmi o fare qualsiasi cosa per salvarmi ma è come se fossi inchiodata sul posto e non riesco a muovermi.
Quando ormai la luce si fa sempre più vicina chiudo gli occhi,pronta ormai per dire addio alla mia vita.
Sento un braccio spingermi per terra e dopo vari secondi apro gli occhi e sorrido guardando che non mi è successo niente ma appena giro lo sguardo il sorriso viene sostituito con le lacrime vedendo mio padre esamine steso a terra pieno di sangue.
«Papà!»urlo con tutte le mie forze correndo...

Mi sveglio all'improvviso,con la fronte impelata di sudore e il respiro irregolare.Sono in un lettino dell'ospedale con un ago infilzato nel braccio.
E subito,come una doccia ghiacciata mi vengono in mente i frammenti dell'altro giorno.Quell'uomo,i suoi schiaffi,la sua violenza.Guardo le mie gambe ricoperte di lividi,abbasso di poco la maglia e vedo segni sul seno e provo solo ad immaginare la mia faccia dopo tutti quei schiaffi.
Sarà notte fonda,e non si sente nessun rumore,se non qualcuno che passa da fuori.Allungo la mano e prendo il telefono,sono le 3 e non so come passare il tempo dato che non ho alcuna intenzione di dormire.Non dopo che ho sognato mio padre.
Decido di premere il pulsantino così da far venire un medico.
Dopo poco entra nella stanza una donna con un camice,visibilmente stanca.
"Hey,ti sei svegliata"sorride.
"Come ti senti?"si avvicina.
"Come se qualcuno mi stia sbattendo un martello in testa"
"Per ora non possiamo darti altri farmaci,ma domani mattina vedremo cosa darti"
"I tuoi amici sono rimasti fuori,nonostante le continue lamentele.Appena mi hanno vista entrare volevano venire con me,ma li hanno fermati quelli della sicurezza"
"Quanti sono?"chiedo confusa.
"4,tre ragazzi e una ragazza"
"Faccia entrare solo la ragazza"
Non voglio parlare con Alexander,ne tantomeno vederlo.È colpa sua se sono qui,stesa su un letto d'ospedale con il corpo pieno di lividi,se sono stata violentata.Anche non sono del tutto sicura che ci sia fuori,è un egoista del cazzo che guarda ai propri interessi,questo è quello che mi ha detto quel tizio ed è quello che credo.
"Va bene"esce dalla stanza e dopo un po' mi si presenta davanti una Charlotte distrutta,con gli occhi rossi e tremante.
"Crystal"corre ad abbracciarmi,non riuscendomi a stringere del tutto.
"Mi dispiace così tanto,non avrei dovuto lasciarti sola"piange,scuotendo la testa.
"Non potevamo saperlo"le asciugo le lacrime,sorridendole quel poco che posso.
"Come stai?"
"Bene"annuisco,quasi a crederci.
"Crystal a me puoi dirlo"
"Sono a pezzi Charlotte,inutile dirtelo"
"Non tanto fisicamente,perchè il dolore è mentale,la mia testa non fa altro che ricordarmi quello che mi ha fatto quel bastardo"stringo i pugni.
"Pagherà per quello che ha fatto,te lo posso giurare"mi prende le mani.
"L'hai visto?Il video sicuramente l'avrà mandato a qualcuno"deglutisco,rimanendo fredda e impassibile.
"Si"sospira.
"Fuori ci sono Mark,Logan e Alexander se vuoi li"la interrompo.
"Non voglio vedere nessuno"rispondo categorica.
"Alexander è fuori dalla mia vita,per sempre.Fallo andare via"
"È rimasto qui tutto il tempo,ha anche fatto una rissa con due della sicurezza e stava per distruggere una macchinetta"cerca di difenderlo.
"Non me ne frega un emerito cazzo di quello che sta facendo lì fuori!Io sono stata stuprata violentemente per qualcosa dove non c'entravo.Non è stato lui quello a farlo,ma averlo qui di fronte a me non mi aiuterà a superare tutto.Quindi per favore fallo andare via"non voglio sentire ragioni.
"E va via anche tu,voglio restare da sola"giro la faccia,non riuscendola a guardare negli occhi.
"No,io resto qui"
"Charlotte vattene o chiamo la sicurezza"
"Io resto qui"premo il pulsante e mi guarda scioccata.Dopo poco arriva la dottoressa di prima che ci guarda confusa.
"Per favore falla andare via"sbotto senza guardarla e con la coda dell'occhio la vedo piangere e andarsene insieme alla dottoressa.
Guardo il bianco soffitto che mi dà ancora più depressione e mi appaiono i suoi occhi perfidi impressi nei miei,il fiato che mi mancava,le sue mani prepotenti su di me.La paura che mi gelava il sangue,il disgusto che mi faceva distorcere le budella,le lacrime che scendevano mentre mi domandavo perché proprio a me.Non auguro a nessuno tutto quello che ho passato poche ore fa e mi stupisco di quanto ancora il mondo faccia schifo.Dove gli uomini trattano le donne come oggetti,come se non fossero degne quanto loro di essere qui,a vivere.Pronti a umiliarci,denigrarci in ogni modo.Oggetti di vendetta,di divertimento,sottomesse a loro e ai loro piaceri.Le donne e uomini hanno pari diritti,ma questo è ancora un concetto sconosciuto per la gran parte della popolazione.
Il mondo è così pieno d'odio,che ho voglia di non farne più parte.Non posso sopportare tutto questo fardello.
Continuo a guardare il soffitto,senza muovere un solo muscolo,con i pensieri che pulsano come a voler uscire.Vorrei smettere di pensare per un solo momento,per liberarmi da tutto questo male.

Il tempo è passato e non me sono nemmeno resa conto,finché le prime luci del mattino non si sono fatte strada nella camera.
Non ho chiuso occhio ed è stato un tormento,ma ho paura di dormire.Non so cosa mi riserva il mio subconscio e non voglio scoprirlo,non sono così forte.Non più.
Credo di aver toccato il fondo e salire ora la vedo difficile,se non impossibile. Ma forse sono io a voler rimanere qui.

Another LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora