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Alexander Pov's
Esco dallo sgabuzzino dopo aver finito un lavoretto con una rossa e visualizzo la biondina,che sta aspettando che il barman le dia qualche alcolico.Decido di andare da lei,adoro stuzzicarla.Voglio vedere fin dove si spinge.
"Hey"sussurro al suo orecchio,guardando i brividi causati dalla mia presenza.
"È così bello vedere come il tuo corpo reagisce a me"inizio ad accarezzarle le braccia,poggiando la mia erezione contro di lei.Adoro farlo perché ogni volta trattiene il respiro,mi chiedo perché continui a resistermi.
"Hai finito con quella lì e vieni da me?"sorrido.
"Che c'è?Sei gelosa?"chiedo staccandomi da lei,guardandola negli occhi.
"Io?Non me ne frega niente di quello che fai tu"
"Ah si?"mi lecco il labbro e lei annuisce.
"Perché provochi così tanto se poi fai la stronza"mi siedo sullo sgabello,circondandole la vita con le mie braccia.
"Mi diverto"sorride maliziosa.
"Baciami,White"le dico e lei si morde il labbro,sbarrando di poco gli occhi.
"A che gioco stai giocando,McQueen?"assume sicurezza.
"Vuoi giocare?"
"Non lo so,non conosco le regole"
"Nessuna regola"le accarezzo i capelli.
"Peccato,mi piace infrangerle"beve lo shottino,andandosene.
La vedo ballare e bere da sola,ma sembra divertirsi,così decido di puntare su altro nonostante ho una voglia matta di portarmela a letto.È come un obbiettivo,insomma il fatto che non è ancora del tutto entrata nelle mie grazie inutile dire che mi spinge a volerla ancora di più.
Eppure lo vedo dai suoi occhi che mi vuole ma non capisco perché con me non si spinge oltre.Insomma ha fatto una cosa a tre senza neppure pensarci mentre con me fa la suora in clausura.
Evito di pensare a quanto alcune donne siano strane e punto su altro.

Sono le 3 e più si fa tardi più ci si diverte.Crystal ormai è andata,avrà bevuto almeno 3 bottiglie di vodka tutta da sola.
"Puttane,è il momento di evaporare"parla in modo strano Crystal,raggiungendomi mentre ero con due ragazze.
"Alexander è solo mio!"esclama prima di cadere.Fortunatamente la prendo tra le mie braccia.
"Oh,sei così forte"mi guarda maliziosa.
"E che muscoli"dice toccandomi le braccia,tastando i miei bicipiti.
Le due provano a dire qualcosa,ma io le guardo male così dopo qualche insulto se ne vanno.
"Perché hai bevuto così tanto?"chiedo.
"Non posso?"
"Ti ho chiesto solo perché"
"Ho bevuto così tanto perché volevo dimenticare il fatto che ho la testa incasinata da due ragazzi.Uno che non so se amo ancora e l'altro è uno stronzo che vuole solo scoparmi"spara cose a raffica ma riesco a capire che sono uno stronzo anche per lei.Come darle torto.
"Quindi hai una cotta per me eh?"sorrido leccandomi il labbro.Forse"si morde il suo,per poi sorridere maliziosa.
"Che ne dici di salire in camera tua?"dice strusciando il suo seno sul mio petto.
"Certo"le sorridoe lei mi prende per mano.
Andiamo al piano di sopra e entriamo in una stanza a caso.
Entra in camera e si leva il vestito,mi giro prima di guardare.
"Che stai facendo White?"la sento dietro di me.
"Quello che dovevo fare da quando ti ho conosciuto"sussurra strusciando il suo seno contro la mia schiena.
Stringo gli occhi e chiudo le mani in un pugno,non posso cedere,ma non riesco nemmeno a resisterle.
"Avanti,lasciati andare"dice mettendosi di fronte a me,ma la guardo negli occhi anche se vorrei con tutte le mie cellule abbassare gli occhi per poi farla mia,qui e ora.
"Crystal,non vado con le ragazze ubriache.Una donna deve volermi da sobria"prendo la chiave e la chiudo da fuori.
Chiudo gli occhi poggiandomi alla porta,ripensando a quello stronzo di mio padre.Infondo io sono nato così,da uno stupro.Do un pugno alla porta,prima di scendere di sotto.
Cerco la sua amica e una volta trovata vado da lei.
"Se non è un problema,rimani a dormire qui,Crystal è completamente andata e l'ho chiusa in una stanza"
"Come l'hai chiusa?"chiede preoccupata.
"Fidati era la cosa migliore"
"Grazie allora,per avermi aggiornata e per averla messa fuori gioco"
Bevo,andando dalle due ragazze di prima.

Crystal Pov's

Mi sveglio improvvisamente,e mi guardo intorno.Questa non è la mia camera.
La testa mi fa male in modo allucinante,non riesco a tenere gli occhi aperti per più di cinque secondi.
Sono completamente nuda e sbarro gli occhi,che cos'è successo?
Ho decisamente esagerato con l'alcol,dato che non mi ricordo un emerito cazzo se non qualche frammento della serata,ma nulla che possa aiutarmi a capire perché mi ritrovo qui,in questa stanza.
Faccio appello a tutte le mie forze e mi alzo lentamente,raggiungendo la finestra che si affaccia in un grande giardino e riconosco la casa.È casa di Alexander.Che ci faccio ancora qui?Perchè non sono tornata a casa?
Indosso il vestito e apro una porta che si trova nella stanza,ed è il bagno personale.
Mi guardo allo specchio e sbando a guardarmi.
"Madonna"sussurro,lavandomi la faccia.Ritorno in camera e cerco di uscire,ma sono chiusa dentro.
"Qualcuno mi apre?"chiedo battendo dei pugni alla porta,fin quando non sento la chiave girare nella serratura.
"Salve signorina"mi sorride una signora sulla cinquantina.
"Buongiorno"la saluto,uscendo dalla stanza.
Percorrendo le scale,inizio a sentire delle voci e il panico si impadronisce di me.
"E tu chi cazzo sei?"dice un tizio mai visto prima,guardandomi dall'alto al basso.
"Crystal"rispondo.
"E perché sei ancora in casa mia?"sbotta.
"Beh io mi sono svegliata in questa casa,che a quanto pare è tua,quindi pensavo che potessi essere tu quello a dirmi perché io sia qui.In ogni caso,ora mi tolgo dai coglioni,scusa il disturbo"parlo veloce e inizio a camminare verso la porta d'ingresso.
Cammino spedita,con la sola intenzione di uscire al più presto da questa casa,con le tempie che mi scoppiano,sbatto contro qualcosa,o meglio contro un petto tonico e sudato.
Alzo lo sguardo e Alexander mi appare davanti agli occhi,con una canotta grigia e un pantaloncino bianco.
Mi guarda per un po' fin quando,non si avvicina al mio orecchio.
"Fai più attenzione,bambolina"sussurra,riempiendomi di brividi,mettendo la mano sul fianco.Il suo odore è qualcosa di indescrivibile.
Continua a guardarmi finché non sorride furbo,allontanandosi da me.
"Perché sono qui?"chiedo e lui si gira.
"Ti sei ubriacata e hai cercato di violentarmi"ride ed io rimango sconvolta.
"In che senso?"
"Mi hai pregato di scoparti,spogliandoti"
"E?"
"E niente,non vado con quelle ubriache"
"Grazie"dico sollevata.
"Charlotte?"
"È di sopra,vuoi aspettarla o?"
"La aspetto fuori.Ciao"lo saluto,uscendo. Finalmente respiro.

Sono venti minuti che vomito a dirotto,credo di aver vomitato anche il fegato.
Dopo aver finito,mi prendo una pillola per cercare di calmare il mal di testa, e mi fiondo in doccia.
Mentre mi insapono il mio pensiero ricade sempre su di lui.
Strano a pensare che sia stato così gentile con me,che non si sia approfittato della mia sbronza,forse perché gli facevo pena.Questo non fa altro che incuriosirmi ancora di più,forse ho un'idea di lui totalmente diversa da ciò che è.
Esco e dopo essermi asciugata mi metto direttamente il pigiama.Oggi non ho voglia di fare niente,anche se so che per Charlotte non sarà la stessa cosa.Vuole sempre uscire,non riesce a stare a casa.Siamo proprio l'opposto.Forse è per quello che ci troviamo così bene l'una con l'altra,perché lei riempie i miei vuoti e io i suoi.
"Stasera avevo in mente di fare una festa"dice quando scendo.Ecco appunto.
"Io non ho tanta voglia in realtà"ora mi ammazza.
"E va bene,ma venerdì la faremo obbligatoriamente"mi minaccia con il dito puntato contro di me.
"Promesso"le sorrido.

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